La violenza in The Last of Us: Part II è stata, sin dalla sua prima presentazione ufficiale, una componente sottoposta a particolari attenzioni, ma non allo stesso modo di qualsiasi altro videogioco: il director Neil Druckmann sottolinea come la violenza nell’ultima produzione di Naughty Dog sia ”orrenda” al punto da comportare difficoltà nei confronti del giocatore nel proseguire l’avventura, se non spronato dalla curiosità di conoscere approfonditamente i suoi personaggi.
”il mondo che conosciamo e stiamo cercando di narrare, okay, non vogliamo renderlo sexy. come possiamo fare a dargli una parvenza realistica? poiché l’arte a volte è sgradevole, come possiamo trasmettere una sensazione di disagio dal gioco? con la storia che stiamo narrando, dovrebbe trasmettervi disagio a volte proseguire nell’avventura, eppure proverete così tanto interesse nei confronti dei personaggi da spronarvi nel proseguimento; sperando riflettiate sulle loro azioni.”
In un’esperienza di gioco così peculiare, caratterizzata da una storia nettamente più intima rispetto alla serie Uncharted, Ellie non sarà l’unico personaggio che ci terrà compagnia.
Ricordiamo che The Last of Us: Part II è in sviluppo in esclusiva PlayStation 4.