Un tale Dmitrii Eliuseev, appassionato ed esperto d’informatica, ha deciso di piazzare il suo Toshiba T3200SX, dotato di processore Intel 386 a 16MHz, a svolgere l’oneroso compito di fare mining di cryptovalute. Una notizia che ha fatto subito il giro del web, specie per i dati che offre.
Dmitrii Eliuseev ha infatti compiuto diversi calcoli, e dimostrano che per vedere il primo dollaro virtuale del suo fidato Toshiba ci sarà da trovare modo d’ingannare una modesta attesa, di soli 584 milioni di anni – Abbastanza da vedere il mondo concludere l’attuale ed entrare in una nuova era geologica.
Ovviamente il progetto è puramente accademico, e il suo scopo è logicamente dimostrativo. Prima di avviare questa ricerca Eliuseev ha fatto un raffronto della situazione odierna relativa al mining di cryptovalute, che vede sempre più mining farm spuntare nel globo, con noncuranza per il consumo energetico e la potenza necessarie.
Di un esperimento simile, compiuto con spirito goliardico, vi abbiamo parlato lo scorso anno, quando un hacker compì l’impresa d’impiegare nel mining di cryptovalute addirittura un Nintendo Game Boy, classe 1989 (coincidenza: il medesimo anno in cui fu lanciato anche il Toshiba T3200SX).
Per procedere con il mining Eliuseev ha creato uno strumento apposito, fondato sull’algoritmo SHA256, dovendo fronteggiare diversi problemi relativi ai castranti limiti imposti da un sistema DOS a 16 bit. Un lavoro lungo che, tuttavia, alla fine è andato a buon fine. Il codice da lui creato è stato condiviso sulla sua pagina di GitHub, e può essere compilato adoperando Open Watcom su Windows.
Ovviamente la velocità di questa soluzione è ai minimi storici: si parla di un hash rate pari a 15 H/s – naturale ci voglia mezzo miliardo di anni e oltre per mettere su un dollaro. Di buono i consumi: a oggi il sistema ha consumato appena 38,8W.