Quale sarebbe una delle condizioni migliori per recensire Splatoon 3? Quella di un giocatore che non ha mai giocato in vita sua nessun Splatoon. Ebbene, come vi dissi sul pezzo dell’anteprima di Splatoon 3 di qualche settimana fa, io non ho mai toccato nessun gioco di questo brand prima di questo, ma vi posso dire che il primo contatto è stato molto piacevole.
Mi sono sempre chiesto come mai questa esclusiva Nintendo potesse interessare e piacere così tanto, cercando in Splatoon 3 queste risposte. Ahimè ai tempi del capitolo precedente non possedevo Switch e mai ho posseduto WiiU per poter giocare al capostipite, ma oggi eccoci qua. L’impressione che mi ha sempre trasmesso era quello di un gioco “sempliciotto” che non aveva nulla da raccontare. Non potevo sbagliarmi così tanto.
Bando alle ciance, ciancio alla Splattanza che qui dobbiamo immergerci nel mondo di Splatsville, del luogo dimenticato di Alterna e al ritorno dei mammiferiani. Splatoon 3 è disponibile dal 9 settembre in esclusiva per Nintendo Switch sia in versione fisica che in digitale.
La storia di Splatoon 3, il ritorno dei mammiferiani
La storia di Splatoon 3 vede protagonista Agente 3, un giovane che improvvisamente viene arruolato dal vecchio Seppia per eliminare una nuova minaccia: una melma in grado di contaminare l’ambiente e trasformare le persone. L’anziano saggio formerà questa nuova recluta per cercare nell’epicentro di questa infestazione il Grande Pescescossa misteriosamente scomparso, ma tutto ciò sarà molto più difficile di quanto si pensi. Ci sarà il ritorno del grande nemico DJ Octavio alla ricerca dei suoi octariani e degli eroi degli scorsi capitoli, Callie e Marie, tutto in un contesto alquanto confuso.
Senza cadere eccessivamente nello spoiler, il cratere, l’area iniziale del gioco, sarà semplicemente il preludio a quella che sarà la mappa principale della storia di Splatoon 3, Alterna. Questo luogo è un arcipelago di più isole infestati da questa melma opprimente e il giocatore, assieme al suo obbiettivo principale, dovrà liberare le zone melmate grazie all’aiuto del suo compagno Salmonello (che fungerà da oggetto lanciabile sostituibile alle granate), un piccolo cucciolo di salmonoide.
Ogni isola ha molteplici missioni da affrontare e una volta concluse doneranno al giocatore le uova di pesce. Queste sono essenziali per sbloccare le parti infette dalla melma con Salmonello, dove al di sotto ci saranno altre missioni, collezionabili o i passaggi per le nuove aree.
Ho citato pocanzi i “collezionabili”, elementi tanto opzionali quanto importanti per la lore di gioco. Splatoon 3 infatti vanta di un ampio comparto narrativo con una storia lineare ma ben costruita, e questi raccoglibili servono a fornire maggiori dettagli su una situazione tanto confusa come il ritorno di questi mammiferiani. Non sono difficili da trovare e variano tra nozioni di pura lore o addirittura dei dischi musicali, ma non c’è da sottovalutarli perché nel pieno dell’animo giapponese, se non c’è la sfida che senso ha il gioco?
Che a proposito di sfida, vi dico una cosa: il boss finale è veramente arduo. Lui come gli altri, i boss di Splatoon 3 offrono un alto livello di sfida, rendendo il gioco molto più interessante e coinvolgente. Non sono da meno anche le missioni normali, dove alcune mi hanno incastrato per un lasso di tempo spropositato.
In quanto tempo di gioco, se siete intenzionati a filare dritti per le missioni principali, o quantomeno il minimo necessario, parliamo di un abbondante 5/6 ore di gioco, mentre se siete intenzionato a fare tutte le 70 missioni circa… beh Splatoon 3 vi terrà compagnia per almeno 20 ore di gioco, e vi assicuro che non ve ne pentirete.
Splatsville, un hub tanto grande quanto limitato
Quello che subito mi ha affascinato sin dalla prima accensione di Splatoon 3 è stato Splatsville, l’immenso hub a predisposizione dell’utente per fare accedere alle varie modalità di gioco. Quello che mi ha colpito è la qualità di dettaglio con la quale la città è stata realizzata: npc vivi, animazioni continue di insegne e cose al di fuori della città (come il passaggio di aerei) e tante piccolezze che fanno apprezzare l’esplorazione nella città.
Se non si vuole passare per il menù rapido, ogni modalità ha il suo locale dedicato. Lo stesso vale per i negozi. Peccato che però oltre a questo non si può fare null’altro. La mappa è veramente grande e piena di vicoletti, ma di per se la sostanza è quella. Certo, ci sono i personaggi degli utenti che possono tenerci compagnia con i consueti disegni altamente memabili, ma niente… se non fosse per la modalità più bella di Splatoon 3!
