Non c’è moda che tenga davanti ad un gioco horror ben piazzato. Possono passare gli anni ma il bisogno di orrore nella nostra quotidianità è sempre più potente, fa breccia nella nostra normalità e porta molti dei più appassionati a isolarsi negli oscuri meandri della mente umana o dello spazio-tempo. Su PC più di tutte le piattaforme, questa processione viene da un lunghissimo periodo di selezione, poichè i videogiochi horror hanno davvero fatto breccia nel pubblico dagli anni ’80 in poi. Naturalmente, parlando anche in termini di classifica generale, non tutti i giochi horror per PC sono rimasti all’avanguardia in quanto il livello di produzione è variato parecchio negli anni, specie nell’ultimo decennio. Vi parliamo quindi in maniera schietta e aperta – considerate anche tutte le differenze e innovazioni del caso – dei 10 migliori giochi horror di sempre.
1. F.E.A.R. 2: Project Origin
F.E.A.R. 2, sviluppato dalla Monolith Productions (gli stelli de La Terra di Mezzo: L’ombra della guerra e La terra di Mezzo: L’ombra di Mordor) nel 2009, è stato a tutti gli effetti il mio primo gioco horror, un’esperienza angosciosa, onirica dai contorni molto psicologici che ha risvegliato in me la voglia di percorrere questo genere a discapito dei molti altri ai quali mi sarei potuta dedicare. Sequel del primo F.E.A.R. (nome completo F.E.A.R.: First Encounter Assault Recon) , il secondo episodio della saga – sotto molti punti di vista più simile ad uno sparatutto molto abile che ad altro – introduce al giocatore l’interessante storia di Alma che era stata solo sfiorata in precedenza. F.E.A.R. ci parlava del protagonista, membro delle forze specializzate in minacce paranormali, ma lo faceva in maniera un po’ blanda e impersonale, tenendosi lontano con pacata obbiettività e limitandosi allo spavento. Consiglio di giocarlo come primo in lista? Assolutamente, specialmente agli amanti della crudezza, perchè F.E.A.R. 2 è diventato famoso molto presto per l’impatto psicologico profondo e la maniera in cui venivano prese le vicende, andando a toccare tasti più personali e maturi del predecessore con scene esplicite terrificanti.
Qui passiamo da personaggi senza nome al più cupo protagonista Michael Becket, facente parte della Delta Dark Signal, che viene inizialmente bombardato di allucinazioni risalenti all’epoca in cui questa povera bimba veniva sfruttata per esperimenti al di là del concepibile. Un grosso trigger warning va a tutti quelli che si cimenteranno nell’impresa di affrontare F.E.A.R. 2: non è un PEGI+18 perchè gli va di esserlo, potrete trovare riferimenti ad esperimenti ma anche a tematiche sessuali molto dure da digerire. Sempre impressionante da vedere e, dopo tanti anni, da ascoltare grazie ad un’ottima colonna sonora da brividi.
2. Alan Wake
Il blocco dello scrittore è sempre alle porte e Alan Wake, sviluppato da Remedy Entertainment e pubblicato nel 2010, ce lo ricorda: un autore di best seller soffre a causa della perdita di ispirazione, protagonista omonimo del titolo. Per comprendere meglio di cosa parliamo, vi lasciamo un video confronto tra la versione originale di Alan Wake e la versione Remastered, in modo da non perdervi nessun particolare. Tornando alla trama, prima di perdere la testa come in Shining decide quindi di prendersi una bella vacanza in qualcosa di più ristretto di un bell’hotel e quindi affitta un cottage, uno chateau sul lago di Bright Falls, tranquilla cittadina americana, assieme alla moglie Alice. Lo scrittore certo non poteva prevedere che l’avrebbe trovata in acqua, in pericolo al ritorno di un giretto per sbollire da un’arrabbiatura.
