Per Starfield la NASA ha riservato parole di elogio, in particolare per quanto riguarda alcune scelte estetiche. Lo stile del videogioco di Bethesda è, per stessa spiegazione degli sviluppatori, NASA-Punk, inteso come un mix di elementi reali e riconoscibili conditi in salsa sci-fi.
Come riporta anche Eurogamer, questa scelta ha la piena approvazione della stessa NASA. L’head of branding and partnerships dell’agenzia spaziale Emmet Fletcher ha dichiarato che questo approccio estetico umanizza il videogioco.
Questo è il tipo di estetica futuristica che avreste indossato e amato? A dire il vero se guardate alcune delle cose che abbiamo sono già un po’ come queste. Abbiamo cose che se funzionano e continuano a funzionare non devono essere cambiate. Parliamo di affidabilità e se una cosa è affidabile continua ad esistere.
Fletcher ha parlato anche della missione Rosetta della ESA, con cui si è seguita una cometa nella sua orbita intorno al sole e che ha richiesto 20 anni tra progettazione e viaggio vero e proprio.
State guardando a 20 anni di lavoro. Perciò potete vedere che molte delle cose che sono state usate sono datate, ma dai fatto sono cose che funzionano e che ci hanno portato là. Perciò credo che l’idea di NASA-Punk, o ESA-Punk, o Space-Punk riesca ad umanizzare un po’ il tutto.
In altre parole Fletcher spiega che nella realtà tutto è meno bello e perfetto di come lo si vede nei film o lo si immagina. In questo senso, l’approccio di Bethesda è molto più vicino alla vita vera di quanto si pensi. Non è la prima volta che il mondo dell’intrattenimento prova queste soluzioni, come avvenuto anche in Blade Runner nel 1982.
Intanto vi ricordiamo che un utente ha criticato Starfield usando foto della NASA invece di screenshot del gioco.