Electronic Arts ha annunciato ufficialmente da un po’ di tempo Dead Space Remake nel corso dell’EA Play Live 2021, presentandoci un trailer della nuova versione del gioco dovrebbe arrivare ai giocatori nel corso dell’ anno, in esclusiva su console di nuova generazione e su PC. Non poteva mancare quindi un approfondimento sul suo particolare sound design direttamente tramite i dev diary pubblicati da Motive Studios, team di sviluppo di questo nuovo remake. Seguiteci in questo articolo speciale su Dead Space Remake per saperne qualcosa di più!
La storia di Dead Space in breve
Dead Space è uno dei giochi più terrificanti mai realizzati. È anche uno dei più importanti, tanto che perfino John Carpenter vuole dirigerne un film. Il gioco esplora le profondità di ciò che significa essere umani e fino a che punto siamo disposti a spingerci per la sopravvivenza. In questo caso, “sopravvivenza” significa trovarsi faccia a faccia con creature orribili che sembrano non volere altro che farti a pezzi e consumare la tua essenza, ma non è solo questo. È anche un ottimo esempio di come il sound design possa migliorare l’esperienza del giocatore. Il remake di Dead Space, al di là delle polemiche, rappresenta uno dei titoli più attesi del prossimo futuro. Un videogioco che farà in modo che tra i fan e il ritorno nelle atmosfere horror sci-fi ci sia solo l’ostacolo del tempo.
In linea generale, le vicende di Dead Space si svolgono in un lontano futuro, che ci vedono in compagnia dell’ingegnere Isaac Clarke. La sua squadra, in volo sulla USG Kellion, riceve all’improvviso una chiamata dalla Ishimura (una “Planet Cracker”, una nave interamente dedicata a distruggere pianeti per scavarne minerali, di cui gli sviluppatori hanno già parlato qui), in orbita attorno ad Aegis VII. Durante l’atterraggio, appare che tutto sia fermo per un guasto meccanico, ma ben presto l’equipaggio della USG Kellion viene attaccato da strane creature antropomorfe, ed a questo punto diviene ben chiaro come Isaac sia l’unico che, arrabattandosi con articoli di fortuna, può affrontare la situazione contro i pericolosi Necromorfi, creature dalle forme umanoidi ma che sembrano essere state infettate da qualcosa.
Il sound design dalla parte di Dead Space Remake
Prima di tutto: cos’è il sound design? Il sound design è l’uso del suono per creare una scena o un’atmosfera in un videogioco. Già trattato da noi come tema in The Callisto Protocol, in Dead Space, viene utilizzato per creare tensione e far sentire la paura. È importante assicurarsi che i suoni del gioco siano appropriati al contesto in cui si trovano: se ci si trova in una stazione spaziale piena di scienziati e ingegneri (vivi), non si vogliono sentire urla o spari. Si vuole sentire il ronzio dei macchinari ed essere in grado di immaginare come sarebbe se ci fosse qualcosa che sta accadendo proprio qui. Un buon sound design fa anche uso del silenzio. Il silenzio tra le sequenze d’azione può contribuire a creare suspense; questo è particolarmente vero nei giochi horror, dove spesso c’è poco tempo per le scene d’intermezzo prima di un altro momento terrificante.
Vi chiederete da dove vengano i tesi silenzi, sia dentro che fuori la nave, quando camminiamo sulla superficie nel vuoto spaziale. Vi chiederete perché certi tipi di gemiti o mogugnii di mostri ci sembrano tanto familiari, e non solo per il lavoro dei rumoristi o foley che si danno da fare per un gioco che promette si essere di alta levatura.
Il design sonoro del gioco ricopre un ruolo fondamentale in questo viaggio, creando un’esperienza coinvolgente per il giocatore. Grazie all’uso di effetti sonori come urla, lamenti strazianti e respiri pesanti, Dead Space immerge i giocatori nel suo mondo dall’inizio alla fine.
Il gioco contribuisce a creare un senso di terrore producendo rumori che fanno sobbalzare il giocatore a intervalli casuali. Oltre ad assicurarsi che i suoni siano realistici e credibili, devono anche avere un senso nel contesto della storia raccontata dagli sviluppatori del gioco (o dai giocatori stessi). Ad esempio, se qualcuno fosse intrappolato in una nave spaziale infestata da orribili alieni e non ci fosse una via d’uscita, essendo completamente solo, cosa farebbe? Ebbene… parlerebbe.
Il potere della voce
In questo remake che EA Motive vuole ridefinire abbiamo in noi un nuovo potere, ovvero quello della voce: il povero Isaac potrà contare sulla comunicazione verbale – a differenza dell’Isaac quasi muto dell’originale Dead Space, di cui esiste addirittura un video confronto – con i vari personaggi incontrati durante la storia. EA Motive si discosta quindi in modo piuttosto forte dalla versione originale, in questa nuova versione del gioco in cui potremo sentirlo magari raccontarci i dettagli della sua esperienza. E cosa c’entra questo col sound design?
