Da qualche anno a questa parte, il brand FireCuda di Seagate indentifica una vasta famiglia di prodotti progettati specificatamente per il gaming, tecnologicamente all’avanguardia e, più di ogni altra cosa, mossi da un obiettivo è tanto semplice quanto scontato: fare meglio degli altri. Meglio in termini di prestazioni, meglio in termini di form factor e di versatilità, meglio in qualsiasi cosa possa fare la differenza: detta in parole povere, la mission di FireCuda è fornire soluzioni di fascia estremamente alta in grado di accontentare sotto ogni punto di vista anche l’utente più esigente – e chi, lo sappiamo, meglio del giocatore. Difficile non pensare, nel laghetto di piranha che è il mercato degli SSD, a quanto Seagate sia riuscita a distinguersi e a far sentire la propria voce, diventando top-choice per moltissimi utenti esperti: l’affezione allo storico brand gioca parte interessante della partita, ma considerando la concorrenza efferata che c’è là fuori (la linea WD_BLACK di Western Digital o l’onnipresente Samsung) sarebbe difficile anche per il colosso californiano campare di soli sentimenti. La partita degli SSD, in realtà, è una di quelle che si gioca già da tempo: un batti e ribatti di soluzioni avveniristiche e tecnologie volte a massimizzare il throughput, di numeri sempre più alti su PCIe 4.0 e, ora più che mai, pure di compatibilità PS5. Tutti campi in cui Seagate FireCuda 530, ultima creatura di questa nobile genia, non teme rivali: anche se, tenetelo a mente, il biglietto di ingresso potrebbe non essere alla portata di tutti.
Specifiche tecniche
Prima di addentrarci nei dettagli di Seagate FireCuda 530 vi lasciamo in compagnia delle specifiche tecniche del modello da 1TB – che ci è stato gentilmente fornito per questa review. Per piccolo mostro di Seagate sono previsti quattro tagli (512GB, 1TB, 2TB e 4TB), ciascuno in doppia variante con e senza dissipatore di calore – ovviamente necessario, qualora ricercaste archiviazione extra per la vostra PS5.
Seagate FireCuda 530 |
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Capacità |
1000GB / 1024GB |
Form Factor |
M.2 2280 |
Interfaccia / Protocollo |
PCIe 4.0 x4 / NVMe 1.4 |
Controller |
Phison PS5018-E18 |
DRAM |
DDR4 |
Memoria |
Micron 176L TLC |
Sequential Read |
7,300 MBps |
Sequential Write |
6,000 MBps |
Random Read |
800,000 IOPS |
Random Write |
1,000,000 IOPS |
Endurance (TBW) |
1,275 TB |
Seagate FireCuda 530 parte col piede giusto anche in termini estetici: la finitura nero opaco, piacevole e robusta al tatto, fa capire immediatamente che sì, il tempo di scherzare è finito da un pezzo. Le dimensioni del modello con dissipatore sono contenute (all’incirca 8×2,4x1cm), il classico form factor che garantisce piena compatibilità con l’apposito slot NVMe PS5. Avrete sicuramente capito che stiamo parlando di un SSD PCIe Gen 4.0 formato M.2 2280 ad altissime prestazioni, laddove le dichiarazioni del costruttore fanno letteralmente girare la testa: del resto, non capita tutti i giorni di stringere tra le mani un SSD con throughput a 7GBs (7.3GBs/6GB lettura/scrittura sequenziale, 800K/1Mln IOPS lettura/scrittura randomica). Il tutto, ovviamente retrocompatibile su PCIe Gen 3.0, al netto di un calo sensibile delle numeriche – che, per la Gen 3.0, si mantengono comunque significative.
Scendendo in profondità, Seagate FireCuda 530 utilizza un controller Phison PS5018-E18 su NAND 3D TLC Micron B47R a 176L. Chiunque vada in solluchero con questi tecnicismi arcani saprà benissimo che si tratta di un controller presente in molte delle soluzioni top di gamma sul mercato (Sabrent, MSI e Gigabyte per citare i più noti): soluzioni dalle performance indiscutibili, ma- numeriche alla mano – ben al di sotto della velocità promossa da Seagate. Il punto cruciale dell’hardware FireCuda risiede nella sua NAND, che offrendo una soluzione a 176 layer surclassa a cuor leggero quella della concorrenza, che si ferma a 96. Un upgrade gargantuesco quello del Seagate FireCuda 530, che sfruttando il proprio controller alla massima potenza si traduce in un throughput maggiore non appena connesso ad uno slot PCIe Gen 4.0 M2 – quindi sì, l’introvabile PlayStation 5 cade perfettamente a fagiuolo.
