Sin da piccolo, ad ogni mio slancio artistico/culturale, sentivo rispondermi in un misto tra serio e faceto (mai capito dove finisse lo scherzo ed iniziasse il realismo, ad essere onesti) “braccia rubate all’agricoltura”. A ben quaranta anni di distanza da quegli aurei momenti, dopo il conseguimento di svariati titoli di studio che poco han portato a livello professionale, inizia a sorgermi il dubbio che quelle battute fossero in realtà consigli ben mirati: ed è a questo punto del gioco che Farming Simulator 22 mi da la possibilità di fare un salto indietro di svariati decenni, e rivivere la mia vita daccapo, come se avessi dato seguito a quelle amorevoli indicazioni paterne.
Nella vecchia fattoria…
L’ultimo capitolo del simulatore agreste, realizzato dai ragazzi di GIANTS Software, disponibile su qualsivoglia piattaforma di gioco, indipendentemente da generazione e potenza computazionale, ci metterà infatti nei panni del proprietario di una azienda agricola, con lo scopo di gestire e massimizzare i prodotti di qualsiasi processo produttivo al fine di decretare il successo (o, al contrario, il fallimento totale) delle nostre attitudini manageriali. La versione 2022, diretta (anche troppo, a voler essere onesti) derivazione del suo immediato predecessore (Farming Simulator 20) aumenta però la posta in tavola, permettendoci di gestire anche dal punto di vista economico e commerciale la filiera di vendita dei prodotti da noi prodotti.
L’anno sabatico preso dai ragazzi di Giants Software per la realizzazione delle versioni “maggiori”, in favore di una versione portatile (etichettata come Farming Simulator 21) per Nintendo Switch, in realtà un porting senza alcuna differenza della versione ‘20 per home console, avrebbe dovuto rappresentare il punto di svolta, complice anche il passaggio alla nuova generazione di macchine da gioco, per il franchise di punta del produttore svizzero ma qualcosa, sfortunatamente, non sembra essere andato secondo i piani: ma andiamo per ordine.
Spazziamo via, sin da subito, ogni singolo dubbio a riguardo: Farming Simulator 2022 è, molto probabilmente, il miglior simulatore di vita agricola mai realizzato, con un livello di opzioni e di completezza tale da far impallidire finanche il più tassonomico degli appassionati di gestionali, eccellendo in quasi tutti i comparti che vanno a realizzare il quadro di insieme proposto all’utente finale: ciò che causa perplessità è la scarsa presenza di innovazioni, a dir poco inesistenti ed ininfluenti, ad un gameplay che, dopo un certo numero di iterazioni, inizia a puzzare di stantio pur, e lo ribadiremo fino allo sfinimento, parlando di un prodotto dannatamente ben realizzato.
Chiamatemi Deer, John Deer
Farming Simulator 22 sviluppa tutto il suo appeal grazie ad un comparto gestionale allo stato dell’arte, che ci permetterà di curare sin dalle primissime fasi, la gestione del raccolto, passando dalla preparazione dei campi, che andranno arati, seminati, concimati e trattati, al fine di evitare che parassiti ed erbacce rovinino la riuscita del nostro raccolto. Per far ciò avremo a disposizione un intero “arsenale” di macchine agricole, tutte su licenza e perfettamente riprodotte a schermo, che, debitamente utilizzate, ci permetteranno di trarre il meglio dal nostro processo produttivo. Il livello di accuratezza simulativa/gestionale offerta dall’ultimo nato in casa GIANTS Software ha dell’incredibile: potremo infatti decidere, complice la scelta di un maggiore o minore livello di difficoltà, di seguire tutti i passi del processo produttivo, dalla aratura alla semina, o di automatizzare la maggior parte delle scelte per avere una esperienza di gioco più fluida, adatta anche ai meno avvezzi ai gestionali tout-court. Sarebbe però un peccato seguire questa seconda strada: Farming Simulator 22 offre infatti il meglio di sé grazie ad un sistema di gestione coltivazioni che contempla la necessità di effettuare la rotazione dei cicli produttivi e, addirittura, la messa a riposo dei campi per massimizzare la produzione nel medio/lungo periodo. Questa e tante altre piccole accortezze sono quelle che aiutano a definire Farming Simulator 22 come il migliore di una categoria che, pur se settoriale e parte di una nicchia ben determinata, vede la presenza di una serie di competitor di minore caratura ma di non minore importanza.
Farming Simulator 22, inoltre, non fa nulla per rendersi “semplice”: lo schematico e blando tutorial iniziale spiega, infatti, poco e nulla delle meccaniche che ci troveremo ad affrontare nel corso di tutto il playthrough: c’è anche da dire che, una volta apprese le nozioni base, con un (bel) po’ di sforzo, tutto ci verrà “facile”. Resta comunque da far notare una curva di apprendimento assolutamente livellata verso l’alto e, ovviamente, mirata alla soddisfazione di un numero di aficionados sempre maggiore nel corso degli anni. Ed è qui che si innesca il principale paradosso di questa ultima iterazione della saga di Farming Simulator: tutte queste edizioni, tutti gli affinamenti, tutte le aggiunte fatte, pur se di pregevolissima fattura, non riescono a schiodare di un millimetro la sostanza del gameplay che, oramai da anni, troviamo siliconata alla struttura portante del simulatore/gesionale made in GIANTS Software. Parimenti in questa edizione, alla soddisfacente aggiunta delle viti come delle olive, delle metodologie per produrre olio di colza ed altro, non corrisponde una parallela variazione delle meccaniche di gioco: il comparto economico sotteso allo smercio delle merci prodotte, unica reale aggiunta, risulta in realtà essere un affinamento di quanto visto nei precedenti capitoli, con l’implementazione di un passaggio aggiuntivo volto a diversificare i meccanismi di vendita, poco aggiunge a livello di gameplay e rappresenta, comunque, solo una minuscola parte dell’offerta di gameplay, non sufficiente a spostare, chissà di quanto, l’ago della bilancia. L’impressione generale, al netto delle innegabili qualità di questo prodotto, è che Farming Simulator 22 sappia di già visto, un more of the same capace di appassionare i novellini ma non tanto da invogliare all’acquisto gli appassionati storici della saga.
Tecnicamente, Farming Simulator 22 vive di luci ed ombre: ad una ricostruzione, tecnica ed estetica, praticamente senza macchie dei mezzi agricoli che andremo ad utilizzare, non corrisponde, purtroppo, l’implementazione di un modello di guida all’altezza del blasone della serie. Un compromesso volto a semplificare, inaspettatamente, un prodotto che fa della difficoltà di accesso la sua tara distintiva. Anche le mappe di gioco, sparse negli angoli del globo, sono ben ricostruite e caratterizzate, pur non raggiungendo la cura vista nella ricostruzione dei macchinari agricoli di cui sopra.
Piattaforma Testata: Xbox Series X|S
Piattaforme Disponibili: PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, PlayStation 5, Microsoft Windows, macOS, Google Stadia, Classic Mac OS
La recensione in breve
Farming Simulator 22 non fa nulla per farsi odiare, ma nemmeno qualcosa per farsi apprezzare appieno. La migliore simulazione “agricola” disponibile sul mercato, delude per la assoluta mancanza di innovazione, arrivando ad attrarre novellini ma a respingere la fanbase, dura e pura, che negli anni ha sostenuto il franchise GIANT Software. Sia chiaro, non siamo davanti ad un prodotto deludente, ma ad un gioco che non ha il coraggio di osare e di rivoluzionare, giocando in difesa, ed accontentandosi di fare il compitino per non scontentare nessuno.
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Voto Game-Experience