Nei giorni scorsi Jim Ryan, CEO di Sony Interactive Entertainment, ha lanciato una vera e propria bordata nei confronti di Activision Blizzard, publisher americano che da un po’ di tempo a questa parte è finito al centro di una scia di polemiche a dir poco accese vista una causa intentata dallo stato della California all’inizio di quest’anno, con al centro delle accuse un ambiente di lavoro tossico con tanto di molestie sessuali nei confronti di alcune dipendenti donne.
Ed in questo articolo segnaliamo come in queste ore inizino già a manifestarsi concretamente le prime conseguenze dopo le dure dichiarazioni del buon Ryan, con Call of Duty: Vanguard che non risulta essere più in risalto all’interno del PlayStation Store.
Difatti dopo le accuse di cui vi abbiamo parlato poco sopra, in molti pensavano che il peggio fosse passato per Activision Blizzard, ma in realtà le cose non sono per nulla andate in questo modo visto che il consiglio di amministrazione del publisher americano ha deciso di schierarsi al fianco del CEO Bobby Kotick, scatenando in un colpo solo l’ira di una nutrita fetta di dipendenti dello studio che ha poi dato il via a numerosi scioperi.
Vista questa situazione in molti hanno hanno chiesto a PlayStation e Xbox di rimuovere i giochi targati Activision Blizzard dalle loro piattaforme, così da inviare un messaggio chiaro e preciso non soltanto al publisher americano con accuse pesanti sulle spalle, ma anche a tutte le altre aziende sparse per il mondo. Così da far capire a tutti il proverbiale concetto del “chi sbaglia paga“.
E a riguardo pare proprio che PlayStation abbia iniziato a lanciare dei messaggi concreti ben precisi, con la rimozione di Call of Duty: Vanguard dalla sezione primo piano del PlayStation Store, gioco per il quale è bene ricordare come Sony Interactive Entertainment avesse anche il marketing in esclusiva.
Ovviamente sì, Vanguard non è stato completamente rimosso dallo Store come invece accadde a Cyberpunk 2077 lo scorso anno in seguito ai troppi problemi rilevati dai giocatori al lancio, ma è comunque un messaggio chiaro e preciso da parte di Ryan e PlayStation che il tempo di tergiversare è finito per Activision Blizzard, e che sono richieste risposte immediate e convincenti.
Infine è lecito attendersi che anche Spencer ed Xbox possano effettuare un qualcosa di simile per lanciare un chiaro messaggio al publisher americano. Vedremo come la dirigenza di Activision reagirà a questa dura reazione da parte di Sony Interactive Entertainment.