Autore: Erika Berselli

Erika Berselli

Giocatrice di ruolo e videogiocatorice vorace. Le piacciono i GDR pulp. Amante degli horror (nonostante poi non ci dorma per sua stessa ammissione).

Song of Horror Complete Edition
8.5
Articoli

All’inizio avevamo parlato di Song of Horror in una nostra precedente recensione come un gioco di nicchia, in netto miglioramento nel tempo, episodico ovvero “a capitoli” come dice la parola. Soverchiati da innumerevoli altri giochi dallo stesso format, alcuni che funzionavano (The Long Dark) e altri no (Life is Strange 2), avevamo messo da parte le scommesse a proposito del futuro di questa saga che comunque, con la sua complessità negli enigmi e la sua varietà tra personaggi e ambientazioni attirava e, nel giro di poco, acquisiva sempre più seguito. Ma adesso che finalmente è uscito il quinto e ultimo capitolo…

Continua a leggere

Amare certi capolavori significa prima di tutto amare il lavoro di una squadra, di un team di produzione che magari ci ha preso per mano e ci accompagna fin da quando siamo bambini, o adolescenti. E’ il caso di Arkane Studios che in questi giorni compie vent’anni dalla nascita, la cui dedizione alla causa del videogioco ha prodotto tanti lavori rimasti nella nostra memoria per moltissimi anni. Ovviamente, come il resto del mondo, anche noi di Game-Experience ci uniamo ai festeggiamenti, e per celebrare a dovere questo importantissimo traguardo faremo una corposa retrospettiva sulla carriera dello studio e sull’intera produzione.…

Continua a leggere

Nuovo prodotto firmato da Octeto Studios e distribuito dalla Game Operators che si è già dimostrata forte e affermata nel campo degli strategici con operatore, Cyber Ops debutta su Steam il 21 maggio. Sarà un nuovo titolo di hacking e stealth forte nel suo campo? Vedremo. Intanto il prologo è gratuito e disponibile già dal 9 maggio per chi volesse provarlo e farsi un’idea. Non è cane, non è lupo. Sa solo quello che non è…   Come nella quasi totalità dei videogiochi hacking di questo tipo, siamo una fantasiosa nazione chiamata Baltia che dopo una lunga e decennale guerra…

Continua a leggere

L’ambizioso Bloober Team che già negli anni scorsi ci ha offerto piccole gemme horror tra cui Layers of Fear, Observer e Blair Witch ritorna in carica con uno dei titoli tra i più interessanti mostrati durante l’Inside Xbox di questo 7 maggio. Il team polacco ha sempre mantenuto, con più o meno lucidità, le sue promesse riguardo a prospettiva e narrazione, ma stavolta sembra voglia lavorare su un paio di obbiettivi in più che alzerebbero l’astiscella del prodotto e metterebbero alla prova i leader design creativi e l’uso della tecnologia del titolo. Nel breve video presentato all’Inside, dal titolo “The…

Continua a leggere

Ricordate Operencia? Dread Nautical è l’ultimo lavoro concepito dall’ambizioso team di sviluppo ungherese Zen Studios, che sta iniziando a tirarsi su le maniche sempre più spesso per impastarci qualcosa di interessante e divertente. Stavolta si tratta di un gioco che fa (neanche tanto) velatamente riferimento al nostro amicone Lovecraft. Sapere come la pensa a riguardo: dopo l’iniziale entusiasmo, la reazione sta iniziando a trasformarsi tutte le volte in quella di una girata d’occhi sarcastica – l’ennesimo gioco sull’ennesima idea riciclata per l’ennesima volta dal famoso scrittore dei Miti? Però è Zen Studios, che dopo essersi dimostrati tanto zelanti col validissimo…

Continua a leggere

Ci sono tanti titoli che con tanta buona volontà vogliono o sperano di imitare Firewatch a livello di qualità e profondità, o comunque di costruire un walking simulator piacevole e che lasci il proprio segnetto nello sterminato mondo dei videogiochi. BitLight Games ci prova con Lost Brothers, che cerca di ricalcare proprio i passi del sopra citato titolo, purtroppo con la grazia di un elefante in un negozio di cristalli. Mannaggia ai fratelli minoriLe classiche ragazzate succedono, quale ragazzino in america non è mai scappato di casa, o quale gruppetto non si è mai recato al laghetto vicino a fare…

Continua a leggere

Il fantasy è considerato un classico dei classici nel videogioco, un sempreverde che di solito ricalca l’attrattiva e le dinamiche dei giochi da tavolo, come Pathfinder o Dungeon&Dragons. Perfino Dragon Age, nonostante le svariate introduzioni e innovazioni portate avanti da casa Bioware che l’hanno diversificato molto negli anni, ha forse involontariamente preso spunto dal misconosciuto Ars Magica, ed è solo negli ultimi anni che vediamo un vero e proprio tentativo di svecchiare e rinnovare le meccaniche che ci accompagnano da sempre. I ragazzi della Action Squad Studios ci provano con Iron Danger, tra salti nel tempo e strizzatine d’occhio allo…

Continua a leggere

Diciamo che far piacere qualcosa che in buona parte non si capisce, vuoi per il genere, vuoi per la complessità, vuoi perchè Resolutiion sembra un viaggio in una realtà cyberpunk farcita di Synthwave, pompata di acidi e caricata di colori saturi, è difficile. I tedeschi di Monolith of Minds ci hanno provato con risultati assai strani che potrebbero vagamente ricordare Hyper Light Drifter, che come titolo ha in realtà pochissimo in comune. Ecco… ci hanno provato anche con buoni risultati. Solo che non ho ancora capito benissimo cosa sto giocando. Giusto un po’ di Zelda dal sapore cyber-apocalitticoResolutiion è un…

Continua a leggere

Sono quattordici anni ormai, una longevità incredibile nell’industria dei videogiochi. Quattordici anni di attività di uno dei brand Ubisoft più famosi di cui ricordiamo, principalmente, la copertina di un uomo fradicio di sangue e acqua e quella di un altro pazzo scatenato sulla spiaggia, col suo sguardo ipnotico e sottile come una falce. Nel mondo di Far Cry tutto (o quasi) ci vuole uccidere, ma che cosa rischiava di uccidere davvero la serie? Partiamo allora dal nostro brutto anatroccolo di quest’articolo, Far Cry, e analizziamo come un’ode all’obitorio si sia trasformata letteralmente in un capolavoro. Far Cry 1 Il primo…

Continua a leggere

Ero spaventata, disorientata, e dovevo ricordarmi continuamente di non trattenere il fiato. Ho percepito il classico calcio nelle reni un bel po’ di volte (frutto di anni e anni di allenamento a non saltare sulla sedia), tipo stambecco fermo davanti ai fari dell’automobile e col baloon sulla testa “e adesso che cavolo faccio?”. Guardare (costringersi a guardare) nella direzione dei rumori aspettandosi una fine incerta era ogni volta un tormento, e la natura disorientante della casa di Infliction Extended Cut non aiutava. Stare fermi in un angolo sembrava un’idea tremendamente attraente, pur di non affrontare la malevole entità che si…

Continua a leggere