Los Angeles, 9 del mattino del 15 giugno 2015, le porte del Convention Center erano aperte già da ore per facilitare l’entrata della Stampa e dei visitatori, tutti erano seduti ai propri posti e quel fruscio da chiacchierata di massa si interruppe quando sullo schermo apparve una cinematica del futuro di Xbox. Era il turno della Casa di Redmond e sul palco c’era Bonnie Ross a introdurre l’evento che da li a poco avrebbe mostrato al mondo il gameplay trailer di Halo 5: Guardian. Gli annunci non mancavano, sia di esclusive che da terze parti, ma una nuova IP sarebbe stata annunciato da un emozionato Craig Duncan: Sea of Thieves.
Il reveal trailer parte con una musica lenta che adagia lo spettatore a una vista esotica di quella che pare un luogo tropicale, ma piano piano con l’incalzare della ghironda, ecco che appaiono dei compagni, una nave e la musica prima suonata da un singolo strumento diventa un concerto; pirati esplorano luoghi oscuri alla ricerca di tesori e degli scheletri nemici si palesano a loro, transizione sul mare dove in lontananza un’altra nave si sta avvicinando e poi parte lo scontro con i cannoni mentre il coro attacca con il Main Theme di Sea of Thieves.
“Un nuovo gioco che permetterà ai giocatori di affrontare avventure memorabili e uniche. Un Share Adventure Game ambientato in un mondo fantastico che darà ai giocatori grande libertà di gioco con infinite possibilità“
Lo Studio Head di Rare ha descritto così Sea of Thieves alla sua apparizione, ed è inutile dire che l’interesse che ne scaturì sulla più grande opera della casa di sviluppo era altissima: provati estremamente positivi, leak su leak che dimostravano il potere dell’engine, liste su reddit di quello che avrebbero voluto vedere, innside stories, memes sui gameplay trailer rilasciati nel tempo e, dopo 2 anni, l’8 dicembre 2017 viene ufficializzata la data di uscita con conseguente programma beta. Al via le richieste, le giocate e i vari problemi dovuti all’inaspettata affluenza di giocatori nei server test. Alla fine, dopo qualche mese, ecco che Sea of Thieves venne rilasciato il 20 marzo 2018.
Il primo anno
Rilasciato su Xbox One e Pc e portabandiera dei servizi Xbox Game Pass e Xbox Play Anywhere, Sea of Thives ottenne nella prima settimana di lancio due milioni di giocatori e il titolo del gioco First Party su Windows più venduto. Il gioco di Rare era unico: gameplay semplice e intuitivo nonostante il dettagliato game design, engine affascinante quanto potente che riusciva a gestire l’acqua più bella e realistica mai creata in un gioco, caratteristiche di design uniche e originali, comparto sono curato e soundtrack coinvolgenti. Nonostante questo, il gioco aveva tanti problemi, ma primo tra tutti era la ripetitività. Le prime 10/15 ore di gioco erano uniche, soprattutto se giocato con amici, ma una volta scoperte tutte le missioni delle tre fazioni la monotonia si faceva avanti e avvolgeva l’esperienza di gioco. La quantità di oro che si guadagnavano dalle missioni erano molto basse e anche se la voglia di assaltare le altre navi era alta, i mezzi per farlo erano limitati, oltre al fatto che persistevano dei problemi nei server che danneggiavano l’esperienza PvP.
Anche se assegnato come GAAS, ossia Game As A Service, Rare affidò al primo anno di gioco un piano di DLC non proprio ottimale nonostante i contenuti: si valorizzò moltissimo l’estetica dei giocatori, lasciando più sottotono l’aggiunta del Brigatino (la nave per 3), l’aggiunta dell’arcipelago Devil’s Roar e i due mostri marini Megalodonte e Kraken. Di fatti i mostri, che teoricamente dovevano essere l’aggiunta più importanti, sono stati ridotti a eventi casuali di rarità alta (spoiler: tutt’ora è così, ma si basa sugli eventi della mappa).