Peggio ancora, Alan si sveglia nella sua auto da un’incidente di cui non ha memoria ed inizia a trovare pagine di un manoscritto di suo pugno che non ricorda di aver mai realizzato, che parlano proprio della sua attuale disavventura e della scomparsa della moglie. Molto prima dei meandri infestati di Control (o di Control 2, annunciato ufficialmente da Remedy) o delle avventure nel tempo di Quantum Break, il titolo scritto da Sam Lake (che ci parla anche di Alan Wake 2) infestava la nostra immaginazione con ombre di cittadini locali, che senza luce erano semplicemente imbattibili, ed è diventato presto conosciuto come il primo capolavoro horror di Remedy. Consiglio di giocarlo? Assolutamente si, grazie ad una storia non sanguinosa, ma coinvolgente e poetica, che solletica meandri dell’immaginazione e paure nascoste nell’animo umano senza tirare in ballo orrori troppo grandi e fardelli troppo pesanti per un utente incuriosito.
3. Bioshock
Bioshock, adesso reperibile nella Bioshock: The Collection, sviluppato dalla 2K Boston nel 2007, è un mondo in cui tutto è andato storto prendendo una piega ben lontana dagli originali piani. Bioshock parla del profondo modo in cui la scienza e la tecnologia, usate in quantità moderate per consentire all’umanità di raggiungere un pieno potenziale, possano distruggere tutto ciò che rende l’uomo tale, influenzando profondamente il tessuto sociale e artistico, lo spessore morale delle persone ed anche il loro futuro. Rapture, sogno della mente selvaggia dei più luminari al mondo, faro nella notte e nel caos dei “moderni” anni 60, da città d’ordine e utopia diventa un’orribile selva di ripugnanti reietti, un antro subaqueo dove vivono i derelitti ed i criminali senza vergogna.
Tutto questo lo vediamo dagli occhi di Jack, passeggero di un aereo che precipita sfortunatamente nell’Oceano Atlantico. Rimasto il solo sopravvissuto, Jack trova un faro da cui riuscirà a prendere una batisfera che lo porta verso questa infernale gita sotto l’Oceano, guidato da Atlas via radio – un momentaneo alleato che vuole fermare la disgregazione della grande città sottomarina progettata e costruita negli anni ’40 dal magnate Andrew Ryan. Consiglio di giocarlo? Se una risposta scontata può essere “si, perchè è in lista”, un’altra può essere “si, per il piacere di conoscere una vecchia gloria”. Certo Bioshock farà piacere anche agli amanti dello splatter grazie ad un’esibizione di arti staccati e poteri non indifferenti, e le nuove edizioni permettono di godersi un po’ meglio questo capostipite della paura a tema subaqueo. Non a caso, da anni aspettiamo anche il proseguito Bioshock 4, un ipotetico e probabile open-world.
4. Dead Space
Dead Space è uno dei capostipiti che ha dato nuova vita, nell’epoca moderna, ai giochi horror. Nonostante il recente Dead Space Remake, il vecchio titolo continua a godere della sua fetta di fan accaniti per ottimi motivi – l’ambientazione spaziale, il tema dell’isolamento, il continuo gioco all’attacca e fuggi per la maestosa Ishimura nei panni del povero Isaac Clarke, la maestria nel gestire una sceneggiatura per niente semplice ed un comparto sonoro da brividi. Anche qui abbiamo fatto un confronto tra il vecchio ed il nuovo titolo, nel caso siate curiosi di vedere tutti gli effettivi cambiamenti, compreso uno speciale sul sound design dell’horror di nuova generazione. L’opera di Visceral Games uscita nel 2008 continua a vivere nel 2023 con un rifacimento che si attiene alle linee guida dell’originale senza strafare, riproponendo l’avventura con modernità disarmante.
Se non siete proprio aggiornati e non avete mai provato quella sensazione di feroce claustrofobia, o non vi siete mai trovati ad avere un lungo fischio nelle orecchie dopo sane sessioni di nuoto spaziale nel nulla, brevemente: impersoniamo un ingegnere minerario, Isaac, che si trova intrappolato su una nave. Il poveretto dovrà, per mantenere intatta la sua vita, indagare per l’immensa stazione Ishimura e affrontare l’infestazione di Necromorfi, alla ricerca di Nicole, ufficiale medico e sua fidanzata. Se non volete giocare alla vecchia versione, come anticipato, è disponibile il nuovissimo remake che permette di godersi quasi integralmente l’esperienza originale, che non va persa in quanto significativa a livello di gore e anche di importanza storica, per aver aperto le frontiere al gioco horror moderno.
