Parlare di Elden Ring non è una cosa da poco, specialmente dopo la lunga attesa che abbiamo subito tutti noi prima di poter vedere qualcosa. Al Summer Game Fest 2021, che abbiamo approfondito qualche giorno fa, è stato rivelato alla sua conclusione il trailer della nuova opera di From Software da un emozionato Geoff Keighley. Sono tantissimi i dubbi che si insinuano nella nostra testa su questo gioco, ma è altrettanto vero che finalmente abbiamo anche delle certezze, tra le quali che il video leakato mesi fa era vero.
In questa sede analizzeremo ciò che abbiamo visto, proponendo teorie e riflessioni su quello che sappiamo e quello che speriamo. Le aspettative erano alte, ma adesso lo sono di più. Perciò state attenti cari lettori, perché noi siamo cercatori dell’Elden Ring, e faremo tutto ciò che è necessario per averlo.
Il risveglio e l’Albero
Le prime immagini mostrano le mani di un soggetto in armatura, da come si nota il guanto i acciaio e rigorosamente ornato, toccate dal muso di un cavallo imbrigliato. Al suo galoppo una fanciulla in veste nera che, una volta scesa e avvicinatasi al corpo steso, rivela una profezia:
“I Senzaluce stanno per tornare guidati dalla grazia perduta di un tempo. L’ordine aureo è collassato su sé stesso. Essi lotteranno e essi moriranno in una maledizione senza fine. Non è così che nascono i campioni… o i lord?
Impugna l’anello ancestrale – Elden Ring-, fallo per tutti noi.”
Durante le sue confuse parole, notiamo il mondo di gioco e primo tra tutti il maestoso e luminoso albero bianco che si erige in mezzo a una pianura devastata con costruzioni medievali diroccate.
Considerate che di narrativa non sappiamo nulla, ma l’albero potrebbe essere un chiaro riferimento all’Yggdrasil, “l’albero del mondo” dal norreno.
L’albero sprofonda su tutto il mondo, sviluppandosi pure all’inferno, sorreggendo con i suoi rami i nove mondi della mitologia norrena. Il mondo che si conosce, e dell’albero stesso, è nato dalla sconfitta di Ymir, l’essere primordiale che, dopo essere stato massacrato da Odino e i suoi due fratelli, il suo corpo e tutte le sue parti, compreso il sangue, servì per creare il Creato. Yggdrasil si poggia su tre radici: una va verso il cielo degli Dèi ovvero verso Ásaheimr; un’altra verso lo Jötunheimar dove vivono i giganti (Jötunn); la terza radice raggiunge il Niflheimr dove la vacca Auðhumla nutre con il suo latte il gigante Ymir, l’Essere Primordiale. Da quest’ultima radice nasce la fonte detta Hvergelmir (Pozzo risonante), da cui si dipartono tutti i fiumi del mondo.
Oltre a questa, alle radici di Yggdrasill vi sono altre due fonti: quella Mímir, situata nel mondo dei giganti, cela la sapienza e dove, per potervi bere, Odino dovette cedere uno dei suoi occhi; la seconda fonte è quella di Urðr, situata nel mondo degli Asi e da dove le tre Nornir, tessendo il destino attingono argilla bianca e acqua fresca con cui cospargono il tronco di Yggdrasill, per impedire che si secchi e muoia.
Quello che vi abbiamo raccontato è la storia dell’albero secondo la mitologia norrena, ma nulla impone che le derivazioni narrative saranno le stesse su Elden Ring, anzi, data la genialità di George R.R. Martin e Hitedaka Myazaki saranno capaci di costruire un mondo degno delle nostre aspettative, pronti a coccolarci in un comparto narrativo pieno di mistero e oscurità.
Le somiglianze e le teorie che vi possiamo tirar fuori son poche, ma come per la mitologia norrena, anche in questo titolo l’Albero ha un ruolo fondamentale, se non addirittura vitale. Trovando delle somiglianze, se si osserva per bene la chioma si nota una zona di colore molto più densa, lontana da quel che potrebbe essere del fogliamo. Chissà, forse pure questo albero stara sorreggendo qualcosa.
