L’arrivo di Marvel’s Spider-Man 2 su PlayStation 5 rappresenta il coronamento di un percorso sperimentale iniziato ben cinque anni fa con la pubblicazione dell’originale Amazing Spider-Man su PlayStation 4. Gli anni passati, e l’esperienza accumulata da Insomniac Games, hanno permesso la realizzazione di quella che, al momento è, senza ombra di dubbio la migliore esclusiva PlayStation 5 esistente e, senza tema di smentita alcuna, uno dei migliori videogiochi mai prodotti.
Inutile nascondersi dietro un dito, le qualità produttive di questo sequel fanno sembrare “un gioco” qualsiasi produzione AAA fino ad ora sul mercato. Consci di questa valutazione, fatta per mettere subito le carte in tavola, facciamo un passo indietro e lanciamoci nella nostra recensione di Marvel’s Spider-Man 2.
Da grandi aspettative, derivano grandi responsabilità
Il rilascio, nell’oramai “lontano” 2018, di Marvel’s Spider-Man su PlayStation 4 fu il primo vero assaggio di next-gen (riguardo la passata generazione di console, ovviamente). Vuoi per un comparto tecnico di primissimo livello, che per l’utilizzo di quello che, indiscutibilmente, è uno dei franchise su licenza più famosi esistenti, il capostipite di questa serie riscosse un successo planetario.
Tanto i fan storici Marvel, quanto quelli dell’ultima ora, ma anche i giocatori più “casual” si trovarono di fronte ad un prodotto, al netto di qualche magagna produttiva tipica di tutte le prime iterazioni di una serie, capace di intrattenere e divertire grazie all’enorme quantità di eventi da compiere e grazie anche al fascino di una New York mai così affascinante nella sua realizzazione digitale.
Due anni dopo, nel 2020, assistemmo alla release di Spider-Man: Miles Morales, spin off avente come protagonista un giovane ragazzo di colore, anche lui dotato di poteri simili a quelli di Peter Parker ma maggiormente indirizzati sulla sfera “elettrica”, al fine di variare (e anche di molto) le dinamiche di gameplay del capitolo originale.
L’approdo di ambo questi episodi, prima su PlayStation 5 e, in seguito, su PC, sembravano segnare una fase di stanca, tipica dei franchise sottoposti a cowmilking, rappresentando, invero, un percorso di avvicinamento a tappe a Marvel’s Spider-Man 2.
Una storia nuova di zecca
Gli eventi narrati in Marvel’s Spider-Man 2 sono cronologicamente successivi a quelli visti sia nel capitolo principale, che nello spin-off Spider-Man: Miles Morales. Nei dieci mesi passati dalla conclusione di Miles Morales, Peter e Miles sono oramai diventati un team, impiegando il loro tempo proteggendo la città e provando a ritagliare scampoli dello stesso per dedicarsi alle loro vite private.
Troviamo dunque Peter al suo primo giorno di lavoro come professore, in una High School newyorkese, e Miles Morales come suo allievo. L’inizio della lezione viene interrotto da una emergenza cittadina di primo livello. Filnt Marko, meglio conosciuto come l’uomo sabbia sta mettendo a ferro e fuoco Manhattan, in preda ad una inspiegabile crisi nervosa. Peter e Miles sono dunque costretti a trovare una scusa per abbandonare la lezione e recarsi sul luogo del misfatto, per mettere in sicurezza i civili presenti in loco ed annullare la minaccia ivi presente.
Questo primo scontro mette subito in chiaro aspirazioni, ambizioni dell’ultimo nato in casa Insomniac, regalandoci un combattimento campale, dalla estensione smisurata ed improntato alla più assoluta coralità. Se, infatti, nel primo Spider-Man non erano mancate boss fight interessanti, ciò di cui difettava il capostipite era la varietà delle stesse. Mai si era vista, infatti, una azione passare, in tempo reale, da ambienti esterni a larga scala ad interni, il tutto mantenendo una interazione ambientale da urlo.
