L’amore tra Starfield e Xbox Series X|S non è dettato dalle circostanze dell’acqusizione di Bethesda da parte di Microsoft, ma ha radici che affondano nel passato delle due compagnie. Anche prima della fusione, i rapporti tra i due colossi erano speciali, come confermato da Todd Howard nel corso di un’intervista.
Starfield non è un caso: Bethesda è sempre partita da Xbox
Howard ha precisato che la collaborazione tra Bethesda e Microsoft è sempre stata profonda. Già ai tempi di The Elder Scrolls III: Morrowind, infatti, i contatti erano frequenti e sempre in termini amichevoli. “Sono venuti da noi e ci hanno detto che avremmo dovuto realizzare questo gioco per Xbox“, ha raccontato Howard. “Ho avuto un’ottima esperienza con loro quando stavano realizzando la prima Xbox e poi su Xbox 360 con Oblivion, quindi immagino che il fatto sia che sentivamo di avere un ottimo rapporto con loro e abbiamo capito qual era la loro cultura.”
Di qui la spiegazione di come Starfield non sia concettualmente diverso da giochi precedenti l’acquisizione. I lavori di sviluppo di Bethesda, infatti, sono sempre iniziati dalle versioni console, e in particolare da quelle di casa Microsoft. Il vantaggio che avrà Starfield, semmai, è di poter fare affidamento sul supporto tecnico ancor più ravvicinato da parte di Xbox. Inoltre, potersi concentrare su una sola piattaforma console rappresenta un altro valore aggiunto.
“Anche se abbiamo realizzato dei giochi per PlayStation“, continua Todd Howard, approfittandone per elogiare il lavoro encomiabile di Sony con la sua next-gen, “siamo tradizionalmente sviluppatori PC e con la transizione a Xbox questa è diventata la nostra piattaforma di riferimento principale. Come Morrowind, che sostanzialmente è un’esclusiva Xbox; Oblivion, che è stata un’esclusiva Xbox per un lungo periodo di tempo; e anche i DLC di Skyrim lo sono stati.“
Il tutto per sottolineare come sviluppare Starfield esclusivamente per Xbox Series X|S e PC non rappresenti in alcun modo un cambiamento rispetto al normale processo creativo in Bethesda. Quello che cambia è il livello di pressione dovuto al fatto che Starfield è ora un gioco first-party che deve tenere alto il nome di una console come Xbox Series X|S.
Starfield, tutte le novità emerse dall’intervista
Parlando delle caratteristiche del gioco in sè, tra le novità emerse dall’intervista segnaliamo sistemi solari etichettati con diversi livelli di difficoltà e la promessa che non si potrà restare sperduti nello spazio senza carburante. Questa evenienza sarebbe un “killer del divertimento” e potrà essere pensata solo per un eventuale aggiornamento hardcore-survival futuro.
Le tute spaziali, inoltre, avranno diverse caratteristiche e resistenze a gas, sostanze tossiche e temperatura e andranno cambiate in base al pianeta su cui ci troviamo. Arriva una conferma anche per i nemici robot. Per quanto riguarda i pianeti, gli sviluppatori avrebbero potuto crearne a migliaia, ma si è deciso di contenere il numero in modo da dare a ognuno un nome preciso e da far percepire le peculiarità di ogni ambiente ai giocatori. Sul tema del rinvio, Todd Howard ribadisce che è stata una scelta molto sofferta, ma che i rischi legati a un lancio del gioco in condizioni non ottimali erano troppo elevati.
Vi ricordiamo che Starfield sarà disponibile per Xbox Series X|S e PC nel corso del 2023, in data ancora da definire. Come noto, il gioco arriverà sin dal Day one sul catalogo Game Pass.