Quando si parla di picchiaduro crossover ci viene subito in mente Super Smash Bros, re incontrastato del genere per giocatori al mondo e vendite, mentre tutti gli altri titoli usciti che mantengono la stessa caterogia sono sempre stati facilmente dimenticabili. L’errore che accomuna quasi tutti e che li porta al fatale decadimento è uno solo: emulare il gioco di casa Nintendo. Nell’imitare o prendere ispirazione, escono dei risultati alquanto discreti e insoddisfacenti che portano a un gameplay rafazzonato, poco curato e per nulla appagante.
Perché questo preambolo? Perché penso che Multiversus si discosta leggermente da tutti gli altri giochi che, seppur mantenendo delle ispirazioni da Super Smash Bros, ha dei tratti unici e al quanto peculiari. Il picchiaduro Free-to-play di casa Warner Bros Games e sviluppato da Player First Games ci propone un roster ricco di tutti i personaggi etichettati Warner Bros, come Batman, Superman, Wonder Woman e Harley Quinn (supereroi e supercriminali DC); Shaggy di Scooby-Doo; Bugs Bunny dei Looney Tunes; Arya Stark de Il Trono di Spade; Tom e Jerry di… provate a indovinare; Jake e Finn di Adventure Time e Steven Universe e Garnet di appunto Steven Universe.
Non mancano anche personaggi originali come Rendog (uno dei miei preferiti tra i personaggi giocabili) e molti altri prossimamente disponibili.
Il sistema di gioco di Multiversus
Multiversus ci accoglie in un menu tanto ricco quanto confusionario. Francamente ho avuto difficolta a navigare per i primi momenti, ma una volta localizzato il nostro indicatore il tutto diventa più comprensibile. Tale difetto è dovuto perché la grafica è stata evidentemente pensata per gli utenti PC (Io lo sto giocando da Xbox), per tanto la navigazione risulta leggermente più complessa.
Una volta che si riesce a navigare nel menu, Multiversus ci propone un sacco di voci interessanti, come il tanto amato “Season Pass”, che mi ha intrigato non poco… anzi: per essere un contenuto di alpha e pre-lancio è ricco di oggetti, skin e altri tipi di cosmetici che definirei “catchy”. Intendo quei accessori che non sono per nulla fondamentali, ma che divertono averli con se e che sono belli da sfoggiare nei momenti giusti, come la Loser Dance di Fortnite quando si fa Team Kill (e sono stato gentile con l’esempio). La grande varietà dei premi di questo Pass Battaglia mi fa ben sperare sui contenuti a lungo termine di Multiversus in quanto intravedo un sistema solido e funzionale. Per motivi di tempo non vi saprei dire la progressione nei livelli abbia una difficoltà estremamente ripida o ben compensata, ma fino a d’ora non ho avuto nessuna sorta di problemi, anzi è risultata sorprendentemente rapida.
Ma non esiste Pass Battaglia senza missioni: queste sono estremamente semplici e banali, anche se qualche volta non sono ben chiare. Le ricompense sono le monete di gioco che sono utilizzabili per prendere accessori o personaggi, i quali non sono tutti sbloccati sin da subito. Multiversus ti accoglie con una demo sulle funzionalità del gioco e come premio ci dona Wonder Woman, anche lei un ottimo personaggio, ma essenzialmente metà del roster sarà da sbloccare comprandoli con le monete che si ottengono dalle missioni.
Pad alla mano
A livello di giocabilità è molto simile a Super Smash Bros Ultimate, se non per un paio di note sul combattimento: nonostante sia molto frenetico nelle combo e nelle mosse, la corsa e i salti (quindi le conseguenti discese) risultano eccessivamente faticose, rendendo il ritmo di gioco molto più lento; l’imput dei comandi non è preciso, come ai primi tempi di Brawlhallah per chi se li ricorda, quindi può capitare che le combo si spezzino per questo motivo.
La peculiarità che caratterizza Multiversus è sicuramente la modalità 2 vs 2 e delle categorie dei personaggi. In questo gioco i personaggi sono divisi per categorie in base alla loro salute e alla loro utilità, come ad esempio la prima citata Wonder Woman è categorizzata Tank e Supporto perché resiste tanto ai danni e supporta i propri alleati donandogli uno scudo o aggrappandoli con il suo lazo d’oro. Rendog mi piace così tanto perché risulta un puro supporto per i propri alleati… oltre a essere dannatamente puccioso e sorprendentemente forte. La sua abilità speciale gli permette di collegarsi al suo alleato e ripremendo il tasto dell’abilità di portarselo a se. Vi sono anche molte altre tipologie con ognuno il suo specifico ruolo, come fosse un MOBA tipo League of Legends.
Questo elemento rende Multiversus davvero unico e intrigante, permettendo ai giocatori di provare tantissime combo tra i vari personaggi, non limitandosi soltanto alla bravura individuale ma anche alla collaborazione. Su questo aspetto è davvero meritevole di pregio perché a me, come a tanti altri colleghi con il quale ho avuto modo di giocare assieme, ha divertito parecchio questo stile di gioco cooperativo, risultando molto appagante a ogni vittoria.
In generale ho trovato il gameplay di Multiversus super divertente e intrigante. Le partite durano poco e sono ben ritmate, ambientate in arene curate e con fondali ricchi di dettagli e delle musiche di sottofondo originali dall’universo narrativo dalle quali provengono (Cioè, volete mettere la figaggine di giocare a un picchiaduro con il Main Theme di Batman?!).
Un gioco per tutti
Quello che trovo ancora più meritevole di Multiversus è che proponendosi come Free-To-Play e con uno stile grafico semplice e colorato, si propone come un gioco adatto a tutti, dai più grandi ai più piccini. Considerando la sua semplicità di approccio al gioco e alla comprensione dei comandi, che il gioco supporta attraverso anche dei tutorial avanzati, lo potremmo vagamente considerare un rivale di Super Smash Bros. Inoltre sarà disponibile per Pc, Playstation 4 e 5, Xbox One X e Xbox Series X, il che non sarebbe una cosa da poco, anzi, questa possibilità di gioco multipiattaforma potrebbe essere la carta vincente che porterà Multiversus al successo mondiale.
Quello di cui sono certo è che Multiversus ha delle ottime fondamenta per potersi proporre al grande pubblico in maniera più che fatiscente, anche se presenta qualche magagna. Se i ragazzi di Player First Games si dedicheranno a supportare il gioco nel corso dei prossimi mesi, inserendo in maniera adeguata e costante nuovi contenuti, degli eventi dedicati e un Season Pass accattivante, beh… Multiversus potrebbe fare il colpaccio.
Se però siete diffidenti e non vi fidate di quello che vi ho scritto, potete provare voi stessi Multiversus! Cliccando qui accederete alla pagina ufficiale del gioco e dopo aver creato un account Warner Bros Games potrete iscrivervi per l’accesso alla closed alpha!