Alla stessa maniera la fusione degli stili di combattimento di MIles e Peter regala alla azione un dinamismo ancora maggiore, se possibile, di quanto visto in precedenza. Sarà infatti necessario padroneggiare alla perfezione le tecniche di ambo i personaggi per aver ragione di nemici sempre più coriacei e dotati di punti deboli non affrontabili o risolvibili da un singolo arrampicamuri.
Quantità e qualità in abbondanza
Risolto in maniera pirotecnica l’emergenza Flint Marko, assisteremo ad un flashback che avrà come protagonista Kraven il cacciatore, uno dei villain storici di Spider-Man, creato da Steve Ditko e Stan Lee addirittura nel lontano 1964. L’apparizione di questo peculiare personaggio avvierà una delle tante sottotrame che andranno a svilupparsi parallelamente alla trama principale, andando a creare un trés d’union esplosivo, che impedirà l’insorgere di noia o ripetitività.
Contestualmente assisteremo al ritorno di Harry Osborn, completamente guarito dalla sua malattia, che proporrà a Peter di unirsi al suo team di ricerca per portare a termine un progetto iniziato da adolescenti. L’ingresso di Peter Parker nella start-up di Harry permetterà ai due vecchi amici di iniziare lo sviluppo di una cura per tutte le malattie. Purtroppo, però, un fatale incidente interromperà questo idillio, a causa della fuga di un simbionte alieno dai grandissimi poteri.
Non mi dilungherò ulteriormente a riguardo, per non incorrere in spoiler: sappiate solo che la trama di Marvel’s Spider-Man 2, una storia originale specificamente progettata per questo progetto, è connotata da un ritmo narrativo senza eguali, scandito a cadenza periodica da colpi di scena che contribuiranno a tenere alta tensione ed attenzione. Una volta iniziato il playthrough sarà difficile staccarsi, per via dell’incredibile mole di eventi e di attività presenti in loco, se non una volta giunti ai titoli di coda.
Marvel’s Spider-Man 2 è assolutamente fuori scala
Le varie iterazioni dei primi capitoli, con i successivi approdi su PlayStation 5 prima e su PC in seguito, hanno rappresentato un graduale processo di avvicinamento alla release di Marvel’s Spider-Man 2. Insomniac Games ha, infatti, utilizzato i propri titoli come banchi di prova per l’adeguamento tecnologico del motore grafico, sulle macchine di nuova generazione.
Ed i risultati si vedono, dal primo all’ultimo secondo di gioco. Marvel’s Spider-Man 2 rappresenta la versione perfezionata di quanto visto nei due precedenti capitoli, le cui dinamiche di gameplay sono state unite, rifinite, e migliorate per permettere una perfetta integrazione dei due gameplay in un prodotto capace di fornire un risultato esplosivo.
Non solo un lavoro di conservazione ma anche di sviluppo ulteriore: assistiamo infatti alla integrazione di nuove dinamiche di gioco che vanno ad arricchire e completare, ove possibile, un gameplay già assuefacente di suo. Questa azione ha contribuito a limare, annullando, i tempi morti del gameplay, facendo confluire le varie attività riempitive (vero punto debole dei diretti predecessori) in un sistema di raccolta elementi funzionale al corretto potenziamento di outfit, tecnologia e poteri dei nostri alter-ego virtuali.
Assistiamo, inoltre, all’estensione del mondo di gioco. Grazie all’inserimento dei quartieri di Broadway e del Queens, la New York digitale del secondo episodio è raddoppiata di dimensioni rispetto a quella del capostipite della saga. Non solo estensione tout-court ma, molto più importante, utilizzo estensivo della superficie: saremo tenuti ad avere un buon livello di interazione ambientale per aver ragione dei nostri nemici, tempestandoli con ragnatele ed attacchi tecnologici con gadget debitamente potenziati.
La potenza del simbionte
Pur non avendo introdotto, nel recap narrativo, l’episodio incriminato, la presenza del simbionte, tanto come personaggio giocabile quanto come nemesi, è il segreto di pulcinella. Quella che, ad una prima occhiata, potrebbe essere considerata come una delle tante features inserite in Marvel’s Spider-Man 2 assurge, invece, al ruolo di game changer, donando all’ultima fatica Insomniac, una profondità tanto narrativa, quanto ludica incredibile.
