Dopo tanti anni, tante teorie e molti trailer visti, posso dirvi con estrema felicità che Lies of P esiste. Come fan sfegatato di From Software sono sempre alla ricerca di tutto ciò che può potenzialmente saziare il mio desiderio di sfida, e da quel maggio 2021 il gioco di Neowiz Games catturò il mio interesse.
Lies of P è un soulslike action GDR ambientato in un mondo in piena Bella Epoque ricca di elementi steampunk con protagonista un distopico Pinocchio, personaggio ripreso dalla famosa storia di Collodi. Nei panni del burattino più famoso della storia letteraria dovremmo affrontare temibili nemici meccanici e non, attraversando una città dove è facile trovare la morte, tutto per cercare Geppetto.
Seppur i più puristi del genere portato in auge da From Software potranno trovarsi leggermente spiazzati da questa demo, quello che mi preme dirvi è che non dovete aspettarvi un Dark Souls o Elden Ring. Lies of P si è ispirato principalmente a Bloodborne, l’esclusiva Sony Playstation sempre targata From Software, non soltanto dall’aspetto puramente artistico, ma anche sul fronte di gameplay. I richiami sono estremamente tangibili, forse anche troppo, ma indipendentemente da questo Lies of P mantiene una sua peculiare identità. La demo di Lies of P offre circa tre ore di gioco, tempo nel quale approfondiremo i primi due capitoli del gioco completo.
Inoltre vi rammento che queste sono considerazioni scaturite dalla prova di una demo, non di una versione definitiva del gioco. Quello che discuteremo oggi potrebbe essere discordante con la versione completa che giocheremo il 19 settembre, ma non vi allarmate: in questa sede ci sarà tanto da discutere a riguardo. Vi lasciamo alla nostra esperienza con la demo di Lies of P provata in anteprima, tra certezze e dubbi… tanti dubbi.
Le basi del gameplay di Lies of P
Le basi del combattimento sono simili a qualsiasi gioco Soulsborne, con un sistema di azioni basate ad una barra della stamina che ci permettono di eseguire schivate, attacchi e parate. Anche se non esistono i parry vi è una meccanica di parata perfetta che nel caso fosse eseguita più volte contro un nemico minore gli si distruggerà l’arma, senza però stordirlo e quindi senza lasciare un’apertura a nessun attacco. Una cosa che non ho apprezzato data la difficoltà nell’eseguirla. Sulla stregua del poco apprezzamento c’è anche un sistema di durabilità delle armi che in base al loro filo applicheranno più danni. Quando queste si deterioreranno, basterà eseguire un’azione che parte dal braccio meccanico di Pinocchio per far ripristinare il filo dell’arma e massimizzare i danni.
A proposito del braccio del nostro protagonista, questo è uno degli elementi più interessanti del gioco: il braccio potrà essere modificato applicandovi su diverse modifiche che permetteranno al giocatore di variare incredibilmente il gameplay. Battuto il primo boss ho avuto modo di provare il rampino, un attrezzo utile per attirare a se i nemici di taglia normale, aiutandomi in certe situazioni disperate tra i tetti di Kart. Come per le armi, anche questo ha un problema derivante alla consumazione dell’arma, ma l’unico modo per ripristinarlo è quello di riposare nei checkpoint ( i falò), ossia gli Stargazer.
Oltre ad avere un nome estremamente accattivante, in questi punti di salvataggio si può usare l’Ergo (le anime) accumulato dai nemici sconfitti per salire di livello; inoltre si potranno fare altre azioni come usare il deposito o parlare con Gemini, il grillo parlante. Aumentando di livello si potranno miglioarare le seguenti statistiche: vigore, vitalità, capacità, forza motrice, tecnica e sviluppo, che sono simili a quelle che più comunemente identifichiamo come forza e destrezza.
I pregi e le potenzialità
All’inizio del gioco si può scegliere che stile adottare al proprio combattimento attraverso tre opzioni: uno stile di gioco più equilibrato, più incentrato sulla destrezza o sulla forza, rispettivamente denominati il sentiero del Grillo, del Bastardo e dello Spazzino. Ogni stile di gioco era caratterizzato dall’avere un tipo unico di arma ad esso associato – una sciabola uno stocco o uno spadone – ogni ridimensionamento con il suo attributo affiliato. Questa scelta però non è definitiva nel gioco, dato che si potranno cambiare le statistiche e acquistare o trovare delle nuovi armi.
A proposito di queste, Lies of P presenta una delle meccaniche più rilevanti nel genere soulslike degli ultimi anni. Ogni arma è componibile da due diversi elementi, la lama e il manico. Entrambe posseggono delle abilità speciali chiamate “Arti delle favole” che richiedono un variabile numero di tacche di energia presente nell’HUD sotto la stamina e saranno ricaricabili ogni qual volta si colpirà un nemico o si eseguirà una parata perfetta. Queste saranno estremamente utili durante la demo, oltre ad essere molto coreografiche e uniche per arma. Sfortunatamente la scomposizione e composizione delle armi si vedranno verso la fine delle tre ore di gioco, ma potenzialmente, considerando le decine di combinazioni che potrebbero esserci, questa meccanica è una delle feature più intriganti di Lies of P.
