Quando ragiono su come possa essere un gioco ideale per narrare gli eventi di un universo espanso, l’esempio perfetto sono i giochi di Riot Forge e in questo caso il gioco sviluppato da Digital Sun uscito lo scorso 18 aprile The Mageseeker: A League of Legends Story, il quale svetta tra gli apici di questo ambizioso progetto di mamma Rito. Nato nel 2019, la suddivisione Riot Forge si occupa di produrre giochi commissionati a studi di sviluppo indipendenti dedicati all’universo narrativo di League of Legends, puntando l’attenzione sullo sviluppo narrativo.
Pioniere del progetto è stato l’amatissimo Ruined King: A League of Legends Story che ha svelato particolari sulla storia di Viego, le Sentinelle della Luce e dell’oscurità delle Isole Ombra, ossia degli argomenti poco approfonditi nella lore di League of Legends prima del suo rilascio. Ad accompagnare l’uscita del gioco sviluppato da Airship Syndicate, Riot Games ha creato un evento dedicato sul gioco principale così da amplificare l’interesse per il primo gioco targato Riot Forge. Anche in occasione di The Mageseeker c’è stata una campagna di pubblicizzazione mirata, ma meno impattante: a maggio 2020 uscì il fumetto “Lux” edito da Marvel e a cadenza settimanale prima dell’uscita del gioco un altro fumetto “Katarina” pubblicato su Webtoon, entrambi dedicati agli omonimi campioni. Questi raccontano due storie con punti di vista che si vanno a intersecare con l’introduzione del gioco, ampliando la visione del giocatore ai fatti che si svolgeranno nel gioco.
Un elemento che garantiva la qualità del gioco è lo stesso nome degli sviluppatori, ossia gli amici spagnoli Digital Sun, che nei loro trascorsi avevano quella piccola perla di Moonlighter, un interessante action gdr che ha colpito il grande pubblico e critica nel lontano 2018. Il loro unico gioco fu estremamente apprezzato, con una grafica in pixel art molto curata e un gameplay davvero interessante, facendosi notare in tutto il globo per la loro qualità nel game design. Fatto questo preambolo per contestualizzarvi il progetto e gli sviluppatori, cari lettori preparatevi perché la lotta per la liberazione dei maghi a Demacia non sarà facile e questa è la recensione di The Mageseeker: A League of Legends Story.
I Mageseeker e il regno di Demacia
Il regno di Demacia è una regione di Runeterra che rinnega qualsiasi forma di magia e di chi ne fa uso, a tal punto da istituire un’inquisizione contro i maghi denominata i “Mageseeker“, composta principalmente da maghi fedeli alla corona. Qualunque persona che utilizzi la magia o ne sia dotato, dai bambini agli anziani, merita l’esilio, la prigionia o addirittura l’esecuzione perché qualsiasi forma di magia deve essere controllata o debellata in quanto le leggende demaciane incolpando la magia di essere la causa della guerre delle rune, un evento catastrofico che ha portato alla distruzione a Runeterra. Fortuna voleva che il regno sorga nella più grande zona di petricite a Runeterra, ossia un materiale che “nullifica” la magia, e dopo essersi salvati dalla distruzione gli antichi signori di Demacia fondarono il regno con costruzioni composte principalmente da questo materiale.
La storia del nostro protagonista Sylas ci viene raccontata in diversi frangenti del gioco, questo perché gli sviluppatori hanno voluto creare uno storytelling intricato con lo scopo di stupire il giocatore, perciò mi limiterò a dirvi l’essenziale: Sylas era diventato un Mageseeker in tenera età, perché fu venduto dai genitori con lo scopo di mostrarsi fedeli a Demacia, prodigandosi nella caccia ai maghi grazie alla sua abilità di riconoscere le tracce magiche di qualsiasi essere vivente. Un giorno però accadde un’incidente che porto all’uccisione di alcuni Mageseekers per mano dello stesso Sylas che fu condannato per la prigione a vita, legato per il resto dei suoi anni a delle catene di petricite.
Passati 15 anni il ragazzo diventato ormai adulto conobbe Lux, membro della nota famiglia inquisitrice dei Crownguard nonché champion di League of Legends, che periodicamente passava a fargli visita in prigione. Un giorno la giovane maga portò un libro proibito a Sylas il quale vi era scritto il segreto della petricite. Grazie alla rivelazione scoperta nel libro, Sylas sfruttò la petricite e Lux per scappare durante il giorno della sua esecuzione. (Se siete interessati ad approfondire questo argomento, vi invitiamo a recuperare il fumetto “Lux” edito da Marvel)
The Mageseeker parte da questo momento mentre Sylas è libero dalle catene e rende liberi tutti i maghi nelle prigioni di Demacia con un unico obbiettivo: vendicare i maghi, uccidendo il capo dell’Ordine dei Mageseekers e il Re Jarvan III. Sin dai primi momenti assistiamo alla scena epica di Sylas contro Garen, anch’esso champion di LoL e fratello di Lux, che stava bloccando il fuggitivo mentre stava scappando dal castello dopo la morte del Re.
