Ormai da un po’ di tempo a questa parte in rete si parla a più riprese di Fallout: New Vegas 2, gioco che una nutrita fetta di pubblico vorrebbe vedere realizzato da Obsidian Entertainment, con questo desiderio che è letteralmente esploso in seguito alle acquisizioni del team di sviluppo americano e di ZeniMax Media (quindi dell’intera Bethesda) da parte di Microsoft.
Purtroppo però, quantomeno al momento della stesura di questo articolo, questo desiderio dei fan non ha trovato assolutamente riscontro nella realtà dei fatti, con il colosso americano ed Obsidian Entertainment che non hanno mai voluto commentare in modo ufficiale le tante indiscrezioni spuntate in rete in merito a questo eventuale sequel di New Vegas.
Il noto scrittore del mondo dei videogiochi non vedo propriamente plausibile la realizzazione di Fallout: New Vegas 2
Ma vista l’insistenza con la quale si parla sul web di Fallout: New Vegas 2, Chris Avellone, autore della storia e della sceneggiatura di alcuni capitoli della serie RPG ad opera di Bethesda, ha deciso di rispondere direttamente sul suo blog ad una domanda di un fan che gli chiedeva delle spiegazioni in merito all’eventuale sviluppo del gioco.
E qui di seguito vi inseriamo la risposta di Avellone:
“Onestamente non ne so nulla, eccetto il fatto che non si chiamerebbe New Vegas 2. Penso però che un gioco del genere richiederebbe comunque il supporto di Bethesda, anche se Obsidian è ormai acquisita da Microsoft. So che la gente pensa che Phil Spencer possa semplicemente forzare Bethesda a fare qualcosa, ma questo non è nello stile degli studi acquisiti da Microsoft e nello schema con cui sono organizzati”.
Stando quindi a quanto dichiarato da Chris Avellone, il noto ed apprezzato scrittore legato al mondo dei videogiochi non è minimamente a conoscenza dello sviluppo di Fallout: New Vegas 2, ma nel caso lo sviluppo dovesse realmente diventare realtà ecco che Microsoft avrebbe comunque bisogno del coinvolgimento di Bethesda nel progetto.
Ma proprio in tal senso il buon Avellone è convinto che il colosso di Redmond non andrà a porre chissà quali pressioni al publisher acquisito l’anno scorso a fronte di un investimento complessivo di ben 7,5 miliardi di dollari, questo perché tale comportamento non fa parte del modus operandi dell’azienda a cui dobbiamo tra gli altri il sistema operativo Windows.