Direttamente dalle sale giochi, arriva il sequel di uno dei coin-op più celebri di sempre. Siete pronti a solcare le arene di WindJammers 2?
Anno domini 1994, di sabato pomeriggio chiedo a mio padre di accompagnarmi in paese: nel bar al centro avevano cambiato i giochi nei cabinati e si faceva un gran parlare di questo Windjammers. Sceso dalla auto, mi fiondo nel locale, non prima che pa, con voce spazientita, dicesse “non buttare soldi in ste macchinette”. Ventotto anni dopo, e molti, decisamente troppi, soldi buttati in quelle mefistofeliche “macchinette”, con qualche anno in più (e molti, quasi tutti i, capelli in meno rispetto al 1994) ecco giungere, con summo gaudio dell’allora fanciullino, il secondo capitolo di questo franchise che, dopo esser sparito nel nulla, eccezion fatta per una versione NEO-GEO ed una PC risalente a qualche anno fa, era rimasto vivo nella memoria collettiva solo grazie a Mame e software affini.
Come potrà però Windjammers 2, il cui rilascio è stato anticipato, nel corso del 2021, dal rilascio di una demo gratuita su Steam, sopravvivere ad una tempolinea come quella attuale, in cui il mercato viene cannibalizzato, quotidianamente, da AAA che non riescono, talvolta, nemmeno loro a far breccia nel cuore degli utenti? Questa la domanda che il sottoscritto, e tanti altri come lui, si son posti, pur gioiendo, all’annuncio di un seguito atteso quasi trenta anni ma che porta con se, inevitabili, le stimmate di un game-design forzosamente vetusto e old-school.
L’inserimento di Windjammers 2 nel game pass ha rappresentato la risposta a buona parte dei miei dubbi portando, praticamente a costo zero, la disponibilità dell’ultimo nato in casa DotEmu ad una platea praticamente infinita di utenti Xbox e PC permettendo, in questo ultimo caso, l’utilizzo di un gran numero di arcade stick, al fine di replicare fedelmente l’esperienza arcade del diretto predecessore, cui questo sequel non fa mistero di volersi ri-collegare senza remora alcuna.
Si perché, par quasi inutile sottolineare quanto la software house francese abbia voluto premere sul pedale della nostalgia, una nostalgia tanto paracula quanto funzionale, per scardinare il cuore di vecchi e nuovi videogiocatori, proponendo un prodotto capace di innovare rimanendo, saldamente però, ancorato ad una tradizione ingombrante tanto quanto la caratura del nome del franchise. E chi meglio dei DotEmu, già autori della conversione del primo capitolo per PC e patrocinatori, con alla regia i ragazzi di LizardCube, di Streets of Rage 4, altro ritorno in auge in grande stile di un classico del passato remoto videoludico?
Il WindJammers 2 che ci troviamo a giocare è infatti una versione “boostata” del primissimo capitolo, riproposto tout-court ma con accorgimenti volti ad espandere la esperienza originale, migliorata e resa più gradevole ma sostanzialmente invariata: del resto, come si dice, squadra vincente non si cambia. Troviamo ora un totale di dieci personaggi, quattro in più del capostipite, ognuno dotato di caratteristiche proprie, riassunte e riassumibili in due slider “Forza–Velocità”, l’uno maggiore a discapito dell’altro: il design dei personaggi ricorda molto quello visto in tanti picchiaduro a scorrimento, con la variante che i nostri beniamini paiono usciti, direttamente, da uno dei peggiori bar di Caracas, e dintorni…nulla di nuovo sotto il sole, insomma: circolare… CIRCOLAREEE!!!