Splattanza è il gioco di carte di Splatoon 3 che si può trovare esplorando Splatsville. In poche parole è un Tetris ma con le carte, dove quest’ultime sono i pezzi da inserire all’interno dell’arena. L‘obbiettivo è ricoprire più spazio possibile rispetto all’avversario, stando attento all’espansione del nemico e al proprio mazzo. Si parla anche di mazzi personalizzabili perché in gioco si potranno ottenere altre carte per migliorare i propri mazzi.
Mischia Mollusca, squadra che vince non si cambia
Beh che dire (follettini e follettine), Mischia Mollusca è LA modalità del brand che non poteva mancare su Splatoon 3. Per accedervi bisognerà andare nella lobby e una volta entrati in questo spazio dedicato all’allentamento del nostro personaggio, potremmo effettuare una ricerca di una squadra o fare una partita tra amici online.
Nonostante le modalità con persona casuali siano rapide, ho trovato particolarmente meccanico e tedioso creare le stanze e invitare gli amici. Avrei preferito decisamente un po di cura in ciò.
Prima di entrare in partita potremmo sfruttare questo ampio spazio di allenamento per provare l’arma preselezionata (che preciso, una volta iniziato la ricerca di ogni match non si potrà cambiare il loadout) e le conseguenti abilità. Un idea carina per provare rapidamente tutte le meccaniche tra nemici statici e un bot dinamico. Soltanto che quando saremo con amici, non si potrà interagire con gli altri e per tanto l’allenamento sarà individuale.
Entrati in partita la missione è una, splattare tutto e tutti. 3 minuti a match non sono un peso dato il poco tempo, ma anzi, nei momenti più coincisi gli ultimi 30 secondi sembrano durare un’eternità. Questa rapidità di gioco penso che sia l’arma vincente di Mischia Mollusca e di Splatoon 3: il gioco, come il brand, vive grazie alla genialità di questa modalità e di come il comparto artistico combaci perfettamente al gameplay, confezionando un prodotto molto pregievole.
Esplosioni, le 30 diverse armi disponibili, il level design geniale, la musica super incalzante, le ultimate. Tutti elementi che rendono ogni partita di Mischia Mollusca varia e divertente, pregna di momenti epici o di grandi sconfitte.
Forse qualcuno si potrebbe sentire stretto con il loadout delle armi che vincolano a una corrispettiva arma delle determinate granate e ultimate, ma personalmente parlando non ho trovato nessuna combinazione tanto errata da danneggiarmi l’esperienza in multiplayer.
A proposito di armi: l’enormità del catalogo bellico per ognuno di noi è così vario da stupirmi ogni volta che lo vedo. Così tante armi uniche da imbarazzare moltissimi shooter online, Splatoon 3 grazie a questo elemento offre una grande varietà per tutte le modalità di gioco. Questo è un enorme pregio che porta a una longevità del titolo non da poco, se poi considerando che le armi si sbloccano con il livello online del giocatore e ognuna di esse ha un ranking dedicato. La mia preferita in assoluto è il secchio… troppo divertente e forte (anche se già mi hanno insultato per questa scelta).
La Salmon Run, il fiore all’occhiello di Splatoon 3
Secondo me, leggendo anche i vari pareri online di utenti che hanno iniziato a giocare a Splatoon 3, c’è una grande sottovalutazione sulla Salmon Run. Già ne parlai nel mio articolo di anteprima come questa modalità coop vs IA poteva essere sottovalutate, e alla fine è stato così. Invece io qui sarà a difendere a spada tratta questa modalità che è decisamente più bella e complessa della Mischia Mollusca.
La Salmon Run è una modalità che vede quattro giocatori contro 3 ondate di salmonoidi in una piccola mappa dedicata con l’obbiettivo di raccogliere un determinato di uova speciali. La difficoltà è che per ottenerle bisognerà sconfiggere i Grandi Salmonoidi, i boss insomma, e ognuno di essi è caratterizzato da punti forti e punti deboli. Nella totalità di 11 differenti nemici, i Grandi Salmonoidi non rendono la vita facile, soprattutto ai livelli alti che uccidono con un solo colpo e sono circondati da molti salmonoidi.
Inoltre, all’inizio di ogni turno si viene dotati di un equipaggiamento casuale con abbinamenti randomici, giusto per rendere il tutto più semplice. Questo elemento randomico abbinato alla difficoltà crescente della modalità, rende la Salmon Run una delle cose più divertenti in Splatoon 3 con un sistema di ranking migliore delle classificate di Mischia Mollusca, ossia che in questo ti vengono sottratti dei punti EXP nel caso si perdesse.
