C’è molto interesse intorno alla tecnologia basata sull’intelligenza artificiale NEO-NPC presentata da Ubisoft alla GDC 2024. Un interesse che si interseca con i timori di chi vede in questa evoluzione un potenziale rischio per la creatività e per i posti di lavoro degli scrittori negli studi di sviluppo.
Un approfondimento in merito su Games Industry ha avuto modo di fugare alcune di queste paure. I diretti interessati, tra cui appunto degli scrittori e dei creativi coinvolti nel progetto NEO, hanno dimostrato che il loro lavoro non viene né sostituito né ridotto dalla tecnologia. Si tratta solo di orientare gli sforzi in modo diverso.
La tecnologia NEO ambisce a creare situazioni nelle quali i giocatori possano scrivere la propria storia, seguendo approcci diversi e unici e interagendo con i PNG in modo esclusivo. Un concetto che di fatto può rivoluzionare il mondo dei videogiochi, ma che per funzionare non può contare solo sull’intelligenza artificiale, o almeno non prima di averla costruita e allenata a dovere.
Qui arriva il ruolo dei creativi, che sono ancora i principali creatori dei PNG, del loro background, del loro carattere, del loro modo di parlare ed interagire. La novità è che, dopo aver dato vita a questi personaggi, gli scrittori devono lasciarli andare, proprio come si farebbe con un figlio, lasciando che ognuno segua la propria strada e trovi la propria individualità.
Il lavoro del creativo, in realtà, non finisce neanche dopo. Le intereazioni dei giocatori reali con i PNG gestiti dall’intelligenza artificiale possono portare a galla comportamenti, reazioni e parole non coerenti con il personaggio in sé, o non accettabili eticamente, motivo per cui lo scrittore deve esercitare un controllo continuo anche dopo la fase di costruzione iniziale.
Gli scrittori di Ubisoft, dunque, non si sentono preoccupati, bensì ritengono che il loro lavoro possa trovare nuove derive, magari ancor più interessanti di prima. Non solo, ma l’emozione di poter comunicare con un personaggio creato da loro ma che poi può appoggiarsi a risposte imprevedibili è come fare la conoscenza diretta di una propria opera.
Una delle sfide future resta quella del passaggio da un’impostazione online per la gestione dei PNG, a una che consenta loro di funzionare anche su dispositivi disconnessi dalla rete. Un obiettivo che non sembra troppo lontano nel tempo e che, per dirla con Ubisoft, potrebbe richiedere due anni, ma anche solo sei mesi.