Tornare indietro non è mai facile, soprattutto quando ti ritrovi a gestire un titolo tripla A che ha conquistato un enorme successo sulle console di nuova generazione, al punto da mettere a segno 15 milioni di copie vendute e ricavi che hanno superato il miliardo di dollari. Il biglietto da visita di Hogwarts Legacy è uno di quelli “pesanti”, con una nuova sfida da affrontare sulle old gen che iniziano già ad alzare gli rpm dei dissipatori. Metto le mani avanti: non voglio partire prevenuto. Timoroso sì, ma non pregiudizioso. Siamo già stati testimoni di fallimenti celebri in tema di interventi di depotenziamento, senza contare il fatto che viviamo in un periodo in cui l’industria videoludica stranamente ne sta combinando una dietro l’altra.
Il porting di Hogwarts Legacy su PS4 e Xbox One è, senza mezzi termini, un downgrade. Una parola che spaventa e che comunemente viene intesa nel senso negativo del termine. Ah, si torna indietro: e quindi è brutto? Normale che un’utenza media – ed io mi ci metto nel mezzo esatto – parta giustamente con i piedi di piombo (e consentitemi anche di aggiungere un bel “e fa anche bene”). Questo, però, non significa che tutto deve essere, per forza di cose, recepito come negativo, ma solo approcciarsi al gioco con un’attenzione ben più alta rispetto al passato. Malfidati e contenti, insomma.
Fare dei confronti tra la versione old gen è la versione next gen può servire, ma fino a un certo punto. Non dimentichiamoci che esiste ancora una bella fetta di pubblico che non possiede ancora una PS5 o una Xbox Series X e spende le sue sessioni di gaming a bordo delle ex ammiraglie PS4 e Xbox One X. Una generazione, quella vecchia, che ancora tiene banco nonostante le (quasi) dieci candeline spente. Considerazioni che uno sviluppatore medio non può evitare, anche per soddisfare, non solo gli interessi della totalità della base giocante, ma anche quelli del publisher che si aspetta sempre di ottenere il massimo dal proprio investimento. Detto questo vi lascio al resoconto della mia esperienza di gioco con la recensione di Hogwarts Legacy giocato nella sua versione per console PS4.
Comparto tecnico: Come gira sulle old gen?
Abbiamo esordito con una premessa che serviva a circoscrivere il perché e il per come di alcune affermazioni che farò in sede di recensione, e che, per forza di cose, verteranno esclusivamente sul lato tecnico/grafico di questa nuova esperienza vissuta con la versione old gen del titolo di Avalanche Studios. Per tutto quello che riguarda l’esperienza vissuta dal buon Giovanni Tomaselli su console di nuova generazione – e magari scoprire qualcosa in più su storia e personaggi – vi rimando alla sua recensione di Hogwarts Legacy.
Gli asset tecnici portanti del titolo di Avalanche Studios sono stati tutti fisiologicamente rivisti. Quei punti di forza che garantivano, sulle next gen, un colpo d’occhio di primo ordine ed una reattività dei controlli – sia in sede esplorativa che nelle sessioni di combattimento – rientrano all’interno di questo rivisitazione, con un bel retrogusto di sfida.
La prima a finire sotto la lente di ingrandimento è sicuramente la risoluzione grafica, che, ricordiamo, garantiva sulle console di nuova generazione il 4K@30fps in modalità Fedeltà Grafica, con tanto di ray tracing attivo. Se poi si passava alla Performance, la risoluzione scendeva per garantire sempre i 60fps. In questo caso ci troviamo di fronte a un titolo che viaggia mediamente a 30fps con una risoluzione che arriva a 4K. Considerazioni che restano circoscritte alla sola versione PS4 Pro, ipotizzando sulla versione “liscia” il verificarsi di un fisiologico downgrade dovuto all’obsolescenza della console.
Il colpo d’occhio generale è comunque gradevole. Meglio sicuramente negli ambienti chiusi che in quelli aperti, anche in assenza del Ray Tracing. Il framerate, come accennato in precedenza, si attesta sui 30fps, ma viene data la possibilità di liberarsi da queste catene. L’opzione che sblocca gli fps permette, infatti, quando non si è in contesti “open”, di toccare le soglie dei 60fps. In ambienti aperti, invece, si viaggia intorno ai 40-45fps. Il FOV (Field of View) è stato rivisto in negativo, con quell’effetto sfumatura che aiuta a mascherare il limite tecnico della macchina di gioco. La risoluzione e la definizione grafica delle texture hanno subito anche loro un downgrade non di poco conto, ma non parliamo di qualcosa di invasivo e penalizzante ai fini dell’esperienza finale di gioco.
Tutti questi “sacrifici” sono stati posti in essere solo ed esclusivamente per garantire una stabilità del framerate ed evitare fastidiosi fenomeni di stuttering e input lag. Quella paura da gioco poco reattivo, fortunatamente, è stata evitata e con essa tutti i timori dipendenti dal suo ipotetico verificarsi. È ovvio che si parla di un sacrificio, una scelta che può influenzare e, quindi, determinare l’esperienza finale di gioco. Una scelta che è figlia delle attuali tendenze di mercato che richiedono – sempre e comunque – giochi che garantiscono fluidità e reattività in ogni situazione.
Gestire una coperta così corta non è facile per nessuno, indi per cui tanto di cappello al team che ha realizzato questo difficile downgrade di Hogwarts Legacy, in un momento di sfiducia generale dove tutti attendono l’ennesima uscita fallimentare.
Ritornando al confronto…
Per quanto ci possiamo sforzare nel dimenticare l’esperienza vissuta su PS5, in alcuni momenti questa nostalgia arriva dritta allo stomaco. Momenti come quelli passati ad attendere il caricamento di turno, che talvolta sfiorava i 40-50 secondi di attesa. Un fattore che diviene determinante quando si è all’interno del Castello di Hogwarts , dove si gira – a destra e manca – in cerca di un incarico e/o una missione da svolgere. Detto tra noi, in alcune occasioni è “passata la voglia”. Quasi 1min di attesa è oggettivamente un tempo non indifferente.
La recensione in breve
Un porting temerario e coraggioso quello realizzato da Avalanche Studios, dove il confronto con la versione next gen è sempre dietro l'angolo. Gli sviluppatori puntano tutto sulla stabilità del comparto tecnico, garantendo sia i 30 fps bloccati che la soluzione "mista". Graficamente parlando, il depotenziamento è tangibile, ma nulla che possa alterare in negativo l'esperienza su PS4.
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Voto Game-Experience