Quello di Destiny è oramai un franchise indissolubilmente legato a Bungie, che lo ha ideato, progettato, sviluppato e che ne possiede l’IP, e ad Activision, che ha prodotto e pubblicato il fortunato titolo. Le cose, però, sarebbero potute andare molto diversamente, specie se, da principio, lo studio avesse deciso di andare in produzione con Microsoft o Sony. I due colossi, a conti fatti, furono presi in considerazione, come ha reso noto Martin O’Donnell, ex dirigente di alto livello presso Bungie.
Se non si è deciso per Microsoft o Sony è perché, a quanto pare, i due colossi pretendevano di entrare in possesso della IP Destiny, e Bungie era risoluta invece a mentenere la proprietà intellettuale cui aveva dato i natali. Cosa che, a differenza di Microsoft o Sony, Activision concesse: la proprietà intellettuale sarebbe rimasta nelle mani di Bungie.
Nel discuterne, O’Donnell ha usato virgolettare con le dita quando ha detto che Activision “ha permesso” ha Bungie di mantenere la proprietà della IP, scoccando una chiara frecciatina verso gli arcinoti rapporti tesi tra le due compagnie. Non è il primo caso in cui l’ex dirigente spende delle parole per raccontare dei primi periodi di vita di Destiny. In passato (era nel 2020), disse: “La ragione per cui siamo andati con Activision non erano solo i soldi, ma era perché il contratto precisava che non possedevano l’IP”.
Il coinvolgimento di Microsoft, con cui per poco non fu firmato il contratto per Destiny, era già noto, mentre è cosa nuova che al tempo fosse contemplata anche Sony. Probabilmente, se avesse vinto una delle due compagnie, il gioco sarebbe nato forse in forma esclusiva per Xbox o per PlayStation, e non è detto che avrebbe goduto della fortuna che invece ha conosciuto, arrivando a lanciare un Destiny 2 che ha saputo eguagliare e anche superare i risultati ottenuti dal primo titolo. Intanto in quel di Bungie continuano i lavori di sviluppo per un non meglio confermato titolo di futuro rilascio.