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Home»Articoli»Anteprime»Street Fighter VI, il provato dalla Milan Games Week 2022

Street Fighter VI, il provato dalla Milan Games Week 2022

In occasione della Milan Games Week 2022, abbiamo avuto l’onore di provare in anteprima Street Fighter VI.
Loris Lo MastoBy Loris Lo Masto26 Novembre 2022Updated:26 Novembre 2022
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Street Fighter VI è la ‘’Next Big Thing’’ del mondo dei giochi di lotta, non solo perché si tratta dell’ultimo capitolo di una saga che ha inventato il genere del picchiaduro, ma con questo sesto capitolo, Capcom mira a rivoluzionare tutto il panorama.

È già da un po’ che Street Fighter VI fa parlare di sé, grazie a trailer di presentazione dei personaggi a manetta che mettono sotto i riflettori lottatori nuovi e altri già conosciuti, mostrando i loro set di mosse e le bellissime animazioni delle mosse speciali.

Inoltre, con questo Street Fighter VI, Capcom sembra voler dare una forte importanza alla componente single player, che aveva in precedenza scalfito Street Fighter VI. Per riempire quella falla ci sarà il World Tour, una modalità giocatore singolo dove si crea un avatar e si esplora il mondo di Street Fighter.

In occasione della Milan Games Week 2022, abbiamo avuto l’onore di provare Street Fighter VI, in una versione leggermente avanzata rispetto a quella provata nella Open Beta dello scorso ottobre. Sfortunatamente, l’unica modalità disponibile in questa prova di Street Fighter VI è la Versus, e non c’era modo di testare il World Tour.

Lato Tecnico

Questo ultimo Street Fighter utilizza il RE Engine, il motore grafico che si è già fatto conoscere con gli ultimi capitoli di Resident Evil, Monster Hunter e Devil May Cry. Il risultato è un netto passo in avanti rispetto al quinto capitolo, mostrando un grande comparto tecnico colorato, vivace e che dà la giusta attenzione ai personaggi.

L’estetica di questo Street Fighter VI segue la linea segnata da Street Fighter IV, con un comics style che si avvicina più a un fumetto americano che a un manga. E questa è davvero azzeccata con lo stile ‘’Street’’ del franchise.

Street Fighter VI

Le animazioni sono la parte migliore dell’aspetto tecnico, più lente, concentrate e realistiche. Infatti ogni colpo esprime la giusta potenza e dinamicità.

Grande attenzione è data anche alle espressioni dei personaggi, mostrate fieramente nelle schermate di caricamento e nelle introduzioni antecedenti al combattimento vero e proprio. Durante l’azione, i volti prendono il focus durante alcune Mosse Finali con espressioni esagerate e esilaranti.

Gameplay

Lo scopo di Street Fighter VI è ambizioso, unire la tecnicità che ha sempre contraddistinto la serie, ma renderlo più accessibile e facile da comprendere per i neofiti e chi non mastica picchiaduro.

L’operazione parte quindi con un gameplay drasticamente più lento rispetto al passato, dove l’attenzione, più che nelle combo articolate è incentrata sul leggere l’avversario, capire le sue intenzioni prima che queste diventino azioni e agire di conseguenza. E questo genera un ritmo di gioco gradevole, ma non vuol dire che abbandona le combo.

C’è parecchio potenziale per combo nel gioco, ma molto più limitato e reso più complesso, per evitare le combo eccessivamente dannose ma semplici di Street Fighter V.

Il Sistema Drive è il nuovo motore del gioco. Entrambi i giocatori cominciano ogni round con l’indicatore Drive completamente carico, in modo da poter gestire tale risorsa in ogni momento.

Il Drive Impact è l’attacco legato a questo indicatore che vedremo più spesso. Si tratta di un colpo che a primo impatto può sembrare troppo forte, poiché fa avanzare chi la esegue, assorbe i colpi nemici e se effettuato in prossimità dell’angolo fa rimbalzare l’avversario in modo da effettuare una combo. È indubbiamente un’abilità davvero portentosa, ma rende vulnerabili al salto, alla presa e a un Drive Parry.

Il Drive Parry è invece l’opzione difensiva, un contrattacco che se effettuato correttamente ricarica l’indicatore Drive.

Grazie a queste due abilità, il Drive risulta un sistema forte ma ben bilanciato, che alterna attacco e difesa e spinge il giocatore a sfruttare le risorse a sua disposizione pur di dare il meglio di sé durante una battaglia.

Lo schema di comandi Moderno è ben apprezzato, e sicuramente aiuterà molti giocatori a comprendere al meglio le meccaniche di gioco all’infuori dei tasti d’utilizzo. Tuttavia sembra sempre essere più una versione di prova del gioco, poiché limita di moltissimo le opzioni disponibili. Provando questa impostazione con Guile si è quasi notato uno svantaggio, più che un aiuto da parte del gioco.

Unico aspetto non particolarmente apprezzato dell’anteprima è stato il commento. Street Fighter VI vede la presenza di un commento che assiste il gioco, similmente a come avviene con i videogiochi di genere sportivo, ma non è sembrata un’aggiunta di valore, anzi, risulta quasi un inutile aggiunta che può divertire le prime volte e stancare già dopo qualche partita.

Roster

I personaggi hanno molte meccaniche che li accomunano, ma nonostante ciò sono tutti diversificati. Questo poiché oltre al parco mosse, hanno accesso a molteplici opzioni per spendere la propria barra di Meter. Ogni personaggio, infatti, ha accesso a 3 mosse speciali, una per ogni indicatore.

I nuovi personaggi presenti nella versione di prova, Kimberly e Jamie sono delle grandi aggiunte affiancate ai classici intramontabili come Ryu o Ken. Jamie ricorda un po’ Yun e Kimberly ha tanti aspetti in comune con Ibuki, ma nonostante ciò hanno una loro personalità e sono differenziati a dovere.

Non c’è stata opportunità di provare tutto il roster ma non sembra esserci un grande squilibrio, con un Luke che è sempre fortissimo ma non ai livelli insostenibili di Street Fighter V.

Impressioni Finali

Street Fighter VI sembra fantastico. L’obiettivo è difficile da raggiungere ma Capcom sembra stia andando nella direzione giusta, dando il giusto spazio ai meno avvezzi, e tanto divertimento ai più esperti. Si attende con ansia di provare il resto del roster, e con ancor più interesse di mettere le mani sulla modalità World Tour.

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