La magica notte degli Oscar si avvicina, anche quest’anno decine di film, attori, registi e addetti al lavoro si contendono l’ambiziosa statuetta d’oro, massimo riconoscimento nell’ambito del mondo del cinema. Fra tonnellate di articoli, pronostici, speculazioni e teorie cospirative sui possibili vincitori del prossimo 10 Febbraio, noi di Game-Experience abbiamo scelto di omaggiare questo evento in modo diverso e originale. Ci siamo immaginati la Notte degli Oscar nell’universo videoludico e abbiamo quindi provato a sostituire gli attori hollywoodiani con le stars del mondo dei videogame del recente passato per i film in lizza come Miglior Pellicola in questo 2020. Se tutto ciò vi sembra già assurdo, aspettate di leggere cosa hanno partorito le nostre menti.
Mario & co. (Super Mario Maker 2) – The Irishman (Martin Scorsese)
Qualora non soffriste di narcolessia, avrete certamente apprezzato l’ultima mastodontica perla di Martin Scorsese realizzata per Netflix e fortemente candidata alla statuetta di miglior film per quest’anno. Una storia di famiglie malavitose raccontata nel corso dei decenni e delle epoche, interpretata magistralmente da alcuni fra i più famosi attori italo americani di Hollywood. Leggere in una sola locandina nomi come Scorsese, De Niro, Pacino e Pesci fa sicuramente scattare nel nostro subconscio un piccolo senso di patriottismo, nonostante questi attori d’italiano abbiano ormai solo il cognome. Viene quindi automatico immaginarci una versione fantasiosa interpretata dall’idraulico italo americano più famoso di sempre, nonché dai suoi altrettanto maccheronici e baffuti fratelli e cugini. Bisogna soltanto lavorare sull’accento siciliano.
Arthur Morgan, John Marston, Sadie Adler (Red Dead Redemption 2) – C’era una volta a… Hollywood (Quentin Tarantino)
L’ultima fatica di Tarantino ha riscosso pareri contrastanti, registrando però un consenso unanime circa la performance degli attori protagonisti. Una storia di fantasia in un contesto storico reale, che riguarda la Hollywood degli anni ’70 ai tempi in cui il terribile Charles Manson incominciava a seminare terrore. In “C’era una volta a… Hollywood”, Leonardo Di Caprio interpreta un attore di fantasia, Rick Dalton, famoso per aver recitato in alcuni western di successo. Provando a immaginare Red Dead Redemption 2 come uno spaghetti western di quell’epoca, Arthur Morgan potrebbe prendere il posto di Di Caprio/Dalton ed essere quindi un attore in voga negli anni d’oro della disco e dei pantaloni a zampa d’elefante. Se poi ci aggiungiamo John Marston al posto di Pitt e Sadie Adler come ipotetica Sharon Tate il cerchio allora è davvero completo.
Cal Kestis (Star Wars Jedi: Fallen Order) – Joker (Todd Phillips)
Vi starete chiedendo come mai abbiamo scelto il protagonista dell’ultima avventura videoludica di Star Wars come possibile interprete di Joker. Probabilmente vi sarà sfuggito che, a prestare il volto del redivivo Jedi nel gioco di Respawn Entertainment, sia un certo Cameron Monaghan. L’attore ventiseienne partecipò, fra gli altri, al cast di Gotham, celebre serie televisiva ambientata nell’Universo del Cavaliere Oscuro con protagonista un giovane Jim Gordon ai suoi esordi, quando ancora il figlio del facoltoso Thomas Wayne non indossava la sua calzamaglia nera per volteggiare sopra tetti della città. Perché vi sto raccontando tutto questo? Beh, proprio Cameron Monaghan interpretava un adolescente Joker ancora alle prime armi. Diamo quindi a Cesare quel che è di Cesare.
Juju (Wolfenstein: Youngblood) – Jojo Rabbit (Taika Waititi)
Altra scelta bizzarra quanto curiosa è relativa al nuovo controverso film di Taika Waititi. Ambientato in epoca nazista, Jojo Rabbit narra di un piccolo rampollo di una famiglia tedesca cresciuto nella convinzione che il regime sia qualcosa di positivo e giusto. Soltanto grazie al suo amico immaginario dalle fattezze del Führer (interpretato dallo stesso regista neozelandese), imparerà a comprendere il vero volto sanguinario del Nazismo. Parlando di nazismo e videogames il pensiero non può che correre a Wolfenstein, storica saga di shooter in prima persona ambientati in un passato alternativo e distopico dove il Terzo Reich non è mai stato sgominato. Nell’ultimo Youngblood, una delle protagoniste, nonché presunte ribelli del regime, si chiama Juju e le sue vicende seguiranno anche dei risvolti simili a quelli del film. All’inverso però.
Leon S. Kennedy (Resident Evil 2 Remake) – Storia di un matrimonio (Noah Baumbach)
Dopo aver affrontato eroicamente il Virus-T e orde inferocite di zombie, al giovanissimo Leon S. Kennedy toccherà affrontare i problemi di coppia. In un universo parallelo, dove non è mai esistito il nuovo sex symbol dello star system hollywoodiano Adam Driver, sicuramente fra i più gettonati alla vincita dell’Oscar come Miglior Attore, ci siamo immaginati l’altrettanto talentuoso e affascinante neo poliziotto della S.T.A.R. alle prese con il divorzio. Lo scenario è certamente meno apocalittico, ma dover affrontare una separazione potrebbe essere ugualmente un incubo. Si accettano proposte sulla controparte digitale di Scarlett Johansson, preferite la determinata e impavida Claire Redfield o la tenebrosa e sensuale Ada Wong?