La storia di Sylas, un antieroe tra gli antieroi
Sylas incontrerà altri maghi ribelli del Regno capitanata da Leilani, personaggio fondamentale del gioco, e che convincerà il mago fuggitivo ad unirsi al gruppo. Leilani vuole che i maghi possano avere una vita e Sylas cerca unicamente la vendetta, non importandosene della morte. Pace e distruzione, due cose tanto distanti da incrociarsi; questa contrapposizione di questi due personaggi porterà a un notevole sviluppo per entrambi e di tutti i personaggi intorno ad essi (quantomeno quelli principali).
Syals sebbene abbia degli ideali condivisibili, non è un protagonista positivo, lasciandosi molti cadaveri dietro le spalle per proseguire nella sua strada. Non sono da meno anche i personaggi che si trovano sull’altro fronte: all’interno dell’avventura di Sylas si avrà modo di assistere a delle scene sui Mageseeker, su Jarvan IV, Garen, Lux e altri personaggi, vedendo così il loro punto di vista, portando il giocatore a riflettere anche sulle loro azioni. Chi ha ragione, chi vuole salvare degli innocenti che non hanno scelto di essere maghi o chi vuole evitare che il proprio popolo venga distrutto? Non esiste un bianco e un nero, un buono e un cattivo, anche se in The Mageseeker la narrazione ci porta a sostenere Sylas e i ribelli, ma ci sono molte zone grigie che è interessante approfondire nel corso dell’avventura.
Quello che trovo affascinante è come il gioco cerchi anche di far ragionare il giocatore su certe tematiche, sfruttando la storia di Sylas e della brutalità del Regno di Demacia (che nella lore era rappresentata come una delle regioni più positive di Runeterra), come l’ipocrisia di cacciare i maghi con dei maghi. Grazie anche all’approfondimento di certe relazioni e tra i vari champions presenti, come Morgana e Shyvana che nella lore sono rimaste trascurate, The Mageseeker è un prodotto molto completo sul profilo narrativo accontentando i fan della lore di LoL e mostrandosi valido anche a chi di LoL non s’interessa.
Una piccola chicca è che il fumetto “Katarina” è collegato al gioco nella parte iniziale e nella sua parte finale. Inoltre, se si è abbastanza attenti, si potranno scovare tanti rimandi, come scritti o oggetti. (Se siete interessati ad approfondire questo argomento, il fumetto “Katarina” pubblicato su Webtoon è disponibile gratuitamente per la lettura)
Il gameplay: Sylas, le catene e rubare le magie
Sylas di The Mageseeker entra a piedi pari nella classifica tra i personaggi più divertenti con cui abbia mai giocato. Con il termine “divertente” tendo a cadere nel soggettivo, ma concedetemi il beneficio del dubbio, dandomi l’opportunità di spiegarvi perché ogni giocatore si divertirebbe pad alla mano con The Mageseeker.
Il ritmo del gameplay è frenetico e non tende mai a fermarsi, portando il giocatore a muoversi sempre tra proiettili magici, attacchi fisici e orde di nemici. Sylas è principalmente un combattente corpo a corpo e sfrutta le sue catene per fare danno ai suoi nemici, utilizzandole anche per aggrapparsi a degli elementi nello scenario, o ai nemici stessi, per scagliarsi contro.
La peculiarità di questo protagonista è la sua abilità di rubare le magie e farle proprie: nel corso del gioco Sylas è in grado di rubare le magie dei suoi avversari e rilanciarle contro. Saranno proprio questi furti a far scoprire le varie magie che Sylas potrà usare nel suo personale roster una volta che le sbloccherà dall’apposito NPC. Gli slot delle magie personali sono 4, non tutti disponibili sin da subito, e sarà a discrezione del giocatore la scelta su quale magia optare, in base agli elementi magici che dovrà affrontare.
Esistono, infatti, delle affinità tra i 6 elementi magici presenti, andando di due in due. Fermo restando che l’elemento è debole alla sua controparte, il giocatore potrà sfruttare al meglio il suo kit per garantirsi una vittoria facilitata. Seppur questa sinergia sia una cosa molto utile, sono stati rari i casi in cui sono dovuto rimanere attento all’elemento che avevo contro. Interessante e ben congeniato, ma principalmente superfluo.
