Le opzioni di accessibilità in Starfield rappresentano un problema. Lo ha spiegato un content creator che sottolinea la mancanza di impegno da parte di Bethesda per l’inclusione di giocatori con disabilità.
Tempo prima del lancio era nato il sospetto che il poco parlare di accessibilità per Starfield potesse tradursi in una importante carenza dal punto di vista delle opzioni per i giocatori con problemi. Ora che il gioco è disponibile in accesso anticipato e che le recensioni stanno riempiendo internet emergono anche i punti di vista dei diretti interessati.
Come riporta anche Kotaku, Steve Saylor, content creator e consulente per l’accessibilità di Naughty Dog, Ubisoft e Raven Software, ha realizzato una recensione incentrata proprio sulle opzioni per l’accessibilità in Starfield. Il responso è stato negativo e ha sottolineato come l’intera attenzione di Bethesda sembra essersi rivolta al comparto dei sottotitoli.
La schermata delle opzioni di accessibilità mostrata nella recensione riporta solo quattro opzioni, ossia sottotitoli generali, sottotitoli dei dialoghi, attivazione iron sights e larghezza dei font nel menù. Tutte e quattro le voci possono semplicemente essere attivate o disattivate.
La grande mancanza anche per quanto riguarda i testi è la possibilità di personalizzare i font, il loro colore, la trasparenza e lo sfondo. Con il colore di default che è bianco e il font che è in uno stile particolare il rischio di non riuscire a distinguere le scritte dallo sfondo di un pianeta è molto alto per chi ha problemi di vista.
Nel confronto con altri giochi molto votati all’accessibilità, non ultimo The Last of Us Parte 2 con oltre 60 opzioni, Starfield perde miseramente. Saylor ci tiene comunque a sottolineare che sta amando il videogioco per la sua colonna sonora e per i compagni di viaggio interessanti e che la responsabilità della scarsa attenzione all’accessibilità sia più una colpa di Bethesda che di Microsoft.
L’ultima speranza rimangono ora le mod, anche se si tratterebbe di una soluzione incerta visto che dopo ogni aggiornamento potrebbero smettere di funzionare. Non è detto che la stessa Bethesda non intervenga con update futuri che cerchino di ampliare la platea di pubblico che può intraprendere il viaggio spaziale, anche verso i meno fortunati.