Digital Foundry ha pubblicato il nuovo episodio di DF Weekly, dove la celeberrima redazione inglese ha condiviso una nuova considerazione in merito ad Xbox Game Pass, in particolar modo per quanto riguarda gli effetti che l’ormai celeberrimo servizio in abbonamento sta avendo sulla vendita dei giochi all’interno dell’ecosistema Xbox.
Digital Foundry crede che Xbox Game Pass abbia fatto crollare le vendite dei giochi
Richard Leadbetter ha infatti affermato che proprio a causa del Game Pass i giochi che escono in particolar modo sulle console Xbox hanno riscontrato un vero e proprio crollo delle vendite, situazione questa che potrebbe addirittura peggiore visto il recente aumento dei prezzi ad 80 Euro che sarà valido a partire dal 2023.
Secondo la celeberrima redazione inglese quindi i giocatori su Xbox tendono a non acquistare più i giochi, in particolar modo per quelli First Party realizzati direttamente da Microsoft (vista la loro inclusione direttamente all’interno del servizio in abbonamento) ma anche quelli Terze Parti, senza acquistarli nell’attesa che vengano inclusi all’interno di Xbox Game Pass.
Richard Leadbetter ha infatti affermato quanto segue:
“Molta gente non comprerà i giochi first party di Microsoft, con il Game Pass disponibile. Le vendite sono crollate, non è vero? Voglio dire che possiamo esaminare i dati di vendita e i giochi first party di Microsoft fanno dei numeri bassissimi, a causa del prevalere del Game Pass.”
A questo punto è intervenuto nella discussione anche John Linneman di Digital Foundry, che ha dato ragione al suo collega affermando che effettivamente le vendite del software sono calate a causa di Xbox Game Pass:
“Sì, pare che siano crollate dell’80% rispetto all’epoca pre-Game Pass. E per un buon motivo. Voglio dire, i fedelissimi di Xbox sono davvero legati al Game Pass.”
Ovviamente è bene specificare come queste informazioni non siano ufficiali, in quanto non condivise da Microsoft, con i redattori di Digital Foundry che non hanno nemmeno citato delle fonti dalle quali hanno preso questi dati.
Detto questo, qui di seguito trovate il video pubblicato dalla redazione inglese:
