GTA 6, dopo le ultime ed ennesime dichiarazioni del vulcanico Jason Schreier, torna a far parlare di sé. Questa volta sembra con un tono più deciso, e senza le ovvie conferme di mamma Rockstar Games. Il noto insider americano ha rilasciato nuove indiscrezioni, citando fonti molto vicine al progetto. Le sue parole, in vista delle attese conferme, non vanno prese come oro colato, anche se in passato ha dimostrato una buona percentuale di successo. Purtroppo amo fare l’avvocato del diavolo e mi sono accorto che, andando a scavare nel passato, il suo “verbo” sa meno di nuovo rispetto a quanto fatto in altre occasioni.
Questo non deve essere visto come una nota di demerito nei suoi confronti, ma quando ti dicono che una notizia – per essere considerata tale – va analizzata sotto più punti di vista un motivo valido ci deve pur essere. Partendo, quindi, dalle ultime dichiarazioni effettuate dal buon Jason Schreier ho fatto il piccolo topo di biblioteca. Sono andato a rovistare tra gli articoli archiviati nel museo storico di Game-eXperience. Sono arrivato, pensate, sino al 2018 per trovare delle fonti a sostegno delle tesi dell’insider americano (e che suonano quasi come una scoperta dell’acqua calda, ndr).
Ok, sono uno che ama le premesse ma che cerca sempre di stare nelle 300 parole suddivise in quattro macroblocchi testuali. È un modo come un altro per dire che non vi terrò ancora molto sulle spine per cui calo subito l’asso. 3 argomenti di discussione: la scelta di un personaggio femminile, le nuove condizioni di lavoro e la paventata rivoluzione culturale. 3 topic che sono connessi da una filo invisibile dato dalla componente umana che muove lo sviluppo del gioco.
Din din, la campanella del primo round è appena suonata per cui pronti ad iniziare questo speciale tutto dedicato a dedicato a GTA 6. È probabile che sia solo l’inizio per cui stay tuned e mi raccomando, fateci sapere la vostra (anche se non ci sono i commenti per cui ingegnatevi, ndr).
La prima volta di un personaggio femminile (in 20 anni)
Considerando solo l’universo in 3D e in alta definizione, dopo Claude Speed, Carl Johnson, Tommy Vercetti, Niko Bellic, Michael De Santa, Franklin Clinton e Trevor Philips, è giunto il momento di dare il benvenuto al gentil sesso nel cast dei protagonisti. Lo ha detto Jason Schreier per primo? Non esattamente. Correva l’anno 2018 e nel mese di marzo appare su un canale Youtube “The Know” il classico video che sembra sparare a zero su GTA 6, lanciando indiscrezioni partendo da fonti non meglio identificate. Eppure, a distanza di 4 anni, quei fotogrammi hanno trovato un riscontro nelle dichiarazioni del noto insider americano.
Nel nostro articolo, tra gli altri, si parlava di una possibile new entry di sesso femminile, inserita all’interno di un possibile tris di personaggi in stile GTA V. Schreier va oltre, suggerendo che il background e la lore si ispireranno a qualcosa vicino a Bonny e Clyde. Io vado ancora oltre e vi dico che si potrebbe chiamare Rose e non sarà un personaggio che potremmo considerare come un eroe. La perdita del padre è stata per lei un trauma che l’ha cambiata nell’animo. E in un mondo di uomini l’unico modo per farti rispettare e non farsi mai mettere i piedi in testa, e Rose lo sa bene.
Non sono di certo uno che si spaccia come insider, ho solo rielaborato quello che è circolato in rete in questi anni/mesi. Consideriamo, anche, un altro aspetto importante. Nei precedenti GTA di co-protagoniste femminili ce ne sono state a iosa, ma nessuna aveva un ruolo importante nel palcoscenico degli eventi. Volendo fare una media, erano più quelle che passavano da oche rompiscatole piuttosto che da risolutrici di problemi. Salviamo solo Louis di GTA IV, che aveva un ruolo di spicco all’interno della storia (e chissà magari ci sarà anche spazio per una comparsata di Niko Bellic, ndr).
Se è vero, però, che la gallina dalle uova d’oro di Rockstar Games vive nel regno dello stereotipo estremizzato, traete voi le dovute considerazioni. Meno male che ogni tanto qualcuno si accorge di qualche caxxata è ammette il proprio errore… anche se ancora di ufficiale non c’è nulla.