Tanti gadget da far rabbrividire il Super Pasqualone… e ci piace
“Ma giocando tante ore a Splatoon 3, tra online e singleplayer, cos’è che ottieni veramente???“: STILE.
Questa sarebbe la mia risposta a qualcuno che mi farebbe questa domanda e che avvaloro con questa argomentazione: tutto ciò che facciamo in questo gioco è dedicato allo stile del nostro personaggio, ma ci va bene così perché è bello da impazzire.
Scherzi a parte, le modifiche del personaggio è una componente fondamentale di Splatoon 3 e tutto ciò che circonda questa cosa è ricca di dettagli minuziosi e particolarità interessanti. Per esempio, oltre a tutto ciò che si può acquistare nei vari negozi, completando certe missioni come la storia principale si otterrà un equipaggiamento e un’arma unica.
Ciò che rende ancor più importante il vestiario sono i perks legati ad esso: questi possono conferire un grande vantaggio nelle Mischie Mollusche, ma inizialmente l’accoppiamento dei vari pezzi non sarà sempre un bel vedere… ma anche quello è STILE.
Inoltre ci saranno anche gli eventi online che doneranno vestiari che aumenteranno il nostro stile a Splatsville, come gli Splatfest. Questi Festival presenti a cadenza periodica saranno caratterizzati da una disputa di diverse squadre che, una volta conseguito il punteggio maggiore, si otterrà uno di questi premi. Il supporto che il team di sviluppo fornisce a Splatoon 3 è fondamentale per tenere il gioco in vita nel proseguire degli anni, anche se sappiamo già cosa ci aspetterà il futuro: Nintendo ha garantito il supporto per i primi due anni dal lancio con DLC gratuiti, splatfest o altre attività e un grande DLC a pagamento.
Stile da indossare, ma anche tanto stile da vedere
Un altro punto di assoluto pregio è il comparto artistico di Splatoon 3, invidiabile da chiunque nel settore. L’originalità di creare un mondo di molluschi antropomorfi che combattono per inchiostrare gli avversari e che si adattino allo stesso per sopravvivere, tra guerre di razze e civiltà semi reali con escamotage narrativi come il Grande Pescescossa per alimentare la città, in alternativa a una centrale elettrica, è dannatamente curioso.
Adattare ciò a livello visivo, rendendolo gradevole alla vista non è semplice, considerando soprattutto la complessità del tema. In questo però c’è solo da stringere le mani al reparto artistico che si è occupato di questa cosa all’interno del brand di Splatoon perché è veramente maestoso. Questo come il character design di ogni singolo personaggio, dagli amici ai nemici, alle strutture e alle armi.
Tutto ciò che vediamo è una goduria panoramica e il dettagli tecnici presenti non sono da meno: l’effetto dell’inchiostro a terra o quando viene schizzato sono bellissimi da vedere. I dettagli di quando ci si muove in seppia o gli sprite dell’esplosioni di inchiostro delle varie abilità; potrei continuare per ore a elogiare questi dettagli e la genialità artistica, ma meglio passare al lato negativo. Le texture e la resa grafica non sono cambiate da Splatoon 2, rendendo sotto questo punto di vista il gioco obsoleto e vecchiotto. Non urta troppo, ma è giusto evidenziare anche i difetti di un’opera tanto bella.
Sotto il punto di vista tecnico, in tutta la mia esperienza non ho avuto importanti cali di frame, bug o crash; soltanto ho notato che in portatile la console di scaricava più velocemente del solito. Pregevole anche il comparto sonoro pieno di colonne sonore dal sapore street molto azzeccate e belle da sentire, così come i vari suoni che sono stati ben realizzati e applicati.
La recensione in breve
Splatoon 3 è un prodotto pregievole, tale da definirlo una killer app per Nintendo Switch al quinto anno di vita della console. Comparto narrativo ottimo, anche se inizialmente l'approccio è difficoltoso, ma ben contornato da molteplici elementi di lore che rendono la storia molto più interessante. Ad accompagnare ciò vi sono le missioni e le boss fight di difficoltà altamente variabile e molto intrattenente, facendo risultare così un ottimo comparto singleplayer. Non è da meno la mischia mollusca, la modalità d'antonomasia per il brand: semplice, rapido e divertente, Le oltre 30 armi e tutte le personalizzazioni rendono l'esperienza online molto intrattenente; se poi aggiungiamo il continuo supporto online è un pregio da non sottovalutare. Anche la Salmon Run, l'unica modalità coop vs IA, è molto divertente nonostante la difficoltà in aumento costante con il progredire dell'esperienza. Peccato però per la gestione della creazioni partite tra amici, inutilmente complicata, e forse un comparto competitivo non troppo convincente. Anche le texture non brillano di innovazione, ma il comparto artistico è di altissimo pregio come la colonna sonora che accompagna tutte le modalità di Splatoon 3.
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Voto Game-Experience