Altro caposaldo del primissimo capitolo, migliorato mediante diversificazione in WindJammers 2, è la presenza di differenti arene di gioco, ciascuna dotata della sua peculiarità e di una differente disposizione di hot-points, ma procediamo per ordine. Che si prenda parte alla modalità “storia offline”, che si scelga di fare un match secco in solitaria/cooperativa o che si decida di lanciarsi in competizioni online, la scelta del campo di gioco è fondamentale tanto quanto quella del personaggio: ognuno dei nostri alter-ego digitali, infatti, avrà bonus o malus, direttamente collegati a velocità-forza, a seconda del terreno di gioco (sabbia o cemento). Oltre a ciò, ogni parterre disporrà di punti peculiari a cui corrisponderanno differenti punteggi e, alcuni di questi, si differenzieranno per la presenza di ostacoli fissi o semovibili che influenzeranno, cambiando direzione al nostro fido disco, lo svolgimento del gameplay: insomma, un lavoro con i fiocchi, inficiato forse, solo, da una non grande varietà, cosa che potrà essere comunque corretta in futuro con il rilascio di personaggi giocabili o di arene aggiuntive.
Addentrandoci nel gameplay duro e puro, WindJammers 2, così come il suo predecessore, altro non è che un Pong sotto steroidi: il nostro scopo sarà di mandare la storica pallina, in questo caso un disco metallico, oltre la linea avversaria per segnare un numero di punti maggiore del nostro avversario. La vittoria potrà avvenire al raggiungimento dei 15 punti o accumulando un numero di punti maggiore del nostro contendente, alla fine del tempo di gioco: oltre ai rimbalzi di pong-iana memoria (e a degli infidissimi pallonetti…), avremo a disposizione una serie di mosse speciali, differenti per ogni personaggio, attivabili tanto mediante il classico “charge-up” in caso di rimbalzi del disco quanto, al riempimento della barra di power-up, mediante la pressione simultanea dei due tasti di interazione o del dorsale destro. Parimenti, il nostro avversario potrà utilizzare l’energia della suddetta barra per effettuare un blocco miracoloso, annientando il nostro colpo speciale: va da se che non basterà premere a casaccio i tasti ma sarà nostro compito scegliere, con debito tempismo, il momento in cui attuare un power-up o, più semplicemente, fare una scivolata per accorciare una distanza, altrimenti non colmabile con la corsa standard, tra noi e il disco.
Va da sé che, come avrete ben capito, pur essendo un gioco schematico e apparentemente immediato, WindJammers 2 presenta una difficoltà di accesso che, soprattutto ai livelli di difficoltà più alti, richiederanno molto allenamento al fine di un corretto padroneggiamento delle meccaniche di gioco, differenti, lo ribadiremo fino allo sfinimento, per ogni personaggio giocabile. La rigiocabilità è pressochè infinita, tanto per l’estrema vocazione arcade di WindJammers 2, quanto per la voglia di scoprire le trame di ogni singolo personaggio (non aspettatevi colpi di scena alla inception, sia chiaro), semplici ma gradevoli (e stereotipate a morte) da seguire.
Graficamente, l’ultima fatica dei DotEmu, ci presenta un colpo di insieme dannatamente anni ‘90: niente orpelli grafici, DLSS o amenità tecnologiche varie: come per la giocabilità, WindJammers 2 fa della accessibilità, anche a giocatori non dotati di PC “ninja” di ultima generazione, la sua tara distintiva.
La recensione in breve
WindJammers 2 è un gioco intriso di una nostalgia bella e paracula al tempo stesso, un gioco arcade al 100%, capace di farti buttare via ore, per via di una apparente semplicità, attaccato alla console o al pc in preda ad un divertimento alimentato da un senso di sfida che, dopo ventotto anni, è uguale a quello che provai mettendo mano al predecessore in sala giochi. Giocando a WindJammers 2, mi giuravo “questa sarà l’ultima partita”, salvo poi rimangiarmi la parola, sconfitto di due maledettissimi punti allo stage finale, un po’ come quando, vedendo mio padre che veniva a riprendermi con il suo sorriso sornione nella sala cabinati del bar, gli dicevo “un’altra partita Pa...” e lui, scuotendo la testa “va bene, ma che sia l’ultima”, tornando poi dopo mezz’ora e scoprendomi ancora a “buttar soldi” in quelle “maledette macchinette”.
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Voto Game-Experience