L’avvento di un nuovo titolo della serie principale dei Pokémon è sempre visto come la notte di Natale dai fan dei mostriciattoli tascabili. Ultimamente, Game Freak ci ha abituati “bene”, almeno per quanto riguarda la mole di release, non facendoci quasi mai sentire la mancanza di una delle serie JRPG più diffuse al mondo. Per la seconda volta, escludendo la parentesi spin-off di questo inizio anno che risponde al nome di Leggende Pokémon: Arceus, Nintendo Switch ospita una coppia di giochi targati Pokémon che prosegue nella tradizione lanciata oltre 25 anni fa su GameBoy. Pokémon Scarlatto e Violetto segnano un punto di svolta nella serie, con tutta una sfilza di novità ma anche grandi aspettative e dubbi da parte dei fan. Dopo un capitolo tanto innovativo quanto divisivo come Leggende Pokémon: Arceus tocca proprio a Pokémon Scarlatto e Violetto prendere il testimone. Riusciranno a scacciare la nube di perplessità e a far risplendere il sole nei cieli del Pokéuniverso?
Leggende Pokémon: Arceus l’aveva predetto
Due titoli differenti sviluppati da Game Freak nello stesso anno per la stessa console è un evento più unico che raro. Nemmeno 12 mesi fa c’eravamo lasciati con Leggende Pokémon: Arceus, un titolo sicuramente rivoluzionario se si considera una saga conservatrice e poco incline ai cambiamenti come quella di Pokémon e che apriva la strada ad un futuro diverso per i giochi a venire di questa serie. Le barriere dettate dalla struttura lineare dei percorsi e delle città che per anni hanno contraddistinto i titoli Pokémon crollano per dare ampio spazio all’esplorazione, aprendo le porte al tanto decantato Open World.
Pokémon Scarlatto e Violetto riprendono però quei concetti fra i più cari ai fan di lunga data, come il sogno del giovane allenatore di turno per diventare Campione attraverso la sfida agli otto Capipalestra, o la sempre più ardua corsa al completamento del Pokédex, riproponendo però quelle novità che hanno fatto di Leggende Pokémon: Arceus un titolo innovativo oltre che discusso. Ed è proprio dallo spin-off dedicato ad Arceus che Pokémon Scarlatto e Violetto ereditano molte caratteristiche, fra cui il criticatissimo motore grafico, cosa che però ha permesso alla software house sussidiaria di Nintendo di realizzare due titoli importanti in così poco tempo.
Capitolo 1 – Pokémon Scarlatto e Violetto intesi come nuovi capitoli della serie: Hola amigos, bienvenidos a Paldea
Salutata Sinnoh in tutte le sue salse (antica e moderna), è tempo di esplorare e scoprire un’inedita regione popolata da nuovissime creature. Paldea è la location introdotta in Pokémon Scarlatto e Violetto, una vasta isola che comprende biomi e paesaggi completamente diversi fra loro e caratterizzata dalla presenza di un’enorme voragine al suo centro (tranquilli però, i paragoni con Made in Abyss terminano qui). Come già ampiamente pronosticato fin dal primissimo reveal, quella di Paldea è una regione fortemente ispirata alla penisola Iberica, con chiari riferimenti alla cultura, all’architettura e alle tradizioni mediterranee, con tanto di contaminazioni linguistiche spagnole nei nomi di luoghi e delle creature.
Come da tradizione il vostro alter ego si è da poco trasferito in questa regione ed è pronto per iniziare gli studi nell’Accademia Arancia/Uva (a seconda della versione giocata). Dopo una breve introduzione dell’eccentrico Direttore dell’Accademia (una sorta di Morgan catapultato nel mondo dei Pokémon) farete subito conoscenza con i tre scintillanti starter di questa ennesima generazione dei mostriciattoli tascabili. Quaxly, il papero d’acqua, Fuecoco, il coccodrillo rovente e Sprigatito, il micio floreale. Sono queste le prime nuove creature che imparerete a conoscere nella regione di Paldea e fra le quali sceglierete il vostro primo compagno d’avventure.