Divertenti sono anche gli scontri, sia con i nemici più basilari e sia contro i boss. Tralasciando l’aspetto artistico che analizzeremo di seguito, sul fronte puro di gameplay ci sono molti nemici di diverse taglie e provvisti da diversi moveset. Seppur si sente che non c’è un’adeguata cura sul bilanciamento delle statistiche, in quanto le zone sono facilmente completabili in poco tempo e solo le orde di nemici diano problemi, il feeling di combattimento è soddisfacente e quasi sempre appagante.
Per quanto riguarda gli scontri con i Boss, questi saranno ricchi di un‘enorme dedizione al character design e al loro moveset. Difatti io stesso sono rimasto colpito da alcune mosse che mai mi sarei aspettato di vedere, ma da qui partirei con le note dolenti…
Su cosa potrebbe migliorare Lies of P
I boss sono quell’elemento da “è intelligente, ma non si applica” di Lies of P: seppur predispongono di un moveset ricco, questi hanno poche e piccolissime finestre per essere attaccati e la parata perfetta non permette di creare delle aperture adeguate al contrattacco. Voglio essere chiaro, non sono impossibili come combattimenti, ma dover fare degli scontri di logoramento per portare a casa la vittoria non è il massimo. A peggiorare la situazione è un tracking, di tutti i nemici, eccessivamente oppressivo e che per gli attacchi non schivabili sono spesso soverchianti.
Se però i nemici riescono a colpirci, dovremmo considerarci praticamente morti. Come noi stordiamo facilmente i nemici, anche loro potranno fare lo stesso con noi. Riprendendo una caratteristica da Dark Souls, in Lies of P non esiste nessun Equilibrio che permetterebbe a Pinocchio di assorbire qualche colpo. Difatti se presi sarà difficile recuperare in tempo per scappare contro un’orda di nemici.
A non aiutare è il sistema di schivata, ripresa a mani tese da Bloodborne: quando il nemico è “lockato”, Pinocchio si limiterà a fare un dash, mentre invece se è in “free cam” farà una rotolata. Quello che non convince è la lentezza della schivata che ricorda molto quella di Code Vein per la sua velocità, indipendentemente dal peso trasportato.
Il dash è sicuramente il modo migliore di schivare, ma per lo stesso concetto della parata perfetta, la reazione di risposta che dobbiamo avere deve essere altissima.
Questi elementi rendono Lies of P estremamente punitivo, cosa che inizialmente sarà difficile da accusare in quanto le statistiche non equilibrate ci faranno sentire molto più forti nell’area iniziale. La cosa che mi consola e che dovrebbe consolare anche voi lettori è che queste sono elementi che si potrebbero aggiustare senza troppi problemi… spero.
Il mondo di Lies of P, tra ispirazioni e steampunk “a manetta”
Il gioco ci presenta al mondo di Lies of P con il risveglio di Pinocchio in una stazione ferroviaria abbandonata nella città di Krat. In questa cupa rivisitazione del classico racconto di Pinocchio, Geppetto sembra essere stato in qualche modo responsabile della continua frenesia dei burattini che ha portato alla morte o all’evacuazione di tutti gli esseri umani in città. Krat è pieno di scene raccapriccianti mentre gli umani morti rivestono le strade ad ogni angolo, e in alcuni casi ho assistito a scenari brutali fatti da questi assassini.
Sul fronte narrativo non mi esprimo in quanto il materiale è poco e insufficiente per parlare di qualcosa di concreto. La narrazione segue lo stilema dei giochi From Software, con un racconto silente che premia il giocatore curioso e interessato a leggere qualsivoglia documento o descrizione presente nel gioco. Nonostante questo ho trovato degli spunti molto interessanti e se saranno impostati in una certa maniera, questa rivisitazione del racconto di Collodi potrà assumere delle sfaccettature uniche.
Diciamo che se siete alla ricerca di quel Dark Gothic cattivo, Lies of P è il posto giusto per voi. L’atmosfera densa e la bellissima architettura della Belle Epoque che caratterizza la città di Kart donano a Lies of P una propria identità sul fronte del game design, con scorci di un certo impatto e una mappa non propriamente semplice da imparare, districandosi sia sulle strade che sui tetti delle abitazioni.
Le animazioni dei nemici, come quelle di pinocchio, non brillano di qualità (eccezion fatta dei boss). A primo impatto si vede che non sono fluide e che tra un movimento e l’altro, soprattutto sulla camminata, ci sono degli stacchi netti. Alti e bassi, dove spesso però questi bassi possono portare alla morte di Pinocchio. A compensare l’occhio però abbiamo un comparto grafico e artistico eccelso. Oltre all’affascinante rappresentazione di Kart, i nemici e tutto ciò che abita il mondo di Lies of P è un piacere per gli occhi. Un qualcosa di unico e raro.
Con questa demo invece abbiamo la conferma dell’adattamento in italiano a sostegno di un doppiaggio decisamente interessante e un comparto sonoro di alto livello, che enfatizza la pesantezza dei passi, gli ingranaggi che si muovono all’attacco con il braccio e la frantumazione dei burattini nemici. Elementi che migliorano l’esperienza assieme a una colonna sonora adeguata, ma non indimenticabile.
Prova superata anche l’ottimizzazione, Lies of P non ha avuto problemi a girare sul mio computer nonostante sia piuttosto datato. Durante le mie plurime ore di gioco non ho avuto problemi di nessuna sorta, soltanto 60FPS e tanta voglia di scoprire. Se siete interessati anche voi, la demo di Lies of P è disponibile su tutte le piattaforme Old e Next Gen, escluso Nintendo Switch.