La serie TV tratta dall’amato The Last of Us è la novità dell’ultima settimana, imperdibile per tutti gli appassionati di videogiochi. Questa avvincente avventura segue i protagonisti Joel ed Ellie nel loro straziante viaggio attraverso un paesaggio distrutto dalla civiltà moderna. Vi sono però film e serie TV che si sono ispirate a The Last of Us e che sono assolutamente da recuperare (magari per cogliere anche delle vicinanze e similitudini). Se siete alla ricerca di materiale per colmare l’attesa tra un episodio e l’altro, o se volete semplicemente provare qualcosa di legato a quello che molti hanno definito uno dei migliori giochi mai realizzati, allora seguiteci in questo speciale Game&Watch.
The Last of Us, il videogioco
La serie di videogiochi The Last of Us, che pare nascondere in sè un altro videogioco nelle scoperte più recenti, è stata acclamata dalla critica e offre un’interpretazione unica del genere zombie. Sviluppato da Naughty Dog, il gioco d’azione post-apocalittico segue Joel e il suo viaggio per proteggere la giovane Ellie dopo che una pandemia di un fungo trasforma la maggior parte degli esseri umani in creature simili a zombie, tra cui i “Clicker”, orribili umani mutati da un’infezione del temibile ceppo funghino Cordyceps. Joel ed Ellie vivono una narrazione toccante ed introspettiva ricca di colpi di scena inaspettati.
Grazie alla splendida grafica e alle emozionanti meccaniche di combattimento, The Last of Us è stata un esempio di ciò che i videogiochi possono offrire in termini di storie ricche e gameplay coinvolgente. I giocatori devono essere pronti a esplorare in questi titoli un vasto paesaggio pieno di disperazione, tensione e momenti di silenzio intervallati da avvincenti sequenze d’azione che li terranno impegnati per ore. The Last of Us è diventata un punto fermo dell’esperienza di gioco moderna.
Il primo gioco della serie è stato pubblicato nel 2013 su PlayStation 3 ed è diventato subito un gioco molto amato dai giocatori. Il secondo gioco, uscito su PlayStation 4 nel 2020, ha mantenuto in gran parte le stesse meccaniche con alcune modifiche mirate per un’esperienza più fluida. The Last of Us Parte 1 è invece disponibile da settembre 2022, un remake del primo titolo che vanta di grafica migliorata e gameplay ancora più fluido. Similmente al videogioco, il primo episodio di The Last of Us, vanta di una rappresentazione mozzafiato e di un profondo sviluppo dei personaggi che coinvolgono gli spettatori nel dramma che si sta svolgendo. Una serie tv imperdibile per chiunque voglia godersi un viaggio coinvolgente con personaggi indimenticabili.
Chernobyl: l’opera prima di Mazin
La miniserie della HBO “Chernobyl“, creata da Craig Mazin, è la nostra prima scelta in questo Game&Watch non tanto per il tema “zombielike”, ma per l’autore comune in primo luogo e l’incredibile quantità di similitudini a livello emotivo con The Last of Us in secondo. Questa serie TV è una straordinaria esplorazione del disastro nucleare del 1986 e tocca tutti i temi traumatici trattati anche dalla nota serie di videogiochi, anzi, ne sembra quasi un prequel dato che parla di disastro e contaminazione.
E’ stata anche di ispirazione per il famoso titolo Chernobilyte e per i paesaggi della serie di S.T.A.L.K.E.R. (ricordandovi che S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chernobyl è stato rinviato a data da destinarsi). Chernobyl segue un team di scienziati e vigili del fuoco che mettono a rischio la propria vita per contenere la catastrofe in corso, nonostante le pressioni dei funzionari sovietici per minimizzare il pericolo. Pur trattandosi di un evento tragico che ha causato immense conseguenze in tutta l’Europa orientale, la regia e la sceneggiatura di Mazin danno agli spettatori un senso di speranza in mezzo a tutto il tumulto. Chernobyl ha ottenuto un ampio consenso da parte della critica, reso evidente dallo spettacolare successo ottenuto dopo la sua uscita.
