Quello degli J-Rpg è un universo duttile e sconfinato, capace di prestarsi a molteplici declinazioni ed interpretazioni. Ed è così che, in esso, possiamo trovare prodotti come Persona 5, Star Ocean: The Second Story R, Atelier Marie: Remake, The Legend of Heroes, The Caligula Effect: Overdose e, per tornare in tema Eternighs. Che si tratti di un J-Rpg old school, di uno innovativo con forti componenti social poco importa, tutti ricadranno in questa lasca classificazione. Ed è appunto per questo motivo che ci troviamo ad esaminare il primo prodotto dello Studio Sai, un J-Rpg Hack n’slash con elementi dating sim. Così detto potrebbe sembrarvi, ed indubbiamente lo è, un fritto misto abbastanza atipico: scopriamone dunque di più, con la nostra recensione di Eternights.
Una romantica fine del mondo
Seguendo uno dei topoi alla base degli J-Rpg di successo, ci troveremo nei panni di adolescenti che, alle prese con i loro problemi sentimentali (qualcuno ha detto Star Ocean?) si troveranno a combattere per la salvezza del mondo. Così, infatti, in Evernights impersoneremo un personaggio senza nome, accompagnato dal fido amico Chani, nel disperato tentativo di ottenere, mediante una app di dating, un appuntamento galante con una ragazza.
Dopo innumerevoli insuccessi, finalmente ecco palesarsi una ragazza disposta ad incontrare il nostro sfortunato protagonista. Sfortunato si, perchè il giorno dell’appuntamento coinciderà con l’inizio di una epidemia globale dovuta all’utilizzo di un medicamento anti-invecchiamento rispondente al nome di Eternights. Effetto collaterale di questo medicamento è la trasformazione in zombie ultraviolenti di tutti gli utilizzatori. Contestualmente a questo dramma, assistiamo all’apparizione di un misterioso muro volto a tagliare in due la città: con in mente la nostra salvezza, più che un romantico incontro, annulliamo l’appuntamento, dirigendoci ad un rifugio anti-apocalisse presente sul territorio
Giunti in loco, incontreremo una influencer li rifugiata, che si unirà al nostro gruppo per scoprire la ragione alla base degli accadimenti in corso. Fuggiti dal rifugio, invaso dagli zombie, verremo intercettati da una misteriosa presenza femminile che taglierà il braccio al nostro protagonista. Lo stesso si rigenererà, però, sotto forma di spada, la cui apparizione sembra collegata alla ragazza conosciuta sulla app di dating…
Il gameplay: J-Rpg, hack n’slash o dating sim?
Che la storia alla base di Eternights sia un filo sopra le righe lo si comprende dalla minuscola sinossi appena enunciata. Al netto di tutto, però, non risulta essere l’unica cosa “atipica” del primogenito dello Studio Sai. Il fulcro dell’attrattiva (o presunta tale) di Eternights è, infatti, la natura ibrida del gameplay, capace di unire meccaniche hack n’slash a dinamiche da dating sim.
Ed è appunto questa ultima caratteristica, palesemente mutuata da titoli come Persona 5 o Caligula Effect: Overdose, a rivelare la vera natura di Eternights. Pur trovandoci, infatti, di fronte a personaggi oggettivamente stereotipati, rispondenti ai classici cliché adolescenziali, va detto che gli stessi presentano un buon livello di approfondimento e ci daranno filo da torcere durante tutto il playthrough.
Va detto però che, a differenza di titoli come Persona 5 in Evernights, ci troveremo davanti ad un vero e proprio dating sim innestato in una struttura J-Rpg. Va, dunque, da se che questo gioco potrà essere apprezzato solo ed esclusivamente da persone desiderose di investire tempo nella “cooscenza” dei comprimari che incontreremo nel corso del playthroug.
Nemmeno a dirlo, la mancanza di una qualsivoglia opzione localizzativa in italiano rappresenterà un gigantesco ostacolo alla corretta fruizione di un titolo così dialogicamente denso.
Non solo narrazione…
Messa da parte la compontente Life-sim, eccoci di fronte alla componente esplorativa di Eternights, che ci porterà in contatto con le dinamiche hack n’slash dell’ultima produzione Studio Sai. Dimenticate, però, i dungeon visti in Persona 5 o le mappe di Star Ocean: The Second Story R. Le zone esplorabili di Eternights saranno, infatti, molto lineari e schematiche, lasciando il posto solo saltuariamente a variazioni degne di nota.
L’esplorazione, come dicevo, ci consentirà di mettere alla frusta il sistema di combattimento di Eternights. Non aspettatevi, però, la varietà di approccio di un Devil May Cry ma un prodotto molto più simile agli ultimi capitoli della serie Atelier. Eternights si viene infatti a configurare come un hack n’slash pigro e lineare, non noioso, sia chiaro, ma di sicuro non ispirato o capace di creare dipendenza. Nel combattimento controlleremo il nostro alter ego digitale, con i membry del party a fungere da sporadici elementi di supporto.
Attacco, attacco rinforzato e schivata saranno le uniche mosse a nostra disposizione, almeno all’inizio, venendo a configurare un prodotto senza particolari pretese o aspirazioni, gradevole da giocare ma non particolarmente ispirato. Tutto si ridurrà, infatti, alla sterile riproposizione delle medesime dinamiche, declinate con avversari differenti ma mai abbastanza sfidanti da rendere interessante il tutto.
Next gen, dove sei?
Al netto di tutte le componenti fino ad ora enunciate, Eternights ci lascia con l’amaro in bocca, dal punto di vista meramente tecnico. Pur essendo, infatti, presente una versione PlayStation 5, è evidente come Eternights sia un prodotto a basso budget progettato per la vecchia generazione di macchine da gioco, ri-adattato, all’ultimo minuto per PlayStation 5 e PC.
Nulla, dai modelli dei protagonisti alla quantità di dettagli presenti nel mondo di gioco, indica una cura realizzativa next-gen. Solo gli intermezzi filmati si fanno notare per una discreta qualità realizzativa ma, nel complesso, Eternights è palesemente un gioco di vecchia generazione, con tutti gli annessi e connessi. Le dieci/dodici ore necessarie per portare a termine il playthrough, ci mostrano un titolo sì solido ma vetusto, dotato di un comparto audio interessante ma privo di funzionalità atte a sfruttare la potenza e le tipicità della next-gen.
Ciononostante, ci troviamo di fronte ad un titolo sì piacevole, pur se non imperdibile che vede nella numericamente discreta presenza di romances, la ragione del suo appeal (e della presenza di un new game+, già dal day one).
VERSIONE TESTATA: PlayStation 5
La recensione in breve
Eternights, un dating sim innestato in un comparto J-Rpg con dinamiche hack n'slash, è un prodotto a basso costo, visibilmente ispirato alla saga di Persona. Dotato di un discreto numero di romance e di un gameplay semplice e schematico, riuscirà a divertire, pur non spiccando mai il volo. Stride l'assoluta mancanza di localizzazione italiana, necessaria per una corretta comprensione delle dinamiche social. Piacevole e divertente, se preso con il giusto piglio.
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Voto Game-Experience