L’unico obbiettivo del gioco era diventare un pirata Leggendario raggiungendo il livello 50 per tutte e tre le fazioni principali; una volta ottenuto il titolo e scoperto una nuova area, si potevano fare delle missioni con molteplici obbiettivi di differente natura, ma nulla di più. Insomma, una volta raggiunto questo grado non c’era più la motivazione di giocare se non accompagnando altri giocatori, amici o meno.
Inoltre c’erano delle problematiche che andavano a danneggiare l’esperienza di gioco, come lo spawn delle navi troppo vicino al luogo della sconfitta (in pratica l’isola affianco) che non dava il tempo ai giocatori di riorganizzarsi. Tale problema era molto sfruttato perché permetteva di riavere una barca non danneggiata e con risorse di stock. Un altro problema erano i giocatori AFK che vivevano del farming della ciurma.
Ma qualcosa stava per cambiare con il 2019, un’aggiunta tanto attesa quanto speculata: le Tall Tales Stories.
Il secondo anno
30 aprile 2019 è stato il giorno in cui il DLC Anniversary uscì e portò un ondata di aria fresca al gioco di Rare quasi abbandonato dal pubblico: il menu di gioco cambio totalmente, dedicando uno spazio alla nuova modalità only PvP Arena con una sua fazione dedicata. Più squadre dovranno fronteggiarsi tra Galeoni o Sloop per recuperare più tesori possibili o affondare le navi avversarie. Una modalità frenetica, al cardiopalma e decisamente intrigante, anche se solo just for fun. Infatti le uniche ricompense che si possono ottenere sono le estetiche per la modalità avventura. Entrando proprio nella modalità classica, il dlc ha aggiunto anche la prima delle undici Tall Tales Story, la Shroudbraker. Da questo punto i giocatori hanno capito che la mappa di gioco, come tutto ciò che avevano sentito dagli npc e letto nei diari, non erano minuzie di lore senza fondamento, anzi, erano proprio degli indizi sui futuri contenuti. Il mondo di Sea of Thieves si evolve come il gioco, e da questo punto inizia a crearsi la ripartenza del gioco, anche se lenta.
Spezziamo una lancia a favore di Rare per l’aggiunta del sistema delle microtransazioni: tutti i DLC sono gratuiti e le uniche cose acquistabili presso lo shop sono cosmetici, emotes e animali da compagnia. Ci furono delle controversie ai tempi dell’aggiunta, ma tutte generate da elementi o gruppi che urlavano allo scandalo per una cosa che sostanzialmente non è scandalosa. Un utente non è costretto a spendere i propri soldi oltre al servizio Game Pass o all’acquisto del gioco per godersi appieno l’esperienza di Sea of Thieves, ma è tutto totalmente opzionale. Questo è solo un modo per supportare la casa di sviluppo o le varie entità benefiche che hanno collaborato con il gioco.
Nel corso dell’anno ci sono stati molteplici aggiunte di diverso spessore, grandi come le Tall Tales e minori come nuovi tipi di tesori. Piano piano Rare stava impreziosendo l’esperienza di gioco di Sea of Thieves, diversificando le missioni e offrendo ai giocatori sempre più espedienti per spendere più tempo al loro gioco. Sfortunatamente l’enorme problematica della mancanza di scopo sussisteva: un volta che il giocatore finiva 5 volte ogni storia (necessario per ottenere tutti i titoli) sarebbe ritornato al punto da capo.
Anche se c’erano ancora delle problematiche, Sea of Thieves è stato premiato come il miglior gioco in evoluzione del 2019 da PC Gamer toccando poi il traguardo dei 10 milioni di giocatori. Sicuramente è lodevole come in questo anno l’azienda si sia messa dietro più intensamente al gioco creando per un solo anno 7 diversi DLC principali.
Il terzo anno
A differenza dell’anno precedente Rare non ha pubblicato nessun DLC celebrativo per il festeggiamento del secondo anno, ma la settimana prima dell’anniversario è stato rilasciato il DLC narrativo che avrebbe buttato le basi del piano del 2020: Hearts of Fire. Attraverso una missione in due fasi molto breve, si affrontava per la prima volta Flameheart, un personaggio chiave nella narrativa di Sea of Thieves. L’interesse generato verso la sua figura è arrivato al culmine con l’arrivo di Ashen Winds a luglio 2020 dove hanno aggiunto due nuovi eventi globali, degli Scheletri Boss e la flotta fantasma di Flameheart. Questi due eventi hanno aiutato di molto la giocabilità del gioco in quanto dava la possibilità a una nave, o più, di affrontare questi incredibili nemici o affrontarsi a vicenda durante gli eventi. Insomma, sono dei nuovi pretesti per ottenere sempre più oro da vendere o da rubare, dipende dal punto di vista.