Questo avvincente resoconto del disastro nucleare sottolinea sia il coraggio di coloro che si trovavano nei pressi della centrale sia la loro inevitabile esposizione alle radiazioni, similmente all’inevitabile esposizione al Cordyceps della maggior parte dell’umanità di The Last of Us. Inoltre, fa luce sulla reale portata dell’incidente e permette agli spettatori di assistere agli eventi epocali che si svolsero in quel periodo tumultuoso. Ogni singolo personaggio di questo capolavoro racconta una parte essenziale della storia e collabora alla creazione di un racconto straziante e allo stesso tempo forte che risuona ancora oggi. La serie in cinque parti offre una visione di come i governi non tengano conto della sicurezza pubblica e dei diritti umani quando vengono alle prese con la spaventosa realtà. Chernobyl è un’esperienza indimenticabile che rimarrà impressa nella memoria per molto tempo dopo la sua visione.
La ragazza che sapeva troppo: l’Ophiocordyceps
Uscito nel 2016, “La ragazza che sapeva troppo” è un classico film thriller distopico che mescola diversi elementi del genere horror. La ragazza che sapeva troppo, l’adattamento elegante del regista Colm McCarthy del romanzo di M. R. Carey, segue la formula di The Last of Us trasformando un infetto di Ophiocordyceps unilateralis nella star dello spettacolo e dandole il volto innocente di un bambino, ricalcando in un certo senso il personaggio di Ellie.
Nei panni di Melanie, piccola e intelligentissima quasi adolescente al centro della trama, viviamo un mondo trasformato dai ciechi mangiatori di carne, i famelici, dove misteriosi bambini prigionieri in una struttura di ricerca vengono forzatamente scolarizzati per la sperimentazione. Gli adulti a capo del progetto, guidati dalla severa Dottoressa Caldwell, non corrono rischi grazie a molteplici misure di sicurezza e ad un “gel bloccante” che dovrebbe far loro da scudo. I bambini rimangono rinchiusi e legati alle sedie a rotelle, anche quando vengono portati in un’aula per l’istruzione quotidiana dalla gentile Helen.
Nonostante i piccini sembrino totalmente normali, i bambini si trasformano in piccoli mostri desiderosi di sangue non appena sentono l’odore degli umani. Quando orde di “Hungries” assaltano i cancelli della struttura, gli adulti ancora in piedi devono mettersi in viaggio. Rintanata in un carro armato con pochi altri, starà a Melanie cercare una cura per la malattia. Il film ricade su alcuni elementi simbolici rindondanti, inclusa una scena piuttosto efficace che vede i sopravvissuti camminare in punta di piedi attraverso i famelici senza cervello e senza vista. Purtoppo, rispetto all’incredibile serie televisiva di The Last of Us, ci sono anche gli inevitabili momenti in cui i personaggi scartabili finiscono da soli in luoghi troppo isolati dove, si sa dall’inizio, andranno verso un epilogo piuttosto scontato.
I figli degli uomini: una speranza per l’umanità
“I figli degli uomini” è un film del 2006, acclamato dalla critica, basato sull’omonimo libro di P.D. James. Diretto da Alfonso Cuarón, il film racconta la storia di un mondo distopico in cui l’umanità è diventata sterile, rendendo difficile combattere il collasso della società che si trova ad affrontare. Il protagonista, Theo Faron, è incaricato di aiutare un gruppo di rivoluzionari che lottano per preservare la razza umana in questo desolante futuro.
Grazie alle sue esperienze e al suo intuito, Theo ed i suoi alleati collaborano per proteggere Kee, una giovane donna che rimane inaspettatamente incinta in un mondo in cui non nascono bambini da 18 anni. Di fronte a questa situazione senza precedenti, Faron deve decidere se rimanere in silenzio, rischiando la vita, o farsi avanti e aiutare la donna a salvarsi dalle spietate forze governative che la inseguono, districandosi in una rete di alleanze e tradimenti, incertezze e minacce. Il nostro attivista per i diritti umani si trova praticamente solo contro il mondo nel tentativo di dare all’umanità un raggio di speranza, come Joel si trova solo con Ellie, braccata per la sua probabile immunità.
Solo che stavolta si tratta di fare uscire clandestinamente dal Paese una madre in attesa invece che un’adolescente piena di vita. È una storia di fede, sopravvivenza e redenzione che resiste a malapena contro tutte le probabilità – sperando che l’amore vinca su tutto, nonostante le tristi aspettative di vita, in tempi di incertezza e disperazione.