Dopo un veloce periodo di ambientamento, i premurosi professori dell’Accademia abbandoneranno voi piccoli allenatori di 10 anni al vostro destino spronandovi a partire per un lungo viaggio verso terre sconosciute. Non male! Se siete appassionati di Pokémon però saprete già quanto sia bello partire senza alcuna cognizione di causa verso città sconosciute per affrontare altri allenatori e diventare più forti in compagnia della vostra squadra di Pokémon. Invocato da noi a gran voce come grande assente di Leggende Pokémon: Arceus, torna quindi in Pokémon Scarlatto e Violetto lo spirito competitivo e di autoaffermazione tipico della serie. Questa volta però il cammino da intraprendere non sarà uno solo: sono infatti tre le vie che si dirameranno a partire da Mesapoli (la prima città che esplorerete) e che culmineranno con la consueta laurea a Campione. Tre strade distinte ma spesso intersecate fra loro, percorribili nella maniera che il giocatore preferisce: il Cammino dei Campioni, Il Viale della Polvere di Stelle e il Sentiero Leggendario.
Il Cammino dei Campioni
In Pokémon Scarlatto e Violetto tornano quindi le tanto amate palestre con i loro variopinti capi pronti a sfidarvi e a testare le vostre abilità di allenatore. Nemi, la studentessa che incontrerete nei primi minuti di giochi, si è già laureata campionessa di Paldea ma la vostra conoscenza riaccenderà in lei una fiamma ormai spenta. No ragazzi, non è quello a cui state pensando, semplicemente la giovane allenatrice deciderà di ricominciare daccapo la sua avventura ripercorrendo con voi tutti gli step necessari. Il gioco vi darà la possibilità di affrontare le palestre (e più in generale le varie sfide di cui parleremo anche nei prossimi paragrafi) nell’ordine che preferite, anche se questa libertà di scelta è del tutto illusoria. Il livello dei Pokémon degli allenatori infatti vi obbligherà a seguire il percorso pensato per voi dagli sviluppatori, rendendo ostico qualsiasi tentativo di deviazione.
Una volta capito il percorso da intraprendere dovrete quindi affrontare le diverse sfide proposte dai capipalestra di Pokémon Scarlatto e Violetto. A Paldea tradizione vuole che, prima di affrontare il titolare di una palestra, vengano compiute alcune prove. Le prove delle palestre di Pokémon Scarlatto e Violetto alternano fasi più movimentate, come far rotolare chicchi di oliva giganti fino al traguardo o affrontare quick time event, alle consuete sfide con gli allenatori pronti a ostacolarvi. Non parliamo certo di minigiochi strabilianti ma comunque di un buon espediente per spezzare la monotonia tra una sfida e l’altra.
Il Viale della Polvere di Stelle
Non c’è gioco di Pokémon senza un team di antagonisti. Fin dagli esordi con Pokémon Rosso e Verde, i team hanno costituito un elemento fondamentale nella trama dei giochi, una vera e propria spina nel fianco per il protagonista e per gli abitanti delle diverse regioni, il cui compito è soltanto quello di creare caos e scompiglio nel pacifico mondo dei Pokémon. Il più celebre ed iconico rimane senz’altro il Team Rocket, dei veri e propri criminali con tutti i crismi che agivano nell’illegalità per danneggiare gli allenatori e i loro Pokémon. Curriculum piuttosto simile a quello degli indimenticabili Team Idro e Team Magma introdotti nella terza generazione. Col tempo però i team di criminali che accompagnavano le nuove coppie di giochi sono diventati sempre di più un elemento marginale, fino a diventare una vera e propria macchietta al pari degli antagonisti di uno show animato.
