Non facendosi scoraggiare dal flop che è stato Google Stadia, l’azienda statunitense ha dichiarato, in un’intervista rilasciata ad Axios, di aver deciso di offrire la sua tecnologia per il cloud gaming ad altre compagnie che sviluppano videogiochi live-service, rimanendo così nel settore videoludico.
“È stato nel momento in cui dovevamo prendere decisioni su Stadia che abbiamo realizzato che, in Google Cloud, diamo il meglio di noi quando aiutiamo altre persone a costruire queste cose, non necessariamente costruirle noi stessi”, ha dichiarato Jack Buser, director of game industry solutions di Google Cloud. “Google vuole assolutamente dedicarsi ai videogiochi”.
Il supporto offerto ad altre industrie è diviso in tre parti: server, gestione dei dati e dell’archiviazione in cloud e analisi di giochi e giocatori ricercabili. L’azienda ritiene che questo ultimo punto aiuterà a innalzare la popolarità dei titoli live-service, e al momento tra i suoi clienti troviamo Ubisoft, Unity e Niantic.
L’opzione del cloud streaming, invece, non verrà offerta alle compagnie clienti, in quanto la funzione era strettamente legata a Stadia e, avendo abbandonata la piattaforma a gennaio, non sarà più disponibile.