È fresco di qualche giorno, in quel del CES di Las Vegas, l’annuncio – con tanto di specifiche ufficiali – del nuovo PlayStation VR2. Un annuncio che presto o tardi sarebbe dovuto venir fuori, questo era chiaro già da un pezzo, e che (almeno per chi vi scrive) un paio di sorprese mica da ridere le ha regalate. Non è ugualmente un segreto, del resto, che la prima generazione della Realtà Virtuale di Sony, per gli utenti più hardcore, fosse poco più di un giocattolo a buon mercato: un giocattolo ingombrante e pieno zeppo di fili, a voler infierire, con una risoluzione non eccessivamente lusinghiera, un control schema (tramite i famigerati Move) ai limiti dell’anacronistico e tante altre “magagne” (FOV limitato, pochi FPS e via dicendo) che i fedelissimi della PC master race, negli anni a venire, avrebbero prontamente etichettato come inesorabili talloni d’Achille per l’hardware nipponico.
Ammetto che, a modo mio, a PlayStation VR ho voluto un gran bene. Da amante dell’horror, non posso che aver goduto alla follia con Resident Evil VII (il primo corridoio di casa Baker me lo sogno ancora la notte) e, seppur in maniera meno smodata, ammetto d’essermi divertito parecchio grazie ai ragazzi di Supermassive Games (Until Dawn – Rush of Blood e la sua giostra dell’orrore erano spassosissimi, decisamente più ispirato The Inpatient nonostante cadesse più rovinosamente sul finale). Di altre perle VR sparse in giro ce ne sono parecchie – da REZ ad Astro Bot Rescue Mission, passando per l’Omega Collection di Wipeout, Farpoint o Blood & Truth – così come non sono mancati titoli “tradizionali” per i quali sono stati previsti add-on VR – Tomb Raider o Hitman 3 per citare i più famosi. Questo per dire, checché se ne dica, che PSVR non è stato solo un esperimento pioneristico di Sony in una tecnologia ancora ai primi passi: non sarà stato un successo epocale, ok, ma nella fascia di mercato di riferimento, consci del compromesso che lega qualità e prezzo, l’hardware PlayStation ha giocato un’ottima partita.
Detto questo, torniamo ai nostri giorni e concentriamoci su PlayStation VR2. Non sarà compito di questo articolo addentrarsi sulle specifiche tecniche di un hardware che, stavolta, pare decisamente più al passo coi tempi (sì, ok, manco a sto giro il filo ce lo leviamo dalle scatole) – certo è che eye-tracking, supporto ad HDR e un OLED 4K che spara una risoluzione di 2000×2040 per occhio a 90 o 120Hz, sulla carta lasciano davvero ben sperare. Complice l’annuncio di Call of the Mountain, lo spin-off VR only di Horizon Zero Dawn destinato ad accompagnare il lancio del nuovo hardware, abbiamo deciso di giocare con la fantasia elencando una serie di titoli che, nei mesi a venire, vorremmo provare nella loro controparte VR. Come sempre, si tratta di una classifica personalissima (di uno di quarant’anni, per giunta), quindi non esitate a sottolineare quanto i miei gusti facciano schifo proponendo la vostra graduatoria ideale. Che poi, come sempre, chi ne indovina di più paga da bere…
Half-Life Alyx
Vabbè, questo pare essere diventato il segreto di Pulcinella. Negli ultimi giorni non s’è parlato d’altro se non della join venture tra Steam e PlayStation – un rumor dato per certo da molti, secondo il quale sì, nei prossimi mesi i possessori di PSVR 2 potranno divertirsi con uno tra i migliori (se non il migliore) VR game mai apparsi. Sarà vero? Sarà l’ennesima bufala non confermata con cui mandare avanti il motore dell’internet? Qui ci speriamo fortissimo…
Resident Evil Village
Anche qui tutto sommato ci muoviamo sul cautelativo. Se Resident Evil 7 VR ha fatto il botto, perché non fare bis con l’ottimo Village? Il periodo d’oro dell’horror in prima persona di Capcom ci lascia sperare in positivo – e ammettiamolo, una visita al castello Dimitrescu in VR, per non parlare della terrificante sezione tra le mura di Casa Beneviento, darebbero una seconda vita alle recenti avventure di Ethan Winters. Anche qui, insomma, si accettano scommesse.
Gran Turismo 7
Di nuovo, ci giochiamo la carta delle speranze facili. Motori e VR, in casa PlayStation, non sono certo una novità: tutti ricorderete il tentativo, ahinoi soltanto parziale, di Gran Turismo Sport poco più di tre anni fa, così come difficilmente vi sarete dimenticati di Driveclub VR – che ci mise tanto impegno, quello è innegabile, ma i risultati furono quello che furono soprattutto in termini grafici. Complice l’hw prestante di PS5 e quello ancor più prestante di PlayStation VR2, più che lecito immaginare che i tempi siano maturi per un’esperienza virtuale su 4 ruote fatta con ogni cura del caso. Anche perché, se si vuole tener testa alla concorrenza (qualcuno ha detto Forza?), meglio tirar fuori qualcosa di memorabile…
SuperHot VR 2
Ebbene sì, iniziamo a fantasticare. Ho perso il conto del numero di volte in cui ho finito SuperHot (sulla cui genialità vabbè, è inutile spendere troppe parole), senza contare le ore su PS4 Pro con la versione PSVR del titolo – penso che, assieme a RE7, sia il titolo con cui ho letteralmente consumato il visore. Fosse anche un more of the same con qualche piccola aggiunta, un tweak intelligente al gameplay e chissà, un nuovo twist legato alla meccanica temporale ok, day one senza nemmeno passare per il via.