Pokémon Scarlatto e Violetto presentano un nuovo team di supercattivoni, il Team Star, ma soprattutto introducono un’intera sezione dedicata alla sfida contro questi nuovi malfattori. Se inizialmente il Team Star non sembra minimamente avere il carisma dei vecchi e gloriosi team, le cose cambiano quando affronterete il primo capitano nel suo covo. Spronati dal misterioso Cassiopea, il quale si intrufolerà nel vostro smartphone per comunicare con voi mosso da uno strano interesse, partirete quindi alla raccolta di altre medaglie che nulla hanno a che vedere con quelle ottenute nelle palestre. Sparsi per Paldea potrete affrontare quindi i fortini dei diversi Capitani del Team Star, i quali vi proporranno una sfida del tutto inedita e particolare.
Facciamo un piccolo passo indietro: una nuova feature introdotta in Pokémon Scarlatto e Violetto riguarda la possibilità di lasciare il vostro Pokémon libero di scorrazzare fuori dalla sfera sfidando i Pokémon selvatici in automatico e accumulando punti esperienza. Come già accadeva in Arceus, anche in Pokémon Scarlatto e Violetto i mostriciattoli saranno visibili tra i ciuffi d’erba, fra i massi o nascosti nel fogliame degli alberi. In pratica il definitivo addio agli incontri casuali che un tempo caratterizzavano i giochi della serie principale. Fatta questa premessa, la sfida proposta dai vari Capitani del Team Star consiste proprio nel liberare il vostro Pokémon e farlo lottare contro decine e decine di creature in tempo reale, cercando di sconfiggerne il numero prestabilito prima dello scadere del tempo. Fatto ciò, potrete infine sfidare, questa volta nella maniera classica, il Capitano e la sua squadra in una battaglia all’ultimo punto vita.
Tolta la sfida finale contro i Capitani e i loro bizzarri Pokémon-carri sui quali viaggiano, questa del Viale della Polvere di Stelle è forse il percorso meno riuscito e divertente. Fortunatamente però i Capitani del Team Star hanno una narrazione decisamente più interessante di quella dei capipalestra. Scoprirete infatti la loro travagliata storia che li ha portati da studenti dell’Accademia ad abbandonare gli studi per dedicarsi ad altro. Più che un team di criminali quindi, un gruppo di ex-studenti indisciplinati mossi però da un’ambizione e da uno spirito di rivalsa più grande di quanto possa sembrare.
Il Sentiero Leggendario
Tra le feature più interessanti introdotte in Leggende Pokémon: Arceus troviamo sicuramente le sfide contro i Pokémon Re, dei veri e propri boss rappresentati da creature più forti del normale in grado di mettere alla prova le vostre abilità. In maniera simile, il Sentiero Leggendario vi porterà alla scoperta dei Pokémon Dominanti, una sorta di versione sotto steroidi dei Pokémon comuni che si annidano negli angoli più remoti di Paldea. Durante questa spedizione la vostra guida sarà l’enigmatico Pepe, uno studente desideroso di conoscere il segreto di questi e di altri Pokémon “paradossali” i cui avvistamenti sembrano aver scombussolato la regione di Paldea.
Le lotte contro i Pokémon Dominanti sono più ardue rispetto a quelle contro i Pokémon normali e contribuiscono a rendere più varia l’offerta di Pokémon Scarlatto e Violetto. Sfortunatamente non potrete far vostre le creature che incontrerete durante il Sentiero Leggendario, ma potrete comunque scoprire nuovi interessanti dettagli della lore dietro a questa nuova regione. Il Sentiero Leggendario è infatti, fra i tre, il percorso più interessante da questo punto di vista. I misteri che riguardano Pepe e le sue scoperte, sui quali non vogliamo assolutamente fare alcun tipo di spoiler, sono forse quanto di più interessante si sia visto nei titoli targati Pokémon da una decina di anni a questa parte.