5. Silent Hill 2
Qua è la nostalgia che coglie impreparato il giocatore, o meglio i giocatori che conoscono la storia del naso di James e della sua rocambolesca gita per Silent Hill nel tentativo di rintracciare la moglie Mary. Ne abbiamo parlato, straparlato della storia nella classifica ironica della saga e quindi non vi ripeterò l’intera trama del videogioco del 2001 – vi basti sapere che il titolo verrà rimesso a nuovo da Konami abbastanza in fretta, che il Bloober Team promette un’esperienza di altissimo livello e che verrà riproposto in forma filmica (pare in una versione molto attinente all’originale) per la gioia dei più spaventati.
Le atmosfere della cittadina nebbiosa riprenderanno quindi vita con dovizia di particolari e ci troveremo di nuovo a seguire l’apparentemente pavido James in compagnia della dolce pulzella Maria, laddove il terrore non dorme mai e nell’oscurità Sauron attende- …scusate, ho sbagliato speciale. Intendevo dire che nel bene o nel male, di texture e grafica rifatta ce ne importa giusto il tanto che basta, purchè sopravviva quel male nascosto di vivere, quell’atmosfera cupa e disturbata che è diventata celebrità. Dovete giocarlo? Non c’è via di scampo, dovete. O non avrete mai modo di sperimentare a fondo il senso di minaccia costante, l’opprimente sensazione di dover dare sfogo a emozioni rimaste sullo sfondo. Silent Hill 2 va recuperato, goduto e onorato, specie in questo momento che precede la sua uscita remake. Un vero must have per gli amanti del grottesco, con una certa quantità di trigger warning a livello sessuale esplicito che il tempo ha mantenuto feroci e affilati. Se vi capita, recuperatelo in versione originale (non nell’HD Remastered, ve ne prego!) e fatevi un bagno nel disagio che vi saprà creare.
6. Vampire: The Masquerade – Bloodlines
Non si dimentica l’unico Vampire che ha funzionato, non si dimenticano le vecchie usanze, la Camarilla e l’enorme quantità di lore e storia che questo Principe dannato dei videogiochi di vampiri contiene. Vampire The Masquerade: Bloodlines, nel suo essere vecchiotto oramai, uscito con una delle storie più travagliate e tormentate per un videogioco dell’epoca, si riteneva abbastanza sicuro da darci quasi la completa libertà ingame – cosa che ora gli sviluppatori tendono a togliere al giocatore, anche solo per mancanza di fiducia nell’utenza.
Potevamo non solo decidere come e con chi affrontare le missioni (se coi pazzi Malkavian oppure gli Anarchici Brujah), ma anche se strappare arti agli NPC, nurtrirci da loro e intimidire i passanti nei modi più disparati, affascinarli, guardare televisioni che parlavano da sole e sentirci dire da un cartello di “stop” stradale che dovevamo fermarci a riflettere. Complice una storia degna di una campagna da gioco di ruolo da tavolo, vi consiglio di immergervi in una delle atmosfere da White Wolf più caratteristiche che solo l’esperienza videoludica con questo gioco vi può dare: se da un lato vi macherà il sangue e lo splatter del tipico horror, dall’altro lato potrete trovare una trama profondamente intricata e cupa come la notte. Siate vampiri e siate liberi, figli di Caino.
7. The Evil Within
Shinji Mikami ha lavorato sodo nella sua carriera, lavorando per molti Resident Evil, a God Hand e a Vanquish, oltre che essere regista del primo The Evil Within nel 2014 e Produttore di The Evil Within 2. Ma parliamo del primo: ansiogeno, grottesco, stomachevole. Il detective Sebastian Castellanos col suo partner vengono chiamati sulla scena di un omicidio di massa al Beacon Mental Hospital. All’arrivo sulla scena, ci sono corpi ovunque.
Un solo sopravvissuto ed un feed video gli sconvolgono la vita, mentre minacce orribili emergono da ogni angolo mentre il mondo si contorce e si deforma intorno a lui. The Evil Within resterà sempre tra i migliori horror psicologici ed entra senza remore in questa lista dei big, poichè a mani basse resta il gioco con l’ambiente più gore, sporco e disarmante. Inoltre è sicuramente il secondo titolo di questa lista in grado di giocare con la mente del suo fruitore senza elaborare grandi jump scares, ma lavorando sulla trama e sugli scenari desolanti, pieni di trinciacarne e avversari troppo irreali perché non siano solo allucinazioni.
