Quella delle criptovalute è una realtà oramai ben nota e tra questi il Bitcoin è certamente la valuta più celebre. Una valuta che alla nascita valeva poco e nulla, che oggi arriva invece a valere quasi cinquantamila dollari a singola unità.
I Bitcoin, come ogni criptovaluta, vanno estratti dalla rete e, per farlo, si è soliti impiegare hardware appositamente assemblati, dotati di CPU e GPU ad altissima velocità voraci di enormi quantità di energia. La regola è semplice: maggiore potenziale hardware s’impiega nell’operazione di mining, più rapidamente si arriverà a mettere in tasca qualcosa.
Stacksmashing è un hacker che ha voluto andare controcorrente; evidentemente più per spirito pionieristico che non sperando di ricavarci veramente qualcosa, infatti egli ha pensato bene di impiegare nell’estrazione di Bitcoin nientemeno che un Nintendo Game Boy, la celebre console portatile del 1989.
Per farlo il ragazzo ha prima di tutto dovuto fornire l’accesso a internet alla console portatile, che di suo ne è priva. Per farlo ha adoperato un economico Raspberry Pi Pico da 4 dollari, collegato tramite cavo Game Link con un convertitore di livelli cosi da condividere la connessione di rete di un PC. Dopo di ciò, è stato necessario sviluppare un software apposito al mining da inserire mediante flashcart. Fatto tutto ciò, l’impresa è compiuta.
Va da se che, vista la potenza di calcolo ridotta di un Game Boy, estrarre anche solo un singolo Bitcoin sarebbe impresa ardua. La console, rispetto agli hardware moderni dedicati all’estrazione, è all’incirca 125 trilioni di volte più lenta ed estrarre anche solo una di queste criptovalute potrebbe richiedere quantità di tempo astronomiche. Un’impresa, questa, che è dunque fine a se stessa ma che comunque fa sorridere – dopotutto chi avrebbe mai detto che fosse anche solo possibile? Certo, se desiderate estrarre criptovalute vi consigliamo di impiegare il vostro PC, e di conservare piuttosto i vostri Game Boy come i pezzi da collezione che sono. Per estrarre la celebre criptovaluta sono decisamente più adatti sistemi come quello scovato in febbraio in Cina.