Secondo i principi del sound e del game design in generale la presenza della voce narrante o del protagonista, serve al giocatore per apprezzare o notare dettagli altrimenti impossibili da afferrare per via di limitazioni meccaniche od estetiche, o ancora può essere aiutato e guidato dalle parole del protagonista in una determinata area, viene logico ripensare alle lunga scalate solitarie di Death Stranding e alla voce di Sam che commentava, riempiendo il vuoto tra le dolci canzoni in sottofondo, anche se per motivi molto differenti da quelli di un horror.
Dead Space utilizza il sound design in modo preponderante in tutta l’esperienza di gioco, perché contribuisce a creare un’atmosfera di terrore per i giocatori che cercano di sopravvivere contro probabilità impossibili (e forse anche a farli tornare per un’altra partita). EA sostiene infatti che “il suono è stato accuratamente integrato in ogni aspetto di Dead Space” perché ritiene che sia importante per le esperienze psicologiche dei giocatori, oltre che per quelle fisiche (il che significa dare loro degli incubi).
In particolare, il sound design dei necromorfi è stato creato per essere collocabile a metà tra il pianto o richiamo di un bambino e lo sbrodolante suono di una cosa che sta mutando. Potreste (specie nel 2, ma qua parliamo solo di remake) trovare questa scelta contrastante, ma nella realtà ha senso: spinge il giocatore ad andare in faccia all’ignoto inconsciamente, attratto ma repulso allo stesso tempo, mentre si prepara alla battaglia. Sottigliezze.
Dead Space Remake secondo EA
EA in una nostra notizia precedentemente pubblicata ci ha tenuto a raccontarci il come i ragazzi di Motive Studio si sono approcciati a questo remake. In particolare, il Senior Producer Ducharme rivelava tempo fa alcuni interessanti dettagli sullo sviluppo del gioco.
“Per prima cosa abbiamo intenzione di onorare l’originale. Guardiamo al primo Dead Space con massimo rispetto. Di conseguenza le fondamenta del gioco saranno le stesse. Allo stesso tempo però introdurremo dei miglioramenti in modo da rendere l’esperienza entusiasmante sia per i veterani del gioco, sia per quelli nuovi.” In relazione alla lore ed alla storia del gioco aggiungeva: “Abbiamo fatto in modo che l’intera storia e la lore dell’universo di Dead Space si evolvesse in base anche a quello successo dopo il primo episodio. Per esempio abbiamo dato una voce Isacc, come accade in Dead Space 2 e Dead Space 3. E alcuni personaggi che erano più che altro secondari, che apparivano solo negli audio log, come Dr. Cross, adesso hanno più spazio, prendendosi la scena.”
Dare una voce ad Isaac è importante per stabilire la sua caratterizzazione, il suo modo di fare ed i suoi rapporti col mondo esterno. Significa non passare più il testimone al giocatore, che prima si poteva rappresentare in un personaggio muto che non vedeva mai in faccia, impersonandolo completamente. Qua invece abbiano un personaggio ben definito fin da subito, con un carattere e delle espressioni tutte sue.
“Abbiamo inoltre voluto dare un background a personaggi quali Nicole. E una delle side quest permetterà di scoprire di più su cosa è successo a Nicole stessa durante il diffondersi dell’epidemia. In pratica le side quest incrociate con l’aggiunta di alcuni personaggi arricchiranno sia la storia nel suo insieme, che renderanno più varia la giocabilità del remake.”
Via le canzoncine da bimbi del primo, che facevano a gara a far rabbrividire? Certo che no, l’abbiamo visto anche nella nostra anteprima sul remake, ecco perché la storia di Nicole ha bisogno di approfondimento, per farla passare da filo conduttore sullo sfondo fino a comprimario importante, che addirittura cela indizi sul da farsi. Più voce, uguale più importanza per il protagonista, un protagonista ben definito dalle sue attitudini, dalle sue mezze frasi davanti all’orrore, dalle sue rivelazioni intime ma esternate da frasi poco rassicuranti, mentre si trova ad ascoltare vagiti incomprensibili sullo sfondo.
Un simile sound design è elaborato fino ai minimi termini: deve quasi adattarsi al battito cardiaco del giocatore, anticipare le sue inquietudini, soddisfare le sue voglie. Deve offrire lunghi silenzi e vuoti d’aria nei polmoni, getti di vapore improvvisi e gemiti da dietro le spalle che facciano girare la testa e la telecamera proprio dove non c’è un mostro. Ecco perché si dice che si avrà bisogno di una IA adattiva che calcolerà nei minimi dettagli il fare del nostro personaggio, guidato da noi, in modo da poterci offrire l’esperienza più nuova e fresca di sempre. Sembra fantascienza? Grazie al cielo, tutto è possibile con Dead Space Remake. Non ci resta che vedere effettivamente sul campo il tutto, quando la fase gold sarà finita ed il gioco pronto per la distribuzione.