Il successo di Hitman 3 è un successo che vale doppio per IO Interactive. I dati parlano chiaro: il gioco ha saputo vendere ben il 300% rispetto a Hitman 2. Un grande risultato reso ancor più grande dal rischio che la compagnia volle prendersi quando decise di pubblicare autonomamente questo terzo capitolo della serie. Hanno rischiato, puntando alto, e hanno portato a casa la posta. Hanno scommesso su se stessi, e ne sono usciti vincitori.
Quest’ultima seri di Hitman ha infatti cambiato sovente casa. Ai tempi del primo titolo il publisher era infatti Square Enix, che ha però deciso per la vendita della IP, subito acquistata dalla stessa IO Interactive. Hitman 2 invece fu lanciato con Warner Bros. Interactive nel ruolo di publisher. Infine, con Hitman 3 il team di sviluppo ha deciso di arrischiarsi a pedalare da sola, e i risultati sono stati i migliori: il gioco è il meglio recensito dell’intera trilogia, oltre al più venduto, fatto che prova come la serie abbia saputo, di capitolo in capitolo, guadagnarne in qualità (fatto curioso come spesso invece avvenga il contrario, ndr).
I risultati di Hitman 3 sono cosi buoni che il gioco ha completamente ripagato i costi di sviluppo nella sola prima settimana sul mercato. Uno sviluppo di successo che non è stato semplice da compiere, anche a causa dei disagi e delle difficoltà imposte dall’emergenza COVID-19. Senza dubbio da tutto questo successo è stato possibile, per IO Interactive, procedere con l’apertura di IO Barcellona, un terzo studio che ora affiancherà i due già esistenti di Copenhagen e Malmö.
Cosi il World of Assassination ha visto chiudere in grande stile questa prima trilogia di Hitman, che come già è stato dichiarato dalla stessa IO Interactive segna la fine di una storia, ma non la fine delle vicende con protagonista il temibile Agente 47, che in futuro tornerà a tenerci compagnia ma che per il momento si prenderà una meritata pausa.