I leak su The Last of Us Parte 2 che precedettero il lancio furono un duro colpo per Naughty Dog e per i fan. In un documentario scopriamo qualche dettaglio in più su quella vicenda, che fortunatamente non ebbe ripercussioni sulle vendite.
Come riporta Game Rant, nel documentario Grounded 2, Neil Druckmann spiega che il responsabile della fuga di informazioni fu un giovane fan. La sua diffusione dei dettagli sulla trama di The Last of Us Parte 2, peraltro incompleti e capaci di confondere le idee ai fan, aveva come obiettivo l’accelerazione dei tempi di rilascio del gioco.
Il director del gioco racconta di essere stato su tutte le furie per i leak, al punto da desiderare una pena severissima per il responsabile. Solo in seguito aveva scoperto che l’autore del furto di materiale era un ragazzo olandese sulla ventina, che aveva il semplice desiderio di vedere The Last of Us Parte 2 disponibile sul mercato il prima possibile. La reazione di Naughty Dog fu un maggiore focus sullo sviluppo, che risultò in un gioco dalle vendite e dall’accoglienza incredibili, leak o meno.
Questa vicenda, come molte altre nel mondo dei videogiochi, sottolinea quanto i leak possano essere interessanti per i fan in attesa, ma anche molto demoralizzanti per le persone al lavoro su un gioco. Esempi celebri di titoli che hanno rischiato di subire rallentamenti o difficoltà dalla fuga di informazioni sono GTA 6, con un enorme leak due anni fa, e il recente lavoro di Insomniac Games, con anticipazioni su Marvel’s Wolverine.
Nello stesso documentario su The Last of Us Parte 2 abbiamo sentito anche un nuovo punto di vista dell’attrice Laura Bailey, minacciata di morte per aver doppiato il personaggio di Abby.