Per tutto il trailer vedremo simbologie, stemmi, bandiere, castelli e ornamenti dedicati a questo Albero, portandoci a pensare che dietro a esso vi sia creato un vero e proprio culto.
I nemici in Elden Ring
Proseguendo nella visione noteremo un gran numero di nemici che si potranno affronteranno, dai semplici umanoidi a creature immonde e stravaganti. La cosa curiosa è che i nemici più grossi non si limiteranno ad avere solamente un’aspetto ferale o corrotto, ma sono proprio orripilanti, come se il loro corpo avesse subito una deteriorazione e una conseguente trasformazione, togliendo tutto ciò che loro erano in passato, come il nemico insettoide coperto di stracci avente il volto umano e una corona spessa in testa. O per citarli anche i nemici a formi di vaso, ambiguamente inquietanti.
Da quel che sentiamo durante il trailer, la fiamma dei Senzaluce non deve accendersi, deve rimanere spenta, e “loro” faranno di tutto per impedire che accada. Collegandoci a quanto detto prima sul possibile culto e a Yggdrasil, l’Elden Ring se portato al massimo potenziale da un Senzaluce potrebbe scatenare un possibile Ragnarok, o comunque una catastrofe. Una tematica che tra l’altro è stata già affrontata in Dark Souls con i non morti e il segno oscuro.
Questo potrebbe essere un elemento molto intrigante e suggestivo per elaborare un mondo accattivante e avvincente, oltre al fatto che in un titolo pregno di quella mitica aura “Darksoulsiana” (permetteteci il termine) parrebbe avere dei nemici senzienti, consci di quello che fanno e sono, come quell’anziano essere abominevole composto da più arti e che impugna un’ascia martello d’oro. I Lord cosa e chi sono? Ma soprattutto, perché i Senzaluce sono loro nemici?
Il Gameplay
Elden Ring parrebbe riformulare le carte del gameplay dai diversi titoli di From, come avvenne per Sekiro: Shadow Die Twice, però questa volta trovando una giusta via di mezzo: il cavallo è stato l’elemento che ha fatto più discutere gli ultimi giorni, ma la grande possibilità esplorativa mostrataci ci porta a pensare che potremmo vivere un grande gioco open world, fatto di segreti e minuziosità nel dettaglio che solo la Casa nipponica è capace di offrire nei suoi giochi. Se dovessimo fare un paragone, ci verrebbe Shadow of the Colossus, ma in una chiave molto più action.
Le meccaniche soulslike non crediamo scompaiano, anzi, verranno ampliate da un personaggio più agile e allo stesso tempo più pericoloso; vediamo dal trailer che si potrà camminare in modalità stealth con la possibilità di eseguire un backsteb. Insomma, la formula iper-frenetica di Sekiro non ci sarà, ma potremmo vedere delle belle cose. Quello che ci lascia perplessi è la scelta narrativa che si andrà ad applicare alla continua morte del personaggio di gioco: in tutti i suoi giochi Miyazaki è riuscito sempre a giustificare la continua rinascita del PG, con fughe narrative anche abbastanza efficaci, ma in questo contesto siamo totalmente confusi che non sappiamo che pensare. Sara forse collegata a questa “maledizione” che i Senzaluce possegono, ma risulterebbe ripetitiva nei suoi diversi racconti e non crediamo che il genio dietro alla saga dei Souls opterà per una scelta narrativa del genere.
Le nostre aspettative
Come ben tutti sappiamo, Elden Ring uscirà il 22 gennaio 2022, una data relativamente molto vicina e non possiamo negare che siamo preoccupati di un possibile rimando, come il buon Jason Schreirer.
Ma dobbiamo essere fiduciosi su quello che sembra un opera mastodontica e veramente tanto interessante, Si dice che un’immagine racconti più di mille parole, beh… questo trailer ne racconta più di un milione. Ci sono un sacco di cose su cui avremmo voluto approfondire, come i palesi riferimenti a Berserk, ma tempo al tempo. Prima della sua uscita ne parleremo ancora dato che adesso abbiamo dell’effettivo materiale su cui basarci.
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