GhostRunner
Non certo un titolo nuovo (visto che risale alla scorsa generazione), ma un titolo a cui le recenti patch next gen hanno ridato lustro e importanza. Perché sì, GhostRunner è la cosa più frenetica, adrenalinica, folle e “ammazza-fiato” che troverete da qui a parecchio tempo su console. Riuscite ad immaginare la magnificenza di un parkour-combat-stylish di queste proporzioni, in VR? Il rischio sickness sarebbe così elevato che, in bundle col gioco, finirebbero per vendere un secchio: ma di sicuro ne varrebbe la pena…
Dying Light 2
Sempre in tema parkour rimaniamo, ma dal cyberpunk futuristico e ultra-violento torniamo al nostro mondo odierno, sopraffatto da zombie e creature poco socievoli. Previsto per il prossimo 25 febbraio, Dying Light 2 (oltre a promettere 500 ore di gioco, che diventano 80 e poi 20 a seconda di come lo vorrete affrontare) potrebbe essere uno dei titoli più indicati per permettere a PlayStation VR2 di dar prova delle proprie caratteristiche. Anche qui la motion sickness potrebbe farne da padrona, ma inutile dire come la realtà virtuale di nuova generazione renderebbe il tutto ancor più coinvolgente e, passateci il termine, “reale”. Noi ci speriamo, insomma – anche perché, pur non essendo mai stata rilasciata in via ufficiale, la mod che permette di giocare in VR al primo capitolo era tutto tranne che male…
GhostWire Tokyo
Chi vi scrive ha da sempre un debole per Shinji Mikami, quindi se già l’hype per il titolo “liscio” è alto, anche solo immaginare una variante VR di questo mix “di karate e arti magiche” (per usare le parole dello stesso producer) basta e avanza a produrre un’impennata di salivazione. Che GhostWire Tokyo sia un titolo insolito beh, lo sapevamo già dal primo trailer – stiamo parlando pur sempre di Tango Gameworks: quello che è certo è che PlayStation VR2 potrebbe essere un ottimo alleato nella lotta di Akito contro i Visitatori, al punto da farci percepire ancora più reali tutte le posture del Kuji-kiri su cui si basa il combat schema del titolo. “Non sappiamo se succede, ma se succede…”
Astro Bot Rescue Mission 2
Fa sorridere pensarci, ma vi sfido a trovare un titolo di Astro che non sia una mezza bomba. Playroom su PS5 è sensazionale sotto mille punti di vista, mentre Rescue Mission per PlayStation VR è una piccola perla che ha convinto all’unanimità pubblico e giuria. Perché dunque non fondere insieme le due cose, e creare un Rescue Mission 2 in grande stile, che proprio come Astro’s Playroom possa fungere da vetrina interattiva per mostrare al meglio le potenzialità del nuovo hardware? Non sarà sicuramente un tripla A del calibro di Alyx o degli altri in questa lista, questo è chiaro, ma di sicuro ci sarebbe di che divertirsi.
Killzone o Resistance
Come promesso, ora voliamo altissimo. Due titoli che hanno appassionato milioni di giocatori su PS2 (il primo Killzone, ve lo foste dimenticati, è del 2004) e soprattutto su PS3, due franchise esclusivi del parterre PlayStation partiti col proverbiale botto a cui, sfortunatamente, il destino regalò un epilogo meno generoso di quanto meritassero. E sì, due sparatutto in prima persona senza troppi fronzoli, che su PlayStation VR2 potrebbero regalare un’esperienza immediata, entusiasmante e ad alto tasso di adrenalina. Non fosse che Guerrilla ed Insomniac, in questo preciso istante, stanno lavorando grossomodo a quarantasette titoli diversi – il che rende poco probabile, se non impossibile, questa nostra speranza…
Matrix in VR
Immaginate di indossare PlayStation VR2 e, di colpo, essere dentro Matrix. Così, de botto, senza senso. Sarete tutti d’accordo nell’affermare che un visore è decisamente più comodo di uno spinotto infilato alla base del collo, ma se ci pensate un attimo (alla luce soprattutto dell’enorme successo ottenuto dalla demo tecnica dell’Unreal Engine 5, proprio a tema Matrix) e vi lasciate prendere la mano dalla fantasia, un titolo del genere potrebbe siglare nuove vette di goduria: inseguimenti in moto su autostrade super affollate, combattimenti e acrobazie che ridono bellamente in faccia alla fisica galileiana, l’ebbrezza smodata di indossare in prima persona i panni dell’eletto e mettere i bastoni tra le ruote ai piani delle macchine. Ok, forse stiamo correndo un po’ troppo con la fantasia – ma è passato troppo tempo da Enter the Matrix e chissà, sai mai che sia giunta l’ora di un ritorno virtuale di Neo anche su console.