Teenage Mutant Ninja Turtles Arcade: Wrath of the Mutants ci insegna, ancora una volta, che quando si riporta in auge qualcosa che è “già stato” in un passato lontano (ma non lontanissimo), i compiti non vanno mai fatti sottogamba. Per giunta, quando hai un evento che coincide con i 40 anni di attività di un franchise con una fanbase di dimensione planetaria. Insomma, se sbagli ti fai molto male.
Raw Thrills e GameMill Entertainment ci hanno provato, ma l’ultima uscita sul campo non è stata delle più felici. Il gameplay è rimasto troppo ancorato alle radici del passato – parliamo del 2017, giusto per contestualizzare – senza offrire dei “veri” spunti di novità, eccezion fatta per l’innesto di alcuni nuovi livelli e mosse speciali dei personaggi. Il contesto Nickelodeoniano è fortemente percebile sul fronte artistico, anche se i modelli grafici sono decisamente poco ispirati.
Sul fronte modalità di gioco nulla di nuovo da segnale, con l’assenza di una modalità Storia degna di questo nome e una mera sequela di livelli da superare al ritmo del beat-em-up. Bene, non indugiamo oltre. Vi lasciamo, dunque, alla nostra recensione di Teenage Mutant Ninja Turtles Arcade: Wrath of the Mutants.
Quello che è stato…è rimasto
Raw Thrills e GameMill Entertainment ripropongono sul mercato un gioco edito nel 2017, che a sua volta voleva essere un tie-in della serie dedicata alle tartarughe ninja prodotta nel 2012 per Nickelodeon. Restando nel regno dei ricordi, il gameplay era di matrice derivativa rispetto ai classici delle sale giochi, ossia un picchiaduro a scorrimento con mosse speciali, potenziamenti in-game e boss-fight di fine livello. Il tutto mantenendo sempre il mood che contraddistingueva la serie, con battute esilaranti e botte da orbi (e forse c’era anche della pizza di tanto in tanto).
All’epoca poteva anche funzionare, per carità, ma ripresentarsi oggi con lo stesso abito equivale ad un potenziale suicidio commerciale. In primo luogo, c’è una spada di damocle che si chiama 40esimo anniversario (su cui torneremo a breve, anche per sfogare la nostra fan-rage); a seguire, il gameplay aveva un disperato bisogno di un pesantissimo restyle, con alcune decisioni lato progettuale che non funzionavano benissimo nemmeno al secolo. Dulcis in fundo, il gioco manca completamente di “carattere”.
Il successo/insuccesso di TMNT Arcade: Wrath of the Mutants si basava sulla tenuta di questi 3 pilastri, ma questi sono purtroppo crollati inesorabilmente su se stessi, generando un triste epilogo per l’esperienza di gioco connessa. Lasciando al prosieguo di questa recensione le considerazioni circa la non celebrazione di questo brand, ci concentreremo ora su quello che non ha funzionato lato gameplay. Ad iniziare dalle modalità di gioco, con una Storia “senza storia” che prevede una sequela di combattimenti senza un ordine logico che li concatena tra loro. Oltre alla classica (in onore alle sessioni da sala giochi), quelle in co-op non sono condite opportunamente da alcun fattore sfida.
Entrando, invece, nei dettagli tecnici di gioco la formula del beat-em-up a scorrimento laterale funziona a metà. Bene la parte grafica e le mosse speciali, male la componente dei movimenti in genere e delle differenziazioni del combat system dei vari personaggi. Graficamente si presenta in linea con il mood della serie Nickelodeon, con un design pulito ma senza grosse ispirazioni. Null’altro da aggiungere, il che la dice lunga sul livello di delusione.
Un anniversario non celebrato a dovere
Il traguardo dei 40 anni di attività è raggiunto. Il fenomeno cult delle tartarughe ninja è riuscito ad unire il gap generazionale grazie alla sua presenza in ogni medium di matrice “nerdofila”. Fumetti, film, serie tv (anime e non) e videogiochi hanno visto celebrare il successo dei 4 fratelli, mantenendo invariato il suo stile action/comedy in ogni uscita sul campo. Noi, in questa sede, ci occupiamo della sfera videoludica del brand, anche se in questa occasione non siamo proprio felici di far da portavoce per il neo ultimo arrivato.
Premettendo che eravamo (e lo siamo ancora, sia ben chiaro) allegramente sintonizzati sulle frequenze di TMNT: Shredder’s Revenge made in DOTEMU, indi per cui il livello delle nostre aspettative era molto alto. Già dai trailer, però, si capiva che ci fosse qualcosa che non andava. Il publisher non voleva svelare troppo oppure non c’era null’altro da svelare oltre quanto visto? Alla fine, la dura verità ci è stata sbattuta in faccia, come abbiamo tristemente avuto modo di constatare pocanzi. Ma la cosa che dispiace maggiormente, è che le opportunità per fare decisamente meglio erano tutte lì a portata di mano.
Il numero delle modalità di gioco a disposizione, che forse potevano “appagare” l’utente finale nel 2017, oggi non riesce ad impressionare, se non in senso negativo. Diamine, si poteva aggiungere una funzionalità multigiocatore completa, con tanto di arene PvP per competere in mini stage. E perché no, magari inserendo delle leaderboard mondiali, con tanto di eventi a tema in occasione della 40esima candelina.
Ma sul banco degli imputati sale anche il gameplay, inteso in senso stretto. Il turbine dello smashing button non viene evitato in alcun modo, al punto che a un certo punto ci si accorge che non esiste altro, oltre alla semplice pressione del tasto “picchia”. Aumentando la difficoltà si finisce dentro un “matrimonio di schiaffi” da brividi, senza alcuna possibilità di uscirne indenni. L’assenza di comandi “way out”, come la rollata laterale e/o la parata, configurano l’ennesima dimostrazione di quanto poco ispirata si stata questa edizione revival.
VERSIONE TESTATA: Xbox Series X
La recensione in breve
Raw Thrills e GameMill Entertainment ci hanno provato, e non ci sono riusciti. Il gameplay è rimasto troppo ancorato all'edizione originale del 2017, senza offrire dei "veri" spunti di novità, eccezion fatta per l'innesto di alcuni nuovi livelli e mosse speciali dei personaggi. Il contesto Nickelodeoniano è fortemente percebile sul fronte artistico, anche se i modelli grafici sono decisamente poco ispirati. Lato modalità di gioco, purtroppo, si celebra un vero e proprio requiem.
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Voto Game-eXperience