La censura è sicuramente una delle cose peggiori che possano capitare sia agli autori di un determinato tipo di contenuto che al pubblico al quale questi sono rivolti, ma in alcuni casi la censura va ad agire persino sulle opinioni degli utenti sui vari social network. Ebbene proprio in tal senso, il governatore del Texas, tale Greg Abbott, ha firmato un disegno di legge che regola il modo in cui le società di social media moderano i contenuti.
La nuova legge, approvata come HB 20 all’inizio di settembre, proibisce di vietare (o demonetizzare o limitare in altro modo) i contenuti basati sul “punto di vista dell’utente o di un’altra persona“, indipendentemente dal fatto che tale punto di vista sia condiviso o meno dalla piattaforma del social media di turno.
HB 20 richiede anche ai servizi di social media di rivelare come promuovono e moderano i contenuti, imponendo in questo modo che si debbano avere dei report sulla trasparenza simili a quelli prodotti da Facebook, Google e altre importanti società web. Infatti se le piattaforme vengono informate di contenuti illegali, la legge impone loro di valutarlo entro 48 ore.
Le aziende che infrangeranno le regole saranno addirittura costrette ed affrontare una causa civile o un’azione da parte del procuratore generale. La legge si applica ai servizi web con oltre 50 milioni di utenti attivi che consentono alle persone di “comunicare con altri utenti allo scopo principale di pubblicare informazioni, commenti, messaggi o immagini“. Quindi sono esclusi i fornitori di servizi Internet ed i siti di notizie o di intrattenimento.
La legge include anche una sezione specificamente rivolta alle piattaforme di posta elettronica, rendendo illegittimo “impedire intenzionalmente la trasmissione di un messaggio di posta elettronica di un’altra persona basato sul contenuto del messaggio” a meno che l’azienda in questione non ritenga che contenga un codice dannoso, oscenità, contenuti illegali o violazioni di una legge anti-spam del Texas esistente.
Questa nuova legge del Texas ha quindi come obiettivo la volontà dei politici conservatori di far sì che sul web possa esserci libertà di parola, senza che le idee vengano censurate dalla piattaforma di turno in base alle proprie preferenze ed ideologie.
C’è da però da specificare come il futuro di questa nuova legge sia tutt’altro che semplice e ben delineato. Difatti oltre all’ostruzionismo dei critici potrebbe andare incontro anche verso altri problemi, come il giudizio di un giudice che ha bloccato la legge sui social media in quel della Florida a giugno, affermando che “obbliga i fornitori a ospitare discorsi che violano i loro standard“.
NetChoice, uno dei querelanti in quella causa in Florida, ha rilasciato una dichiarazione che condanna il disegno di legge. “HB 20 ha gli stessi difetti del Primo Emendamento della legge della Florida che un tribunale federale ha bloccato quest’estate. Lo stesso risultato si verificherà quasi sicuramente in Texas“, ha affermato il presidente di NetChoice Steve DelBianco in una nota.
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