8. Pathologic 2
Pathologic 2 è un gioco particolare che agisce come un arto marcio, espandendo cancrena e miasmi ovunque passi. Pathologic 2, annunciato da Tiny Build con un trailer inquietante, parla infatti di una malattia infettiva inarrestabile ed il protagonista – scelto tra tre da noi – contemporaneamente non può far nulla ma è il centro di tutto. Questo videogioco, degno successore del primo, è strano, teatrale, ci fa intendere costantemente di essere al centro di un dramma di cui noi siamo solo lead actors – proprio come su un palco di stampo shakespeariano. Abbiamo, in tempo di gioco, esattamente 12 giorni per salvare la città afflitta da malattie, paranoia, paranormale e ingiustizia sociale.
Consigliato vivamente per tutte queste particolarità, entra in lista per essere contemporaneamente schietto e sottile, per muoversi sul confine con l’onirico in un viaggio in cui l’horror si respira ad ogni strada e ad ogni svolta, come il marcio della malattia. Bisogna prendere decisioni difficili su ciò che si vuole fare, costantemente, mentre il tempo si muove su binari tutti suoi in maniera estenuante. Tic-toc.
9. Outlast
Con la closed beta di The Outlast Trials annunciata e in arrivo a breve, possiamo parlare del vecchio Outlast. Outlast come gioco stealth non impressiona particolarmente, ci sarebbero sicuramente candidati migliori ad una lista appropriata. Ma nella categoria horror, Outlast del team Red Barrels è l’indie più famoso, che dà il meglio di sè facendoci entrare nei panni di un inerme Miles Upshur, giornalista che si addentra nel tetro Mount Massive, ospedale psichiatrico tra le montagne del Colorado.
In questo luogo vengono svolti esperimenti sui pazienti del tipo più violento e scandaloso, che paiono particolarmente macabri e che rendono i sopravvissuti un gruppo di esseri poco raccomandabili da incontrare, specie per uno sprovveduto come il nostro protagonista. Di fatto si naviga in ambienti bui utilizzando la modalità di visione notturna della propria telecamera e si interagisce, corre e raccoglie batterie. Rientra in lista perchè nonostante gli anni, rimane una corsa angosciante, un’esperienza unica nel suo genere, un solo versus tutti contornato da immagini raccapriccianti che lo incoronano come indiscusso sovrano dell’ansia da prestazione.
10. Amnesia: The Dark Descent
Il primo episodio di Amnesia, The Dark Descent (l’ultimo dovrebbe essere Amnesia: The Bunker, titolo del nuovo horror di Frictional Games) sollevò molto scalpore nel 2010 soprattutto per l’enorme passaparola a cui andò incontro su Youtube, spopolando con inedite meccaniche e per l’ambientazione tetra fa affascinante. Nei fatti antecedenti ad Amnesia: Rebirth, il protagonista Daniel si risveglia in un castello decadente senza ricordare nulla di sé, a parte il proprio nome, e tramite una lettera che appare scritta dal sè stesso del passato scopre che il suo scopo è quello di uccidere un uomo chiamato Alexander.
La lettera inoltre avverte Daniel della minaccia che lo bracca, chiamata l’Ombra. Senza armi, come giocatori possiamo soltanto scappare e nasconderci dalle pericolose creature che seguono il nostro protagonista. Sopra tutto questo, dobbiamo porre attenzione alla nostra sanità mentale in quanto sia i mostri che l’oscurità se sopportati troppo a lungo comportano una scalata verso l’inesorabile follia – il chè significa allucinazioni visive e uditive a schermo per un utente già terrorizzato e magari confuso. Ultima entry della nostra lista, ve lo consigliamo perchè mai prima dell’uscita di Amnesia e raramente dopo abbiamo trovato un videogioco così bravo a rendere la follia così autentica. Follia che può scuotere i malcapitati, magari non messi di fronte direttamente a grandi antichi Lovecraftiani o Dei, ma anche davanti a piccoli, sbavanti e rattrappiti errori d’altri mondi.