Nello stesso anno è stata aggiunta una nuova meccanica che avrebbe aumentato l’appeal della caccia al giocatore: gli emissari. Con l’aggiunta della fazione dei Mietitori, Rare ha inserito la meccanica degli emissari che consiste nel ricevere un bonus dalla vendita dei tesori dalla fazione di riferimento attraverso 5 gradi, il quale una volta raggiunto il massimo si ottiene una ricompensa speciale. L’emissario dei Mietitori è quello più duro ma al tempo stesso il più divertente: rende visibile la barca in mappa con quell’emissario, per spronare il PvP, e indipendentemente da ciò che ottiene quel emissario può vendere i tesori nell’isola della fazione Reaper’s Hideout. Questo sistema invoglia i giocatori a scalare le classifiche per ottenere il punteggio maggiore di emissario e stimolare il PvP durante le avventure.
Ma non è stato accantonato il PvE, infatti sono state aggiunte molteplici elementi come le Navi Fantasma, le Navi degli Scheletri, nuovi nemici e fortezze sempre più frequenti. Oltre a missioni più variegate affiancate dagli eventi globali e dalle Tall Tales.
All’inizio del 2021 Rare ha aggiunto il sistema a Stagioni che, completando delle sfide, si raggiunge un determinato livello su 100. Il classico sistema che Fortinte ci ha fatto conoscere. Un sistema che offre unicamente cosmetici ma che rappresenta un altro incentivo a giocare.
Cos’è per noi Sea of Thieves
Tre anni di gioco sono tanti, veramente tanti, anche se siamo colpevoli di averlo abbandonato spesso e volentieri, però quando giochi a Sea of Thieves con gli amici è tutto magico. Indipendentemente da quel che si fa, si trova sempre un contesto per ridere, scherzare, creare dei momenti e arrabbiarsi. Chi c’è dall’inizio comprende benissimo quanto il gioco si sia evoluto, partendo da un gioco scarno a uno ricco di contenuti.
Riteniamo che chi gioca adesso a Sea of Thieves per la prima volta sia molto fortunato perché avrà davanti a se decine su decine di ore di gioco, nonostante sia ancora afflitto dai suoi storici problemi come la monotonia che arriva al late game. Allo stato attuale, il gioco potrebbe durare tranquillamente una trentina di ore per completare tutte le Tall Tales, fare tutti gli eventi globali, scoprire i segreti della mappa di gioco, sconfiggere e socializzare con gli altri pirati, distruggere le flotte degli scheletri, completare tutte le missioni dell’Alleanza dei Mercanti, dei Cercatori d’Oro e dell’Ordine delle Anime, le missioni degli eventi periodici, le missioni speciali dei Sentina, sconfiggere il Kraken e il Megalodonte e molto altro.
Le cose da fare sono tantissime, ma se si gioca in compagnia bisogna considerare di moltiplicare per due/tre/quattro le ore per quanti amici si abbia per giocare
Ovviamente non stiamo parlando di un gioco perfetto, anzi, ha molti problemi che dovranno essere risolti, ma comunque reputiamo Sea of Thieves uno dei giochi più belli da giocare con gli amici. Nel 2020 il gioco di Rare ha avuto un aumento notevole di giocatori, grazie anche alla clausura (ne parlammo in una nostra analisi di recente) e al rilascio su Steam, ma attualmente l’affluenza è in lenta crescita. Anche nel caso si sia soli a giocare, Rare viene in contro ai propri giocatori con un canale Discord dedicato alle ultime news e alla ricerca di una ciurma (anche alla foto dei propri animali… si, è la chat più attiva).
Mentre voi? Siete tra i 20 milioni di pirati che hanno solcato i mari di Sea of Thieves o non avete mai giocato al titolo di Rare?