Si lavora meglio… ma si va più lenti
Dopo l’addio di Dan Houser e Jamie King, qualcosa in Rockstar Games è cambiato. Tutto il mondo ormai ha conosciuto il sacrificio umano dietro il lancio di Red Dead Redemption 2, costato salute mentale e problemi familiari a diverse persone coinvolte nel suo sviluppo. Se è vero che il pesce puzza dalla testa, dopo la dipartita di quelli che avevano “il potere di fare e decidere” la compagnia ha, quindi, iniziato un nuovo corso. Il timing non è stato dei migliori, questo è da riconoscere, con la pandemia che ha costretto tutti gli addetti ai lavori a reinventare spazi e tempi.
Lo sviluppo di GTA 6 sembra essere iniziato già nel 2014, dopo nemmeno un anno l’uscita di GTA V. Nemmeno il tempo di realizzare che di lì a poco avrebbe bruciato il record delle oltre 165 milioni di copie vendute in tutto il mondo, che già tutti sotto a lavorare al sesto capitolo. Nel mentre sono cambiate molte cose, in meglio da quello che si è potuto carpire in questi anni. Turni di lavoro non più massacranti che mettono sempre avanti il lavoratore e la propria vita extra lavorativa. Contratti di lavoro più seri con la lotta al precariato e a forme di collaborazione “poco chiare”.
Se per giocare nei panni di Artur Morgan sono servite massacranti sessioni settimanali di crunch, un clima più disteso dilaterà nel tempo lo sviluppo di GTA 6. Non è un caso che si parla di 2024 come anno verosimile d’uscita e oggettivamente la scelta mi sembra più che congrua. GTA Online fa sempre il suo dovere, con un giro di affari che supera i 900 milioni di dollari annui, con Red Dead Online che si gode ancora la sua fetta di successi. E nel frattempo il mondo si aspetta che tutto questo duri anche dopo l’uscita di GTA 6.
Una rivoluzione “culturale”
La saga di Grand Theft Auto ha suscitato, nel corso dei suoi 20 anni di attività, polemiche di ogni genere e tipo. Dalla chiesa alla scuola, e persino la politica si è messa in mezzo, utilizzandolo magari come pretesto per fare un po’ di sana campagna elettorale. Quante volte abbiamo letto, visto o sentito di fatti di cronaca con adolescenti coinvolti, caratterizzati da strampalate connessioni con il mondo dei videogiochi. E GTA, nella maggior parte delle volte, finisce sotto processo, senza nemmeno che gli vengano letti i capi d’accusa.
Non voglio fare il falso moralista con una serie che ha fondato il suo successo senza guardare in faccia ad alcuna morale. GTA è questo, uno stereotipo estremizzato del sogno americano, dove alla fine tutti trovano una strada senza preoccuparsi dei danni collaterali. Il rapporto con le minoranze etniche e il ruolo della donna stesso sono sempre stato al centro di numerose critiche al punto da stimolare una svolta epocale per la serie. Vi abbiamo già detto dell’eventualità di giocare nei panni di una tostissima Rose e questo è già un piccolo segnale della rivoluzione in casa Rockstar Games.
Il contesto “umano” cambierà? È probabile, anche in virtù di quello che è stato fatto sino ad oggi . Vi ricordate Cops ‘n’ Crooks, quella modalità annunciata in GTA Online che vedeva buoni e cattivi darsele di santa ragione? Bene, il suo rinvio a data da destinarsi sembra essere stato deciso da fatti di cronaca della vita reale, in primis la triste vicenda dell’omicidio di George Floyd. Mettici anche la versione “ripulita” di GTA V per PS5, che ha rimosso tutte le battute transfobiche ed alcuni sterotipi offensivi a danno della comunità LGBTQ.
E quindi sarà un GTA 6 meno “cattivo” degli altri? Un simpatico scambi di opinioni all’interno della redazione mi ha fatto riflettere su un fatto importante: non esiste una distinzione tra buoni e cattivi. Esistono dei personaggi immersi in una o più storie che fanno di tutto per raggiungere il proprio fine. La domanda da porsi è, invece, un’altra a mio avviso: quali fini giustificheranno i mezzi? Il nuovo corso di Rockstar Games, quello del dopo Houser e King, è appena iniziato anche se non abbiamo ancora avuto modo di capire se ci piacerà o meno. Le premesse in attesa di GTA 6, però, sembrano interessanti.