La contaminazione di Peter da parte del simbionte porterà lo stesso Parker ad avere problemi comportamentali nella gestione della fusione quanto, inevitabilmente, un potere fisico di molto superiore a quello precedentemente posseduto. La gestione di queste nuove potenzialità aprirà una skill tree dedicata che permetterà al nostro arrampicamuri di quartiere di disporre di poteri sovrumani bastanti a renderlo una vera e propria macchina da guerra. La ricostruzione dell’ibrido Parker-simbionte, da parte dei ragazzi di Insomniac, trasuda amore per la saga fumettistica da tutti i pori: da fan di lungo, lunghissimo, corso è emozionante poter gestire una tale potenza bellica, con un eguale livello di rifinitura.
Parimenti, se non anche di più, la sensazione di onnipotenza di Venom, una volta distaccato dal corpo di Peter Parker, darà vita ad una delle migliori sessioni di combattimento mai viste in un videogioco action adventure. Ed è appunto in questo frangente, come anche nella maggior parte delle boss fight, che Marvel’s Spider-Man 2 darà sfoggio della sua duttilità di approccio ai combattimenti, alla stregua di vere e proprie epopee belliche super-eroistiche.
Accessibilità e nuove features
I ragazzi di Insomniac non hanno, di certo, dormito sugli allori nella produzione di questo secondo capitolo. Pur certi di un successo di matrice planetaria, hanno lavorato duramente per inserire caratteristiche di accessibilità capaci di aumentare la Quality of life del prodotto finito, quanto di garantire la fruizione dello stesso al maggior numero di persone possibile.
Oltre alle sopraccitate implementazioni nel combat system, menzione di merito va all’aggiornamento del sistema di spostamento per la città. Adesso, grazie alla web wings, i nostri arrampicamuri potranno intercettare correnti ascensionali nella città per aumentare di molto la loro velocità e ridurre, dunque, i tempi morti tra uno spostamento e l’altro e donando ancora maggior dinamismo alla azione.
Lavoro abnorme, che verrà però completato a dicembre 2023, con il rilascio di una ulteriore patch (contestuale all’uscita del controller access), è stato fatto riguardo l’accessibilità. Nel pingue menù figurano infatti voci atte a migliorare la fruibilità del titolo anche a persone diversamente abili, con una serie di opzioni volte a semplificare o automatizzare controlli specifici.
Quanto alla qualità realizzativa, Marvel’s Spider-Man 2 può contare su ben tre modalità grafiche, rispettivamente a 30, 40 e 60fps, tutte e tre con ray-tracing attivo. Da notare anche il supporto nativo per il VRR e per televisori/monitor di ultima generazione. Feedback aptico, trigger adattivi e pieno supporto per tutte le caratteristiche del DualSense contribuiranno, inoltre, ad una maggiore immersione nel mondo di gioco, consegnandoci, di sicuro, la migliore esclusiva esistente, almeno al momento, per PlayStation 5.
VERSIONE TESTATA: PlayStation 5
La recensione in breve
Marvel's Spider-Man 2 giunge su PlayStation 5 ridefinendo il concetto di esclusiva.
L'ultima produzione Insomniac Games alza talmente tanto l'asticella da porsi come momento apicale della produzione di PlayStation 5, segnando un punto di demarcazione da cui sarà impossibile non prescindere in futuro.
Una qualità realizzativa folle, unita ad un comparto ludico-narrativo assolutamente fuori scala, ci regala uno dei migliori giochi action-adventure mai prodotti e, di sicuro, la migliore esclusiva PlayStation 5 disponibile al giorno d'oggi. Personaggi, ambientazioni e Villains sono descritti a tutto tondo, regalandoci un atto d'amore per il cosmo Marvel, oltre ad un solido motivo per fare propria una PlayStation 5.
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Voto Game-Experience