Capitolo 2 – Pokémon Scarlatto e Violetto intesi come videogame: Girovagando per il mondo
La parola chiave di Pokémon Scarlatto e Violetto è una sola: open world. Ma come se la cava Pokémon alle prese di un mondo vasto e libero da esplorare? Nintendo Switch ci ha fornito un ottimo esempio di questa tipologia di gioco 5 anni fa con The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Open world significa libertà di esplorazione in lungo e in largo, dalla pianura alle alture. Un piccolo assaggio di libertà l’abbiamo visto già ad inizio anno con Leggende Pokémon: Arceus, e Game Freak ha deciso di ripetere lo stesso esperimento anche con Scarlatto e Violetto. Un passo del genere può sembrare anacronistico per coloro che l’hanno già sperimentato da decenni con saghe come The Elder Scrolls o The Witcher, ma per una serie come Pokémon costituisce una vera e propria novità.
Il concetto di libera esplorazione applicato ai Pokémon è da sempre stato oggetto di desiderio dei fan e Pokémon Scarlatto e Violetto avrebbero dovuto esaudire finalmente questo sogno. Dico “avrebbero dovuto” poiché, nell’effettivo, l’esplorazione in questi giochi non è esattamente libera e senza limiti fin da subito, ma diverrà gradualmente tale soltanto avanzando nella storia principale. Ma non sarete voi direttamente a superare ostacoli, a scalare montagne o ad oltrepassare corsi d’acqua: ci penseranno i Pokémon Leggendari Miraidon e Koraidon.
Questi due leggendari, gli stessi che impreziosiscono le copertine dei due giochi, altri non sono che le vostre cavalcature che vi aiuteranno a velocizzare ed agevolare gli spostamenti. Basterà infatti salire sul loro dorso manovrandoli come se foste alla guida di un bolide a due ruote. Certo, non aspettatevi lo stesso livello di esplorazione delle avventure di Link per Switch, ma siamo comunque ad uno step successivo rispetto a quanto la serie ci ha abituati fino ad oggi.
Grazie alla minimappa e alla mappa estesa potrete controllare le attività disponibili in tutta Paldea, orientandovi fra le grandi distese che separano una città dall’altra, tenendo d’occhio di tanto in tanto quali sono le creature che si nascondono nei paraggi. A volte vi capiterà di intravedere sullo sfondo un bagliore di luce colorata. Raggiungendo quel punto potrete cimentarvi nei Raid Cristalli, delle sfide affrontabili da soli o in cooperativa con altri allenatori in carne ed ossa nelle quali affronterete dei Pokémon rari, resi unici da un potere speciale argomento di discussione del prossimo paragrafo: la Teracristallizzazione.
Pokémon e “Swarovski”: Teracristallizzazione
Gli ultimi capitoli della serie principale hanno cercato via via di introdurre sempre più nuove meccaniche di gameplay con lo scopo di rendere più variegata la formula classica degli scontri a turni ormai trita e ritrita. Lo hanno fatto, ad esempio, le Megaevoluzioni in Pokémon X e Y, oppure le forme Dynamax di Spada e Scudo. Questa volta è il turno della Teracristallizzazione, un processo che trasforma i Pokémon che la subiscono in un cristallo che amplifica i poteri di un determinato tipo.
Per usufruire della Teracristallizzazione in battaglia, una volta scoperta, vi basterà premere il tasto dedicato prima di selezionare la mossa. Questa rimarrà attiva fino alla fine della lotta e potrà essere ricaricata dopo un certo numero di scontri o semplicemente curando la vostra squadra al Centro Pokémon. Questo potere, come già anticipato, raddoppierà la potenza delle mosse di uno specifico tipo che, di norma, è uno fra quelli posseduti dal Pokémon che ne usufruisce.
