Che il settore del libro legato al medium videoludico stia vivendo uno dei momenti più floridi di sempre, a ben vedere, è cosa nota a tutti. Dall’impennata delle collezioni di artbook sempre più curati sotto ogni aspetto, alla presenza di compendi e collezioni tematiche ricchissime di informazioni e di “segreti” spesso poco noti ai non addetti ai settori, gli amanti della lettura a tema videogioco, mai come oggi, godono di un imbarazzo della scelta invidiabile. In questo mercato estremamente florido, uno dei player più apprezzati è senza dubbio Bitmap Books.
Nel corso del tempo, abbiamo già avuto modo di parlare delle antologie dell’editore inglese (recuperate, se non lo avete già fatto, le nostre recensioni di The Games that weren’t e I’m too Young to Die). Difficile, oggi, ignorare una delle opere che gli amanti dell’horror da salotto non dovrebbero lasciarsi scappare per nessuna ragione al mondo: un omnibus davvero come se ne vedono pochi in giro capace, nella bellezza di oltre 600 pagine, di racchiudere tutto quello che c’è da sapere su uno dei generi più apprezzati dai giocatori. Vi lasciamo, dunque, alla nostra recensione di From Ants to Zombies: Six Decades of Video Game Horror.
Qualità in quantità
Alla cabina di regia di questo ambizioso progetto troviamo Alexander Chatziioannou, penna non certo alle prime armi (dal Washington Post a Eurogamer o Verge, solo per citare alcune redazioni) nonché esperto pluridecennale del genere. Sin dalla prefazione, appare chiara quella che sarà la regola portante dell’intero tomo: non limitarsi a creare un’infinita lista di giochi fine a se stessa, ma raccontare l’orrore per “aree tematiche” con i migliori esponenti che, negli anni, l’hanno caratterizzata.
Nei 2.5 Kg che contraddistinguono From Ants to Zombies, vengono presentati oltre 130 differenti titoli spalmati nella bellezza di 665 pagine, una montagna russa che sfreccia tra oltre settanta diverse macchine di gioco (dal vecchio ZX Spectrum sino alla recente Xbox Series X). Il tutto con la consueta classe di Bitmap Books, che spazia sapientemente dal nozionismo più tradizionale al “forse non sapevate che”, passando per interviste, aneddoti e curiosità legate allo sviluppo, difficilmente reperibili nel web.
Inutile sottolineare che, anche in questo caso, la qualità di From Ants to Zombies si vede anche al buio. Potremmo soffermarci anche solo sulla bellezza della copertina “glow in the dark”, che fa tanto locandina stile horror anni 80 (e, di notte, dà un tocco tutto proprio), ma ancora una volta non possiamo ignorare quella miriade di dettagli che fanno la differenza: la qualità elevata della carta, l’impaginazione attenta ed accattivante, la risoluzione elevata delle tantissime immagini disponibili o le celebri rilegature “alla Bitmap Books”, che permettono di aprire “del tutto” il volume, nonostante l’ingombro non trascurabile, per gustare al meglio le foto in doppia pagina.
Una collezione tematica “from Ants to Zombies “
Come già anticipato, Chatziioannou non si limita a stilare un elenco (pur nutritissimo) di eccellenze del terrore, ma ritaglia attorno alla propria opera una dimensione narrativa incentrata sul concetto di “sfumatura della paura” che ciascun titolo ha saputo dare. Detta così, può apparire come un’elaborata sovrastruttura ad un concetto in realtà più banale: tuttavia il lavoro dell’autore è molto più attento di quel che sembra, e titoli all’apparenza lontani anni luce dal concetto di horror, sotto una lente diversa da quella tradizionale, trovano una collocazione interessante – il recente Grounded, giusto per citarne uno, ne è un esempio lampante.
Perché, per intenderci, c’è orrore e orrore: quello esistenziale e psicologico, che strisciando gelido lungo le vene sembra voler inghiottire l’anima del protagonista (qualcuno ha detto Silent Hill?), quello esageratamente violento e macabro, a base di frattaglie, sangue e mutilazioni fatte per il semplice gusto del gore (il caro vecchio Splatterhouse, del resto, non si scorda mai), quello più spietato e paralizzante, dove non sembra esserci fuga da una condanna inesorabile (e qui, da Alien Isolation passando per Amnesia, la lista è molto lunga). From Ants to Zombies è suddiviso in tredici capitoli articolati su base tematica, e copre una varietà di generi (sparatutto, horror in terza persona, platform e punta e clicca) e di topoi (dalle case stregate alle immancabili basi spaziali infestate da alieni) pressoché ineccepibile.
Ad arricchire il tutto, immancabili, le interviste a quelli che sono stati i pionieri nello sviluppo del terrore digitale: ci sono mostri sacri del calibro di Graeme Devine (The 7th Guest) o vere e proprie leggende come Keiichiro Toyama o Ken Levine (dai, questa è facile) e molti altri ancora. I più curiosi potranno conoscere Sandy White e Angela Sutherland, creatori di Ant Attack per ZX Spectrum (che, in parte, dà il nome al volume che stiamo recensendo), o scoprire cosa frullasse per la testa di Eric Chahi prima dell’arrivo del suo celeberrimo Another World. Senza dimenticare l’epopea dei Full Motion Video (dal terzo Gabriel Knight, Beast Within, passando per Phantasmagoria) o, addirittura, delle primissime avventure testuali.
Dalla A alla Z, dalle formiche (Ants) agli Zombie. Con From Ants to Zombies Chatziioannou non si limita a giocare con le parole: prende per mano il lettore, lo accompagna per un sentiero oscuro sviscerando con lui i mille e più volti di quella che chiamiamo paura. L’ultimo libro di Bitmap Books non è solo figlio di una ricerca attenta e curata, ma è quanto di meglio si possa trovare per analizzare e apprendere come l’horror sia evoluto, nel bene e nel male, negli ultimi decenni. Un altro centro perfetto per l’editore inglese, un altro, l'ennesimo, attentato per la vostra libreria.
-
Voto Game-eXperience