LEGO Brawls scende in campo nel tentativo di trovare un proprio spazio nell’affollatissimo settore dei picchiaduro crossover dominato da Smash Bros e dal nuovo MultiVersus. Riuscirà in questa ambiziosa sfida?
Il Marchio LEGO è uno dei più famosi e rinomati di tutti i tempi, tanto quanto Apple, Microsoft e Coca-Cola. Tutti sanno di cosa stiamo parlando, del resto, e tutti (o quasi) ne adorano le creazioni.
L’azienda Danese è vicina al suo secolo dalla fondazione e, come naturale conseguenza del tempo che avanza, si è evoluta e adattata ai tempi moderni sotto molti punti di vista. Uno di questi è il mondo videoludico, uno degli ambiti più in voga e remunerativi al giorno d’oggi. LEGO Brawls non è di certo il primo titolo che sfoggia una grafica interamente costruita con i celebri mattoncini, ma per la prima volta affronta un territorio ancora del tutto inesplorato – quello dei ben noti picchiaduro in mischia. Come sarà andata questa reinterpretazione in chiave LEGO? Scopritelo assieme a noi…
Lo stile inconfondibile di LEGO in LEGO Brawls
Se nel corso degli anni avete già avuto modo di conoscere uno degli innumerevoli giochi a tema LEGO, avrete sicuramente un’idea di quello che i suoi prodotti videoludici sono in grado di trasmettere. Indipendentemente dallo specifico brand di affiliazione, che sia LEGO Batman, LEGO Pirati dei Caraibi, LEGO Avengers, LEGO Harry Potter o altri titoli con trame e ambientazioni originali, il tratto distintivo che accomuna tutte le opere che portano tale logo è ben definito e facilmente identificabile.
Ritroviamo anche in LEGO Brawls una fisicità interamente riprodotta in LEGO, un Gameplay ragionevolmente (se non forse un po’ troppo) semplificato e un’aria decisamente meno seriosa rispetto rispetto a quella che si respira nei titoli a cui tradizionalmente si ispira. Un’idea che indubbiamente offre un potenziale indiscutibile, ma che pad alla mano si traduce in un’occasione parzialmente mancata e che meritava miglior fortuna..
Chi vi scrive, per dovere di cronaca, è un appassionato del marchio LEGO da 30 anni che ha sviscerato fino all’ultimo mattoncino e trofeo la maggior parte dei titoli usciti su PC o Console. Una premessa doverosa per capire al meglio quanto LEGO Brawls, purtroppo, ci ha fatto provare.
Prima i MOBA, poi i Battle Royale e ora i Brawl
Non c’è dubbio che LEGO Brawls si voglia inserire nella categoria dei giochi di combattimento di gruppo, con capostipite Smash Bros Ultimate e il nuovo nato Multiversus. Anche PlayStation aveva proposto All Stars Battle Royale qualche tempo fa, a mo di risposta all’enorme successo che Nintendo ha raggiunto con il vero fondatore del genere. La super semplificazione adottata da LEGO Brawls si è rivelata una lama a doppio taglio, finendo per configurarsi come scelta poco azzeccata alla luce di un gameplay un po’ troppo striminzito.
Il gioco ci propone uno scontro con altri 7 partecipanti online, sia in modalità a squadre mentre sia nella variante “ognun per sé” come nella modalità Free-for-brawl. Nel pre-partita potremo votare la nostra modalità preferita tra il Brawl appena citato, una difesa del punto di controllo 4vs4 e la raccolta di cimeli a tema del campo di gioco. La varietà di stadi e livelli è gradevole, come la loro composizione e il relativo comparto stilistico, con qualche segreto occasionale come spesso accade nei titoli LEGO. Le musiche di sottofondo sono piacevoli, risultando congeniali senza mai essere troppo invadenti.
I menù sono ridotti all’osso (al punto da ricorda quai quelli di una sveglia digitale) e non sempre sono intuitivi, vista la totale mancanza di qualsiasi spiegazione in merito a quello che stiamo vedendo o cliccando. Ad esempio: che differenza c’è tra la modalità Rissa e Festa? Ve lo diciamo noi: nessuna, se non che nella Festa si possono invitare amici a partecipare.
Tanti pezzi, tante partite, altrettanta monotonia
Se non si contano i primi momenti di gioco spesi nel tutorial, l’interfaccia è pulita e ricorda per colori e struttura le istruzioni dei set LEGO. Come già detto, tuttavia, semplicità visiva non è assolutamente sinonimo di facile navigazione.
