“Ciao a tutti! Sono il papà di Mario, Shigeru Miyamoto”. Non il creatore, non l’ideatore, non il produttore/distributore, non l’autore. In quella semplice frase, introduzione alla presentazione del parco Super Nintendo World, si percepisce l’enorme differenza tra l’attuale mondo videoludico e quello di una volta. Oggi, con il mercato che viaggia a vele spiegate in un mare di denari, vedere il volto sorridente e visibilmente compiaciuto di Shigeru Miyamoto evoca sensazioni piacevoli ed innocenti. E’ proprio lui, il papà di Super Mario, che ha fatto da “padre” un po’ a tutti noi per quasi 40 anni: risale infatti al 1981 la prima apparizione dell’idraulico baffuto, eoni fa per chi si è avvicinato al mondo dei videogiochi durante epoche di ben più semplice approccio.
Con il Nintendo Direct del 19 Dicembre si intravede un ritorno di quell’aura scanzonata ed umoristica che ha rappresentato “l’epoca Iwata”, così ben richiamata da Miyamoto stesso che ha introdotto il tour attraverso il parco con il celebre gesto a due mani, ormai rimasto nella memoria collettiva.
Super Nintendo World è ormai una realtà, un sogno diventato tangibile, un parco a tema interamente dedicato ai personaggi-simbolo della grande N durante un periodo che difficilmente verrà dimenticato tanto presto. Situazione COVID-19 a parte, il viso allegro di Miyamoto-san è una panacea che ci riporta ad un’epoca di divertimento senza pensieri. Quando le porte del parco di Super Nintendo World vengono varcate, ci si ritrova immersi in un mondo difficile da descrivere a parole.
La prima cosa che salta all’occhio è l’estrema cura per i dettagli e per i materiali scelti. Le costruzioni all’interno del parco sembrano composte da asset presi di peso dagli ultimi episodi della serie Super Mario, piuttosto che da materiali reali. Tutto è colorato, tondeggiante e realizzato con attenzione palpabile anche a distanza. Rimane qualche dubbio sulla effettiva dimensione del parco: nonostante Miyamoto abbia chiaramente detto di aver mostrato solo una frazione del totale, il posto sembra abbastanza piccolo se paragonato per esempio a parchi nostrani come Gardaland o Mirabilandia. Va detto che gli interni mostrati di Super Nintendo World (Sotterraneo di Mario, Kinopio Cafè e Castello di Bowser) sembrano estendersi enormemente rispetto all’effettiva dimensione superficiale ed esterna.
Intrigante l’idea di inserire in Super Nintendo World una componente ludica che si affida alle tecnologie attuali. Grazie ad un braccialetto specifico, è possibile interagire con svariati elementi e collegare i propri progressi ad un’app ad hoc. Ottenere monete prendendo a pugni i celebri “blocchi” della serie Super Mario, ottenere altri premi interagendo con zone specifiche e magari scoprire segreti. Il concept alla base è estremamente ludico, innovativo e divertente: attinge a quella celebre “Nintendo Difference” che tanta fortuna ha portato alla casa di Kyoto nel corso degli anni.
Archiviata la sfortunata epoca Wii U, ora la grande N è di nuovo sulla cresta dell’onda. Switch ha un successo strepitoso, le cose procedono bene e (nonostante un anno quasi del tutto privo di novità davvero interessanti sul fronte release) ora possiamo tornare a sognare di entrare nel mondo di Super Mario in un modo immersivo come mai prima d’ora. Considerata la situazione globale del momento, ora abbiamo un altro sogno da inseguire quando le frontiere si riapriranno e viaggiare sarà ancora una volta un semplice piacere: visitare Super Nintendo World.