Affidabilità e performance
Parlare di affidabilità o resistenza, per l’attuale generazione di SSD, è spesso “fine a sé stesso”: vuoi perché la componentistica utilizzata è verificata in ogni suo step, vuoi perché oggettivamente è difficile per chiunque effettuare dei test come quelli indicati nelle tech-spec, di norma ci si fida “sulla parola” del costruttore sperando che, la Dea bendata, continui a tener lontani i guasti accidentali – su cui, ahinoi, c’è poco da fare. Al netto di questo, Seagate FireCuda 530 arriva non solo con una doppia garanzia – cinque anni di utilizzo e tre anni per il recupero dati – ma anche, e soprattutto, con una delle numeriche di TBW (Total Bytes Written, ossia il numero massimo di byte scrivibili prima di un malfunzionamento critico) più alta vista sinora. Il solo modello da 1TB offre un TBW di 1275TB (cifra che raddoppia per il modello 2TB, arrivando a 5100TB per quello da 4TB): lungi da noi fare calcoli statistici, ma questo indice è abbastanza esaustivo da farci sperare che, sfortuna permettendo, difficilmente saremo testimoni del fine vita del device. Più facile il contrario…
Per quanto concerne tempi di lettura/scrittura, le numeriche siglate dal dispositivo nel corso delle nostre prove hanno confermato le dichiarazioni ufficiali dei fact-sheet Seagate – indicativamente 7387 MBs in lettura e 5857 MBs in scrittura sequenziale. Verrebbe da dire “persino meglio del previsto”, per un SSD che, al momento in cui vi scriviamo, rappresenta l’hardware più prestante su cui abbiamo mai impresso un bit. Inutile sottolineare quanto la presenza di una memoria DDR4 SK-Hynix giovi alle performance di Seagate FireCuda 530, che vanta anche una cache dinamica SLC gestita tramite una tecnologia proprietaria di Seagate che permette al dispositivo di recuperare e riallocare rapidamente parte della cache liberatasi nel flow operazionale. L’unico limite a questa soluzione, che si traduce in fisiologico calo di prestazione, è rappresentato dalla gestione di un singolo file di dimensioni superiori ad un decimo della capienza massima dell’SSD, quindi (grossomodo) 100GB: un rischio non certo raro, ma che possiamo comunque bollare come ampiamente improbabile per gran parte dell’utenza.
Una volta installato Windows 11 (con tempistiche inferiori, e parliamo di un paio di minuti, rispetto a quanto raggiunto dall’ottimo WD_BLACK SN770), il boot del sistema operativo è così fulmineo da essere tranquillamente comparabile al tempo di accensione di una console current gen. Ottimo risultato per il test di spostamento di grandi quantità di file (ancora una volta parliamo di poco più di 100GB di file misti, con dimensioni variabili da pochi KB sino ad un paio di gigabyte), dove il passaggio di dati ha richiesto a Seagate FireCuda 530 poco più di un minuto per essere completato con successo.
Gaming ma non solo
Spostandoci sul gaming e, più precisamente, nell’ambito dei famigerati tempi di caricamento, Seagate FireCuda 530 massacra senza pietà le prestazioni del nostro consueto banco di lavoro (un Samsung PCIe Gen v3.0) riducendo di almeno un buon 30% – e in alcuni casi pure dimezzando – la fastidiosa attesa del prepartita. La presenza di un dissipatore (che consigliamo senza remore, a prescindere da un utilizzo PC o PS5) permette all’SSD Seagate di operare a temperature più fresh rispetto alla nostra controparte naked, potenziale vittima di surriscaldamento in tempi minori: la combinazione di velocità, temperature di lavoro medio/basse e tecnologia proprietaria permette al device FireCuda di macinare prestazioni da primo della classe, che tracciano un solco con la passata generazione garantendo allo stesso tempo un guadagno di performance tangibile rispetto al recente club dei 5GBs su PCIe Gen 4.0.
Tutti aspetti positivi che riscontriamo anche nell’utilizzo su PS5, dove le nostre prove hanno individuato un comportamento confrontabile in tutto e per tutto con quello dell’SSD Sony, con loading times (nel caso di Elden Ring o Gran Turismo 7) velocissimi e tempi di spostamento file tra le unità al limite del fulmineo. Lungi da noi affermare che Seagate FireCuda 530 riesca a replicare esattamente le stesse performance dell’unità SSD principale dell’ammiraglia Sony: quel che è certo, tuttavia, è che pad alla mano difficilmente riuscirete anche solo a percepire alcuna differenza. Considerando dunque la facilità con cui lo storage interno di PS5 tende a riempirsi, quella di Seagate potrebbe rappresentare una delle offerte più aggressive, interessanti e senza compromessi disponibili nell’intero panorama SSD.
Compatibilità tra gli hardware, spazio a volontà e prestazioni da top di gamma, tuttavia, richiedono un dazio non certo trascurabile in termini economici. La versione 1TB con heatsink è disponibile online ad un prezzo compreso tra 200 e 220€: un cartellino che, pur essendo abbondantemente giustificato da prestazioni ad oggi imbattute nel segmento consumer, rischia di non essere alla portata di tutti, specie se alla ricerca di tagli maggiori in termini di capacità. L’assenza di una crittografia AES 128/256 bit in questo Seagate FireCuda 530 pesa fino ad un certo punto, a maggior ragione se l’obiettivo finale è massimizzare le performance di gioco, racimolando anche qualche frame al secondo extra: sotto questa lente, al netto di quanto appena detto, difficilmente troverete in giro un SSD Gen 4.0 migliore.
La recensione in breve
Se anche per voi solo la soluzione migliore è l’unica accettabile, Seagate FireCuda 530 è l’SSD che fa al caso vostro. Inutile spendere troppe parole per un concetto ribadito più volte in questa analisi: l’ultima creatura del brand gaming di Seagate è un distillato di tecnologia e potenza che vanta un throughput sbalorditivo su PCIe Gen 4.0, garantendo tempi di caricamento sempre più esigui sia che si parli di gaming, sia dell’intera gestione dell’OS. Complice la piena compatibilità con PS5, il modello di punta del colosso di Fremont vanta un’ottima versatilità, riuscendo a performare in modo super convincente anche su console - dove i 6GBs in scrittura sequenziale (del modello da 1TB) si fanno sentire sotto al cofano, per delle prestazioni che, in termini empirici, possono essere equiparate tranquillamente a quelle dell’SSD interno della console Sony. L’assenza di una crittografia AES è forse l’unica assenza che l’utenza più estrema potrà lamentare: ma al netto di un prezzo che merita sicuramente qualche ragionamento a latere, difficile chiedere di più a questo piccolo gioiello di FireCuda. Un SSD che, fino a quando non vedremo l’arrivo del PCIe Gen 5.0, non faticherà a mantenere stretto il proprio trono.
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Voto Game-Experience