La Teracristallizzazione è naturalmente applicabile a qualsiasi Pokémon, ma quelli catturabili durante i Raid Cristalli, per tornare al discorso del paragrafo precedente, hanno una peculiarità in più. Il tipo che assumeranno questi Pokémon speciali in fase di Teracristallizzazione è infatti diverso da quello standard. Ad esempio, un Pokémon di tipo Acqua in seguito alla Teracristallizzazione potrà diventare di tipo Fuoco, o viceversa. Ciò vi consentirà quindi di mettere in atto una strategia volta a confondere l’avversario, una mossa particolarmente utile soprattutto in ottica competitiva. Peccato però che quella della Teracristallizzazione sia la meccanica meno originale fra quelle introdotte negli ultimi giochi, nonché la meno gradevole visivamente: i Pokémon in versione gioiello sono parecchio bruttini, resi ancor più antiestetici da quei bizzarri copricapi preziosi posti sulla testa che ne simboleggiano il tipo assunto durante questa mutazione.
Magici e sgargianti
Prima di parlare del comparto tecnico di Pokémon Scarlatto e Violetto, e prima perciò di metterci davvero le mani fra i capelli, parliamo dei nuovi giochi di Game Freak dal punto di vista artistico e stilistico. Tralasciando pareri soggettivi e personali sullo stile delle nuove creature presenti nella regione di Paldea, il dittico Scarlatto e Violetto mostra qui due facce completamente opposte della stessa medaglia. Da un lato il character design del vasto e bizzarro cast di personaggi dei due giochi è veramente originale e ben fatto, dall’altro invece la povertà dei dettagli che compongono le diverse location di Paldea smorza quasi del tutto l’entusiasmo.
Partiamo dalla nota più dolce: esattamente 11 mesi fa, quando recensimmo Leggende Pokémon: Arceus scrivemmo di quanto il character design dei personaggi del gioco fosse piuttosto scialbo ed abbozzato. A quanto pare sembra che Game Freak abbia assunto una squadra di designer diversi per Pokémon Scarlatto e Violetto visto che qui il risultato è nettamente superiore. I personaggi che popolano Paldea hanno infatti un design squisito e più in linea con lo stile artistico di Ken Sugimori, storico art director della serie, oltretutto con un tratto più moderno e maturo.
Detto ciò, Pokémon Scarlatto e Violetto lasciano profondamente a desiderare quando si tratta di analizzare il numero di dettagli delle loro ambientazioni. I paesaggi esplorabili sono piuttosto ripetitivi e poco dettagliati, discorso più o meno simile per le città che ospitano le palestre, poco appariscenti e originali. Un dettaglio apparentemente di poco conto ma alquanto inspiegabile invece è la totale assenza degli interni degli edifici. Chi conosce Pokémon sa quanto sia sempre stato piacevole intrufolarsi nelle case o nei negozi per conversare con gli NPC ed ottenere informazioni ed oggetti utili. In Pokémon Scarlatto e Violetto tutto questo non è presente: le porte sono di fatto inaccessibili e i negozi si propongono al giocatore unicamente attraverso cataloghi da sfogliare. Peccato.
Non tutte le Ciambelline escono con il Dewgong
Se c’è una cosa più brutta di questo orribile gioco di parole, quella è sicuramente il comparto tecnico di Pokémon Scarlatto e Violetto. Nella recensione di Leggende Pokémon: Arceus avevamo già evidenziato i numerosi problemi legati al motore grafico del gioco, sottolineando una pesante noncuranza da parte degli sviluppatori sotto molteplici aspetti, nonostante altre produzioni per Switch avessero mostrato il potenziale nascosto della console (cito per l’ennesima ed ultima volta The Legend of Zelda: Breath of the Wild). Con Pokémon Scarlatto e Violetto questa brutta storia sembra ripetersi e anzi, per certi versi fanno pure peggio. Bastano una manciata di minuti per rendersi conto delle problematiche che affliggono il comparto grafico, nonché dalla presenza di effetti pesanti di aliasing oltre che una qualità “preistorica” delle texture.
