Batora Lost Haven è il titolo del videogioco attualmente in sviluppo da Stormind Games che noi abbiamo avuto il piacere di provare, e che voi dovreste tenere d’occhio.
Batora è un action RPG dalla visuale isometrica che pone l’attenzione su due aspetti in particolare:
- Il primo è il combattimento, elemento focale del gameplay di Batora
- Il secondo è la narrazione, che alterna il futuro distopico a uno sci-fi
Già in passato Stormind Games si è dimostrato uno studio di sviluppo capace di raccontare grandi storie, basta ricordare i due capitoli di Remothered: Tormented Fathers e Broken Porcelain, videogiochi che al netto dei difetti potevano vantare di una grande componente narrativa.
Ma adesso, torniamo a Batora e vediamo quali aspetti hanno convinto di questa anteprima, e quali invece non hanno (ancora) fatto colpo.
Cosa ci è piaciuto di Batora Lost Haven: il sistema di combattimento
Come detto qualche riga più in alto, il videogioco è un action dal carattere abbastanza semplice e senza troppe pretese, ma divertente e ben pensato. Tutto il sistema ruota attorno a due ”varianti” del personaggio giocabile, Avril, che forniscono due differenti approcci al combattimento.
- C’è il combattimento ravvicinato, dove s’impugna una (bellissima) spada e si affrontano i nemici. Si è più lenti, ma si infligge un danno maggiore, e le diverse abilità a disposizione sono interessanti sia da vedere che da mettere in pratica.
- Nel combattimento a distanza si sparano dei proiettili di energia che forniscono un approccio più calmo al combattimento, lontano dal caos dei duelli ravvicinati.
L’aspetto più gradevole di questo combat system è che le fasi sopracitate non avvengono in momenti diversi, bensì sono simultanee, poichè è possibile intercambiare i due stili con le semplice pressione di un tasto in ogni momento. In questo modo, sembrerà di controllare due personaggi contemporaneamente e di fornire al giocatore più scelte.
Da apprezzare è l’assenza di troppi elementi da RPG come una gestione dell’inventario o equipaggiamenti da trovare che avrebbero fatto perdere al titolo la sua natura di action quasi puro. La componente ruolistica nel gameplay si limita a delle rune da scegliere che danno dei potenziamenti e alle statistiche base del personaggio che salgono insieme ai progressi.
In breve, questo sistema di combattimento è un grandissimo centro.
L’estetica
Dividamo questo pro in due diversi aspetti, ovvero direzione artistica o componente tecnica.
La direzione artistica è davvero convincente, ogni personaggio è davvero bello, che si tratti di esseri umani perfettamente normali, di alieni ambigui o di creature non identificate tutto riesce a essere gradevole e ben fatto.
E questo non si limita solo ai personaggi principali e personaggi non giocabili, ma si espande anche agli scenari, che emanano l’ispirazione con cui sono stati costruiti. Infatti sono presenti diversi pianeti esplorabili, e questi sono molto diversi fra loro.
Anche la componente tecnica si difende benissimo. Nelle fasi di gioco non si nota molto, a causa della visuale isometrica, ma la bellezza che è Batora si vede meglio durante i filmati, con modelli dei personaggi buoni o molto espressivi. In particolare le animazioni facciali sono l’aspetto meglio realizzato del comparto tecnico.
Il tutto è farcito da tantissimi colori, specialmente l’arancione e il viola, aspetti centrali del gioco.
I dialoghi
L’attenzione che c’è nei dialoghi di Batora è sopra ogni aspettativa. Il titolo ha una forte natura comica, e questo lo si evince dalla simpatia della protagonista che fa battute in ogni occasione e da qualche linea di dialogo lanciata da qualche NPC.
Un umorismo in perfetto stile Marvel (ed è un lato positivo) con battute che trovano luogo ogni volta che c’è spazio. Questo non solo dà un giusto contesto al gioco ma fornisce anche molto carattere alla protagonista.
A migliorare tutto sono i doppiatori, che svolgono tutti egregiamente il loro ruolo. In particolare quello di Sun è sembrato il migliore.
Ma Batora non limita il giocatore a seguire i dialoghi, lo piazza proprio al centro con delle scelte occasionali, che permettono di definire il carattere della protagonista e di portare persino a situazioni che seguendo l’altra alternativa non sarebbero accadute.
Cosa non ci è piaciuto di Batora Lost Haven: il tempismo
Trovare un vero e proprio difetto per il titolo di Stormind Games al momento è difficile, ma il tempismo all’interno del combattimento è ciò che più si avvicina.
Combattere ravvicinatamente prevede un tempismo che è separato da quello dell’animazione in combattimento, ovvero bisogna premere il tasto d’attacco più volte per effettuare una combo ancor prima che questa venga conclusa. Questo può sembrare strano poichè per la combo normale serve premere tutti i tasti subito, mentre per quella posticipata serve premere il tasto d’azione con un giusto tempismo.
Non si tratta di qualcosa di grave, ma è un piccolo aspetto che può infastidire durante il combattimento.
Tirando le somme
Batora Lost Haven convince e sembra sempre più promettente, sotto tutti i punti di vista. L’aspettativa è che il gioco completo non differisca molto da questa anteprima, anzì si spera continui in questa direzione, che è anche quella giusta.
Batora sembra quel gioco con la pretesa di essere un bel gioco capace anche di sfondare oltreoceano, e non solo in Italia poichè fatto da italiani.
Prestate attenzione a Batora Lost Haven, che esce il 30 settembre su Steam, Nintendo Switch, Playstation e Xbox di vecchia e nuova generazione