Quella di Tales of è una delle saghe storiche Bandai Namco, una di quei franchise capaci di mandare in subbuglio la fanbase all’annuncio di ogni nuovo episodio. Questo succede tanto per le major release, ovvero per gli episodi capaci di proseguire l’arco narrativo principale, tanto per le varie ri-edizioni dei primissimi capitoli. Ciò è stato valido, tanto per Tales of Arise, ultimo capitolo (in ordine cronologico della saga), quanto per Tales of Symphonia Remastered, usciti rispettivamente nel 2021 e nel 2023. Ed è appunto per tenere a bada la fanbase, in attesa del prossimo capitolo “canonico”, che Namco Bandai ha programmato l’uscita di questo Tales of Graces f Remastered. Si tratterà dunque dell’ennesima operazione nostalgia o di una vera e propria release canonica degna di nota? La verità, spesso e volentieri, sta nel mezzo: scopriamone dunque di più con la nostra recensione Tales of Graces f Remastered.
Sedici anni e non sentirli
Il day one originario di Tales of Graces cadde esattamente il 10 Dicembre 2009. Originariamente pubblicato su Nintendi Wii, il J-RPG made in Bandai Namco vide la luce qualche tempo dopo anche su PlayStation 3, nella sua versione definitiva, rinominata Tales of Graces f. Quasi sedici anni son passati da quel day one, sedici anni di silenzio in cui Tales of Graces f, gravido di un successo conclamato ma non eclatante, non ha fatto più parlare di sè, negando, fino ad oggi, ai proprietari di altri sistemi di gioco di godere del comparto ludico-narrativo finemente allestito dai ragazzi di Bandai Namco.
L’uscita di questo Tales of Graces f Remastered toglie dalla nicchia del retrogaming l’avventura originaria, riportandola in auge su tutti i sistemi old e current gen, con una serie di miglioramenti atti a snellire la quality of life ed un passaggio di cerone teso a rendere più attuale un comparto grafico che, altrimenti, sarebbe risultato ben più che old fashioned. Nonostante, però, i sedici anni passati dal day one originario va detto, pur con i dovuti limiti dovuto all’età del titolo in oggetto, che Tales of Graces f Remastered conserva tutto l’appeal capace di renderlo famoso ed apprezzato al tempo, risultando fresco e divertente nonostante un gameplay endemicamente antiquato.
Entriamo dunque, nella vita di Asbel, figlio primogenito del signore di Lhant, che, dopo aver incontrato Sophie, una ragazza apparentemente senza memoria, si troverà a giurare amicizia al principe di Windsor, Richard. Molti anni dopo i tre si troveranno coinvolti in una epica battaglia dal cui esito dipenderanno le sorti del mondo intero. Fedeli alla promessa fatta da bambini, e legati da una profondissima amicizia, i tre inizieranno una peregrinazione che li porterà a scoprire un destino mai troppo benevolo con loro.
Migliorato, ma non troppo…
Presentare sul mercato un titolo con più di dieci anni sul groppone, in forma rimasterizzata, rappresenta una costante sfida per il team di sviluppo, il cui lavoro andrà a cozzare tanto con dinamiche di gameplay legate a doppio filo con il periodo di uscita, tanto con un comparto tecnico forzosamente arretrato. Ed è appunto questa la fattispecie incontrata dai ragazzi di Tose, studio giapponese specializzato nello sviluppo di remaster, durante il processo di attualizzazione dell’originario Tales of Graces f, per la realizzazione di questa remaster in alta risoluzione.
Il lavoro si è dunque concentrato su tre diffenti livelli, ciascuno importante a modo suo nell’economia di gioco. Se da una parte, lo sviluppatore nipponico ha voluto portare sul mercato la versione più completa possibile, con l’inserimento di ben ottanta dlc rispetto al titolo originale, dall’altro ha dovuto lavorare sull’ottimizzazione del codice di gioco, per svecchiare dinamiche di gameplay oramai anacronistiche. Praticamente qualsiasi contenuto aggiuntivo, eccezion fatta per oggetti sotto licenza per cui è scaduta l’autorizzazione, è stato inserito all’interno di questa remaster, permettendo così ai newcomers di godere della migliore esperienza di gioco di Tales of Graces f.
Le modifiche apportate al gameplay, invece, vanno ad inficiare la quality of life generale, presentando ai videogiocatori del 2025 un titolo molto più accessibile della versione originaria, andando a livellare, cosa che succede spessissimo in caso di remaster, verso il basso la difficoltà di gioco rendendola più permissiva e, decisamente meno punitiva rispetto al day one datato 2009.
Vediamo dunque apparire la possibilità di fare salvataggi automatici senza dover attendere i savepoint fissati nella versione originale e, immancabile, la possibilità di abbassare (o azzerare tout-court) la probabilità di random encounter di nemici sulla mappa, anche in caso di incontro diretto con gli stessi. Sarà inoltre inserito un indicatore atto a mostrare la destinazione delle quest e la possibilità di skippare cutscenes e dialoghi. Sempre in guisa di una maggiore facilitazione, sarà possibile ripetere gli scontri ordinari eventualmente persi: a completamento del tutto, il negozio dei gradi sarà disponibile sin da inizio gioco, permettendoci di attivare sin dalla prima partita gli acquisti ivi effettuati.
HD Remaster… o quasi…
Qualsivoglia ri-edizione in alta definizione dei classici del passato deve, giocoforza, passare sotto la lente di ingrandimento di un graphic overhaul, teso a rendere “attuale”, o quantomeno a non far notare la datazione anagrafica del titolo, il comparto grafico tecnico del gioco di origine. Tales of Graces f Remastered non fa eccezione, vedendosi oggetto di un aggiornamento grafico che porta, almeno per le console current gen, la risoluzione nativa a 4k.
In aggiunta, abbiamo riscontrato una pulizia estetica dei modelli poligonali dei personaggi principali. La medesima cura non è stata, però, riscontrata nella realizzazione del mondo di gioco, con un effetto che va a stridere, e non poco, con un quadro di insieme altrimenti soddisfacente.
Il battle system, infine, viene riproposto, completamente invariato, rispetto a quanto visto nella versione originaria del gioco. Tutto ciò non risulterebbe essere un male, Tales of Graces f, al tempo dell’uscita, rappresentò una piacevole novità per il dinamismo dello stesso. Lo Style Shift Linear Motion Battle System, pur permettendo ai protagonisti di scegliere tra due stili completamente differenti di combattimento, risulta essere molto moeno duttile dei battle system già visti in Tales of Berseria o Tales of Arise, iperdinamici e, oggettivamente, più accessibili.. Questa scelta, trattandosi però di una remaster e non di un remake, va vista in ottica di una conservazione videoludica atta a preservare la memoria del tempo trascorso tra la release originale e questa remaster.
La recensione in breve
Tales of Graces f Remaster si presenta, in tutta la sua bellezza, su console old e current gen, portando con se un titolo narrativamente valido ma che sente addosso il peso dei ben sedici anni passati dalla release originale. Le aggiunte alla quality of life e i vari tentativi di svecchiare la grafica ci mettono a cospetto di un prodotto si allettante ma, ovviamente, vetusto alle radici, capace di appassionare i fan old-school ma di lasciare freddi, al contempo, i newcomers abituati al dinamismo di Tales of Berseria o di Tales of Arise.
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Voto Game-Experience