Oltre a queste ci saranno molte altre meccaniche di gioco che si svilupperanno durante l’avventura, come uno stato berserk, dando però il tempo al giocatore di imparare quelle che già conosce, affinarle e passare poi a quelle successive. Alla fine del gioco si arriva a così tanti elementi di gioco che da spiegare potrebbe finire con il diventare una lista della spesa. The Mageseeker, però, ci coinvolge dolcemente nella crescita di Sylas – e quindi del giocatore – non annoiando quasi mai… almeno su questa aspetto.
Il regno di Demacia, le incredibili Boss Fight e un problema di punti di vista
Il game design di The Mageseeker ruota tutto attorno alla mobilità di Sylas, puntando alla costruzione di mappe che sfruttino le catene e i dash del mago. Quello che trovo sia un’ottima scelta, soprattutto grazie anche alla tipologia del gioco, è che le missioni sono fini a se stesse (lasciando perdere il backtracking), ma ciò non implica che il gioco non abbia collezionabili da raccogliere, anzi, forse ce ne sono anche troppi.
I livelli sono ambientati in diverse zone di Demacia, tra città marittime e nell’entroterra, foreste e la grande Capitale di Demacia. Tutti gli elementi su schermo sono estremamente curati sotto il profilo visivo, con movimenti di camera anche ricercati, donando un valore cinematografico aggiunto a cutscene o momenti cruciali del gioco. Le città sono vive di persone che conducono la loro vita o scappano dalla furia di Sylas, la capitale di Demacia ricca di soldati e palazzi maestosi e la foresta invasa da una vegetazione surreale. Questi sono elementi che rendono piacevole l’esplorazione e che lasciano un’effetto “wow” inatteso.
Peccato soltanto che la camera sia uno degli elementi più critici del gioco. Lo stile di The Mageseeker impone una camera fissa che non si sposta sulle tre dimensioni, ma è focalizzata sul personaggio guidato dal giocatore. Questo porta a creare zone morte dove ci sono elementi con un’importante altezza, nascondendo tutto ciò che è dietro… compreso Sylas, i nemici e i proiettili. Un altro problema legato a ciò è la profondità dei proiettili, i quali molti sono difficili da identificare in tempo non avendo così la possibilità di reagire adeguatamente.
Ma passando dall’amaro al dolce, parliamo del vero cuore di The Mageseeker, l’elemento che ambiscono tutti i giocatori di qualsiasi gioco Action Game: le Boss Fight. Nonostante i trailer spoilerano abbastanza, tanti champions che noi conosciamo da LoL saranno delle effettive boss fight, riservando anche qualche sorpresa.
Viene naturale chiedersi una specifica domanda adesso, una che tutti i fan si sono fatti all’annuncio del gioco di Digital Sun e che adesso merita una risposta: I champions di LoL che appaino in The Mageseeker fanno le stesse mosse presenti nel MOBA? Si, tutti i campioni fanno le loro mosse iconiche di LoL oltre a delle inedite per rendere il gameplay più fluido e usufruibile.
Poter vedere le mosse dei champions che tutti i giocatori di LoL hanno imparato ad amare, o odiare, in una chiave diversa (e migliore) è sicuramente un elemento trainante all’acquisto di The Mageseeker. Inoltre in questo gioco si ha la possibilità di vivere la sfida contro questi champions in una maniera totalmente differente, offrendo molti momenti epici difficili da dimenticare. Specialmente nel mio cuore è rimasta una boss fight doppia a tre fasi, quindi, se siete in procinto a provare il gioco, vi consiglio di prepararvi.
A proposito di questo, la difficoltà di The Mageseeker ha una crescita abbastanza timida, senza avere nessun momento estremamente ostico. Vi sono alcune sezioni che richiedono più attenzione, soprattutto verso le battute finali, ma The Mageseeker risulta accessibile a chiunque sia pronto a mettersi in gioco. Forse sarebbe stato meglio avere una sfida più importante sulle boss fight, ma ciò non va a rovinare l’esperienza di gioco.
Far crescere l’accampamento tra missioni secondarie e amicizie
Una meccanica fondamentale di The Mageseeker è lo sviluppo dell’accampamento dei ribelli. Questo dipenderà unicamente dalle reclute che Sylas otterrà durante le sue varie missioni in tutta Demacia. Inizialmente il luogo sicuro dei maghi ribelli è distrutto, malconcio, ma accogliente per chi scappa dal Regno. Vi sono diverse zone, alcune legate a un NPC e altre no, che in base al numero di reclute ottenute si “sistemeranno”, facendo strada a Sylas per ottenere un loot in frammenti utili per lo sviluppo del protagonista.