Il vero punto dolente, tuttavia, è un altro: in termini di gameplay, il brawler di casa LEGO è abbastanza scarno. In tutti i titoli del marchio i comandi per i vari personaggi sono essenziali e facili da attuare: in LEGO Avengers avevamo l’attacco leggero e un altro speciale, ad esempio. Talvolta quello speciale ci dava la possibilità di volare o trasformarci in un Hulk, cambiando di conseguenza lo stile di gioco e i rispettivi comandi di attacco. Anche il tenere premuto i pulsanti scatenava un effetto speciale come raggi laser, missili o chi più ne ha più ne metta.
In LEGO Brawls c’è solo il pulsante di attacco standard. E se siete abbastanza veloci nell’accaparrarvi uno dei power up (in stile Mario Kart) disseminati per i vari livelli, allora potete usare il secondo pulsante (X su Switch) per lanciare un attacco più potente del solito. Posto che potrete accumulare fino a due power up randomici simultaneamente, non vi serve sapere molto altro per essere ragionevolmente operativi in partita…
La varietà degli attacchi speciali è tutto tranne che scarna, ma è un effetto più coreografico che di meccaniche combat vere e proprie. Potremo lanciare dinamite, salire su mezzi corazzati o volare su velivoli più o meno fantasiosi: le opzioni non mancano ma, all’atto pratico, gli effetti in partita di ciascuna di queste sono sempre i medesimi. Sicuramente, attacchi long range non solo con armi da fuoco, ma anche con carote, o torte, riuscirà a strappare almeno inizialmente più di qualche sonora risata.
Un punto di forza è la spropositata quantità di pezzi LEGO che possiamo portare nell’inventario man mano che si affrontano le battaglie online. Tutti pezzi di personaggi con la propria personalità più o meno spiccata: alcuni eroi speciali vantano mosse più scenografiche e peculiari che possiamo ulteriormente migliorare facendolo combattere con maggior costanza. Inutile dire che, per i più creativi, rimane la possibilità di combinare a proprio piacimento ogni singolo componente sbloccato per comporre l’eroe che più di aggrada, con la possibilità di scegliere anche le armi, standard e speciali.
Non è stato realizzato bene il sistema di soprannomi dei nostri eroi, che peccando di fantasia e di coerenza costringendo a dover scegliere tra nickname quali Fantastico Ammiratrice o Bellissimo Fangirl (anche se si, ce ne sono pure di peggiori). Nulla che impatti il gameplay in modo sostanziale, questo è chiaro, ma bastava un pizzico di attenzione aggiuntiva per regalare un ulteriore dettaglio simpatico.
Si ma si gioca o no?
Personalmente abituato allo stile LEGO in ambito videoludico, mi aspettavo un’opera con un po’ più di spessore e con un livello di sfida maggiore. Ma se il vostro intento è dominare le classifiche di questo LEGO® Brawls allora preparatevi a riempire di mazzate i vostri avversari come se non ci fosse un domani su praticamente tutte le piattaforme. Le Brawls sono veloci e dinamiche, il tempo di pausa tra uno scontro e l’altro non spezzano troppo l’azione e di giocatori online ce ne sono a tonnellate. Se volete semplicità e non troppa strategia durante gli scontri, questo titolo potrebbe essere adatto a voi.
Piattaforma testata: Nintendo Switch
Piattaforme disponibili: Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One, Steam
La recensione in breve
Se non contiamo che la confusione degli scontri causa un certo disorientamento, LEGO Brawls è un gioco di combattimento dinamico e perfetto per chi non vuole prendersi troppo sul serio, seppur maggiormente indicato per i collezionisti. Le azioni di attacco e le meccaniche di gioco poco pronfonde rendono LEGO Brawls un passatempo leggero e scanzonato. Sicuramente apprezzata l'elevata dose di personalizzazioni che possiamo scegliere per il nostro eroe, così come il sempre rapido ingresso nelle varie lobby con altri giocatori online (grazie al CrossPlay): ma al netto di questo, poco altro rimane . Un titolo, non certo al massimo della propria forma su Nintendo Switch, forse indicato per lo più ad un pubblico giovanissimo, che conserva ancora l'innocenza di non aver avuto accesso a titoli competitivi o con una parvenza di scontro effettivo.
-
Voto Game-Experience