Se ciò non fosse già di per sé un campanello d’allarme, Pokémon Scarlatto e Violetto capitombolano definitivamente quando si tratta di framerate. I cali sono tragicamente frequenti, ancor più evidenti e antiestetici quando, ad esempio, gli NPC o i Pokémon passeggiano in lontananza rispetto a noi. Persino la minimappa a schermo sembra soffrire di questo problema, reagendo in maniera macchinosa non appena ruoteremo anche solo lievemente la telecamera. Non aiuta nemmeno la regia “telecomandabile” dei due giochi soprattutto durante le lotte, cosa che porterà inevitabilmente a far scomparire porzioni di terreno o peggio ancora farà collidere poligoni e altri elementi ambientali.
In definitiva, i dubbi e le preoccupazioni dei fan sono stati in gran parte confermati. Il lavoro tecnico svolto da Game Freak con Pokémon Scarlatto e Violetto è gravemente insufficiente e questo inevitabilmente contribuisce in maniera considerevole sul giudizio complessivo del gioco. Certe approssimazioni sono davvero ingiustificabili giunti a ridosso dell’anno del Signore 2023. Nonostante gli evidenti limiti tecnici di un hardware come quello di Nintendo Switch, si poteva e si doveva fare molto di più.
La conta dei Pokémon
In conclusione, le cose da fare in Pokémon Scarlatto e Violetto sono parecchie, ma non tanto quanto Leggende Pokémon: Arceus. Le missioni secondarie tanto apprezzate nello spin-off e motivo delle centinaia e centinaia di ore spese dai giocatori di tutto il mondo sono state tagliate, in favore di una struttura di gioco più classica, meno dispersiva ma anche meno longeva. La breve durata di questi due giochi verrà in parte attenuata quando il competitivo online prenderà piede, forse la più grande mancanza dello spin-off uscito lo scorso gennaio. Fortunatamente le spettacolari lotte online faranno il loro ritorno in Pokémon Scarlatto e Violetto e non vediamo l’ora di scoprire quali saranno i Pokémon e le strategie più gettonate in previsione dei prossimi Mondiali.
Se non siete interessati però alle sfide online, Pokémon Scarlatto e Violetto non hanno un granché da offrire una volta portata a compimento la Lega Pokémon. Potrete naturalmente cimentarvi nel completamento del Pokédex, il cui vanta circa 400 esemplari di Pokémon diversi, un centinaio dei quali introdotti per la prima volta in questi giochi. Alcune novità come la possibilità di picnic con la vostra squadra di Pokémon o la presenza della cooperativa per affrontare l’avventura assieme ad altri amici sono solo delle piccole aggiunte che però non arricchiscono molto l’economia complessiva dei titoli di Game Freak. Il post game inoltre non è sufficientemente corposo da motivare i giocatori a proseguire nell’avventura una volta diventati Campioni. Il timore (o la speranza) è che altri contenuti aggiuntivi verranno riservati per il rilascio futuro di DLC a pagamento come accadde già per Spada e Scudo.
La recensione in breve
C’era da aspettarcelo dopo tutto, Pokémon Scarlatto e Violetto avrebbero proseguito sulla scia di Leggende Pokémon: Arceus e così è stato, nel bene e nel male. La nuova coppia di giochi di Game Freak riprende con la formula classica tanto cara ai fan rivisitata però in chiave moderna, riproponendo di fatto alcune delle peculiarità che avevano reso Leggende Pokémon: Arceus particolarmente apprezzato dal pubblico. Allo stesso modo però, Game Freak si presenta nuovamente con un gioco (volendo considerare Scarlatto e Violetto come un’unica entità) scarno, incompleto, tecnicamente improponibile, soprattutto se si considera la sua natura di first party. Dalla sua Game Freak ha certamente le basi solidi di una formula gameplay che pare immortale, un brand che non sembra mai perdere d’attrattiva. Ed infatti Pokémon Scarlatto e Violetto divertono, ma deludono sotto tanti altri aspetti. Scarlatto e Violetto saranno senza dubbio l’ennesimo successo commerciale, ma quanto ancora potrà durare questo incantesimo?
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