I protagonisti di Shenmue 3 – Parasite (Bong Joon-ho)
Nonostante un budget limitato di soli 11,5 milioni di dollari (noccioline se paragonati alle cifre mostruose degli altri film in lizza per l’Oscar) la pellicola del regista sudcoreano, già autore di Snowpiercer e Memories of Murder, ha sbancato al botteghino strappando consensi e premi in tutto il mondo. In modo analogo, il terzo capitolo della leggendaria serie di Shenmue ha colpito nel profondo del cuore dei fan, nonostante sia stato realizzato con un budget ridotto (si parla di 7,1 milioni di dollari), cifra racimolata principalmente attraverso una campagna Kickstarter. Certo, la nazionalità dei protagonisti, sudcoreana da una parte e giapponese dall’altra, è incompatibile, ma per questa volta possiamo anche chiudere un occhio.
Sam Porter Bridges, Clifford Unger (Death Stranding) – 1917 (Sam Mendes)
Dimenticate per un attimo che dietro ai carismatici personaggi nati dalla mente brillante di Kojima ci siano il volto e le movenze di Norma Reedus (Daryl in The Walking Dead) e Mads Mikkelsen (Hannibal Lecter nella serie televisiva del 2013) e provate a immaginarvi Sam Porter Bridges e Clifford “Cliff” Unger improvvisarsi attori per allietare i noiosi pomeriggi nei bassifondi delle UCA. Recuperato un documento circa la Prima Guerra Mondiale, il Prepper con la passione per la regia potrebbe aver elaborato una sceneggiatura molto simile al prossimo film di Sam Mendes, una pellicola emozionante e girata interamente in piano sequenza che narra le vicende di due soldati incaricati di consegnare un messaggio contenente i piani di un imminente attacco tedesco. Il paragone qui si spreca, e non possiamo quindi che immaginarci il buon Sam Porter Bridges ancora una volta calato nella parte del fattorino.
Crash, Neo Cortex (Crash Team Racing Nitro Fueled) – Le Mans ’66 (James Mangold)
Il film di Mangold ripercorre la celebre sfida tra Ford e Ferrari svoltasi durante la 24 Ore di Le Mans del ’66. In un periodo storico dove la Ford non navigava in buone acque, la proprietà decise di scendere in pista e tentare così l’impresa quasi impossibile di scippare il titolo all’allora invincibile Ferrari, impresa rivelatasi più che azzeccata. Se al posto delle due vetture rombanti ci fossero stati due kart, forse gli attori più adatti sarebbero stati nientemeno che Crash Bandicoot e il suo acerrimo rivale Neo Cortex. Freschi di ritorno sui bolidi in CTR Nitro Fueled, un remake al passo coi tempi con tanto di supporto online di quello che è stato il racing-party game simbolo dell’era PlayStation. Non sappiamo se a Le Mans siano ben accetti razzi, ampolle e casse, certo è che il divertimento sarebbe stato assicurato.
Jesse Faden (Control), Kait Diaz (Gears 5), Miriam (Bloodstaine), Amicia de Rune (A Plague Tale: Innocence) – Piccole Donne (Greta Gerwig)
Dal romanzo di Louisa May Alcott, pubblicato per la prima volta nel 1868, sono stati tratte parecchie serie televisive e film, l’ultimo dei quali è Piccole Donne, diretto da Greta Gerwig, già candidata all’Oscar per Lady Bird nel 2017. Il cast, naturalmente ricco di figure di spicco femminili, è di quelli da far girare la testa: Emma Watson, laura Dern, Meryl Streep ma anche Timothéè Chalamet, Bob Odenkirk e tanti altri. Ambientato in un’epoca dove la parità di generi era soltanto un’utopia, Piccole Donne racconta la storia di quattro sorelle e della loro volontà di affermarsi nella società Americana di fine Ottocento, trattando temi come l’infanzia, adolescenza, crescita e responsabilità. Visto e considerato che il tema della presenza di personaggi principali femminili all’interno dei videogiochi è sempre all’ordine del giorno, vogliamo immaginare alcune delle eroine videoludiche dei titoli di quest’anno lasciar perdere per un momento pistole, poteri telecinetici, spade, motoseghe e altre armi per vestire i panni delle sorelle March. Attenti a non farle arrabbiare troppo però!
BONUS: I personaggi di Fire Emblem – Un film di Carlo Vanzina
Ahinoi, quest’edizione degli Oscar sarà totalmente priva di pellicole italiane. Noi di Game-Experience non ci siamo comunque persi d’animo ed abbiamo quindi voluto rendere giustizia al Belpaese, senza però esagerare troppo, con un bel film burino e caciaroso. Qui, al posto dei mai troppo apprezzati Boldi, De Sica, Enzo Salvi, Ruffini e compagnia bella, figurano invece gli amatissimi/odiatissimi personaggi di Fire Emblem, ormai oggetti d’infiniti meme, soprattutto dopo l’inclusione di Byleth nel roster di Super Smash Bros. Ultimate tra lo scetticismo generale. L’aggiunta di Byleth porta addirittura a 8 il numero di personaggi giocabili tratti da Fire Emblem, che diventa sempre più una sfida fra gli spadaccini della serie strategica. Speriamo che almeno il picchiaduro Nintendo non diventi anch’esso un cinepanettone…