Il numero di reclute è fondamentale anche per i legami con gli NPC e i compagni di missione. Oltre alle reclute normali si potranno trovare dei maghi speciali, per ogni elemento magico del gioco, i quali doneranno una combo speciale e dei buff passivi a Sylas per ogni traguardo dato dal numero di reclute affidate. Il processo è automatico, dando priorità a chi fa la missione dedicata al reclutamento o chi accompagna Sylas. Questa meccanica risulta interessante perché permette di variare i vari approcci alle missioni, diversificando un minimo il gameplay.
Come detto prima, le reclute si otterranno affrontando diversi tipi di missione, ma la situazione è più ampia di quanto si pensi. Oltre alle missioni principali, le uniche obbligatorie per proseguire nella trama, vi saranno anche missioni secondarie che seppur abbiano degli scenari unici, giungono come estremamente ripetitive. Non vi saranno boss nuovi o nemici inediti se non per un “boss segreto” estremamente deludente, ma che sarà apprezzato per i fan della lore… ma non è abbastanza. Per il piacere di giocare a The Mageseeker queste missioni si fanno volentieri, anche perché non sono molte, ma risultano comunque abbastanza deludenti in quanto le potenzialità di fare molto più contenuto c’erano.
Oltre a queste vi saranno missioni in stile “spedizione” dove manderemo un NPC tra le reclute più potenti per assolvere a dei compiti come ottenere bottino o reclutare maghi.
Un mix tra Pixel Art e colonna sonora epica
Già in precedenza vi accennai al notevole sviluppo delle mappe sul punto di vista grafica, ma vorrei soffermarmi sull’incredibile qualità che Digital Sun ha dedicato alla pixel art di The Mageseeker. Questo stile è molto apprezzato dagli amanti dei giochi indipendenti perché è il punto di raccordo tra una grafica pregevole e un basso budget.
The Moonlighter, il primo gioco di questi sviluppatori spagnoli, ha mostrato il suo fascino grazie alla loro particolare tecnica di disegno in pixel art, con volti e ambientazioni molto dettagliate seppur “grezze“. Questo approccio è stato applicato anche a The Mageseeker, con uno stile “vecchio stampo”, ma riconoscibile. Infatti le città e tutti gli ambienti sono estremamente coinvolgenti sul fronte visivo, rendendo l’esperienza gradevole in diversi contesti. Lo sviluppatore, inoltre, ha puntato a rendere molto cinematografico il gioco, prendendosi qualche libertà sul posizionamento della camera in momenti significativi nel gioco.
Non sono esclusi anche i personaggi e soprattutto gli scontri: un tripudio di effetti visivi, animazioni mozzafiato e mappe dinamiche. The Mageseeker ha un comparto grafico di alta qualità e che non delude mai. Anche il comparto sonoro non è da meno, con una tracklist originale composta da Gareth Cocker, diventato celebre con la composizione delle OST di Ori and the Blind Forest, ma ha partecipato alla realizzazione delle colonne sonore di Halo Infinite, Mario + Rabbids Sparks of Hope, Ruined King, Immortals Fenyx Rising e molti altri. Tutte le musiche sono coinvolgenti e azzeccate per le sessioni che si andranno ad affrontare, specialmente quelle delle boss fight ove spingono molto sull’epico e il drammatico.
Una feature molto apprezzata, inoltre, è l’intero doppiaggio in italiano, con la presenza per la maggior parte dei doppiatori originali dei champions di LoL. Mentre invece sull’ottimizzazione del gioco nulla da segnalare: la versione giocata è quella su Xbox Series X, con caricamenti che sono stati sempre istantanei, nessun calo di frame o crash del gioco. Sono capitati qualche volta dei bug, ma nulla di grave che impediva di giocare a The Mageseeker
La recensione in breve
The Mageseeker: A League of Legends story è l'ultimo prodotto di casa Riot Forge e sviluppato da Digital Sun che ci vuole portare nel vivo della ribellione di Sylas contro Demacia. Quello che abbiamo tra le mani è un gioco molto improntato sul fronte narrativo, riuscendo nel raccontarci la storia di Sylas e dei Mageseeker con una formula di narrazione interessante e coinvolgente, il tutto condito da un gameplay frenetico e senza sosta, ricco di elementi di gioco che si aggiungeranno fino alla fine del gioco. La presenza dei champions di LoL e vivere le loro interazioni è una cosa che qualsiasi fan della lore apprezzerà, come tutti gli altri elementi narrativi che arricchiscono l'esperienza e una pixel art molto curata. Le boss fight sono un sali e scendi di emozioni con musiche coinvolgenti e combattimenti intriganti, ma la difficoltà rimane bassa soprattutto verso le battute finali. Le missioni secondarie si dimostrano degli elementi di criticità che sono estremamente ripetitive con un solo boss segreto alquanto deludente e una gestione della camera discutibile. Si apprezza particolarmente il doppiaggio italiano e la presenza di un colosso come Garet Cocker nella composizione della soundtrack.
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Voto Game-Experience.