La crescita dell’industria videoludica è proseguita inarrestabile negli anni, trovando in questi ultimi un’inattesa spinta fornita dalla pandemia che, limitando le nostre libertà, ha donato ai videogiochi un rinnovato fascino: quello di poterci strappare al nostro isolamento per farvi vivere mille avventure, magari affiancati da qualche amico o qualche amica che magari vive fuori portata per quelle che sono le già citate limitazioni imposte dall’emergenza.
Il celebre settimanale Time è consapevole della dimensione dell’industria videoludica al giorno d’oggi e, infatti, nello stilare la lista delle 100 aziende più influenti del 2021 non è mancata d’inserirvi diverse realtà del settore meritevoli d’apparire nella lista. Figurano, ovviamente, Microsoft e Sony, in luce del lancio sul finire del 2020 della nuova generazione di console. In particolare si è meritato una menzione nella lista il fatto che PlayStation 5 abbia saputo catturare fin da subito l’attenzione di un grande pubblico, registrando vendite molto elevate nonostante produzione e distribuzione fossero fortemente penalizzate dalla pandemia. Marzo per la next-gen Sony è stato tra l’altro il mese migliore fin dal lancio.
Diversi i meriti attribuiti a Microsoft, che viene apprezzata per il merito di aver mantenuto ampi i propri orizzonti non limitandosi alla creazione di una nuova generazione di console con Xbox Series X|S, ma espandendosi anche verso altri orizzonti, come quello del gioco in cloud e l’espansione dei server Azure a nuove regioni del mondo. Citata anche la grande manovra da 7.5 miliardi di dollari che ha portato all’acquisizione di Zenimax, probabilmente la più importante acquisizione nella storia del settore.
Per Nintendo è l’aspetto social a meritare lodi, che grazie a titoli come Animal Crossing: New Horizons permette di creare legami tra utenti come pochi altre piattaforme sanno fare. Trova poi spazio nella lista anche il colosso Epic Games, e il celeberrimo gioco Roblox. Insomma, l’industria videoludica sta divenendo a poco a poco una delle realtà centrali di quest’epoca, una grande industria, con nulla da invidiare a cinema, televisione o musica.