Lo sviluppatore Samurai Punk chiude i battenti. Il team australiano ha comunicato la fine del suo lavoro nel mondo dei videogiochi con un comunicato.
Nelle parole attribuite ai dirigenti Winston Tang e Nicholas McDonnell non vengono fornite spiegazioni approfondite. Possiamo dedurre che la stessa crisi che sta portando ai licenziamenti nelle grandi compagnie videoludiche abbia portato a questo effetto sullo studio.
Come ricorda PC Gamer, il debutto di Samurai Punk avvenne nel 2014 con Screencheat, uno sparatutto a schermo condiviso dal taglio da party game. Il nemico, infatti, era invisibile, quindi l’unico modo per sapere dove trovarlo era sbirciare nella metà di schermo opposta.
In seguito Samurai Punk ha collaborato con altri studi a progetti come Florence, ma anche pubblicato altri sei lavori come Trios, American Dream e Feather. L’ultimo videogioco del team è stato Killbug, uscito lo scorso maggio.
Samurai Punk passerà in una modalità di supporto per garantire l’esistenza dei giochi esistenti, con i server che verranno mantenuti attivi. Intanto hanno perso il lavoro quattro sviluppatori.