C’è una cosa che tutti, qui su GX, abbiamo pensato qualche settimana fa all’arrivo del D-Link R15 Eagle Pro AI: più che un router, con un nome del generare pensavamo che qualcuno in redazione avesse ordinato un caccia militare. Il che è anche abbastanza ironico, dal momento che dietro ad uno dei nomi più altisonanti nel settore si nasconde una proposta tutto tranne che complicata:un router Wi-Fi 6 tra i più piccoli che ci siano capitati, disponibile ad un prezzo che definire popolare rischia d’essere esagerato. Quindi sì, il D-Link R15 Eagle Pro AI potrebbe rappresentare istantaneamente quel tipo di proposta a minima spesa e massima resa capace di inserirsi in un sol colpo a casa o in un piccolo ufficio rispettando tanto il poco spazio a disposizione quanto, e soprattutto, il vostro portafogli. Tuttavia, è bene non lasciarsi trarre in inganno da un design tradizionale o, per certi versi, un po’ modesto. Il dispositivo D-Link vanta una serie di ottimizzazioni basate su AI che possono migliorarne le prestazioni complessive o, se necessario, estendere la copertura: inoltre, può agganciarsi ad altri router o extender D-Link per comportarsi da hub centrale di una mesh più complessa. C’è solo da capire se, al prezzo proposto, il dispositivo mantenga le proprie promesse o se, al contrario, forse è il caso di pagare qualcosina di più per un router Wi-Fi 6 più prestante…
D-Link R15 Eagle Pro AI: quello che c’è da sapere
R15 Eagle Pro AI è un router Wi-Fi 6 dual-band che non pretende di fornire le prestazioni wireless più veloci sul mercato, ma offre supporto alla tecnologia 4×4 MU-MIMO su banda a 5 GHz con velocità di connessione fino a 1.2 Gbit/sec – quindi sì, sulla carta non c’è un ovvio motivo per cui questo router non dovrebbe eguagliare le prestazioni di modelli più costosi.
La velocità di picco sulla banda a 2.4 GHz è di 300 Mbit/sec: non certo un fulmine di guerra, questo è evidente, ma complessivamente si tratta di un problema relativo, laddove questo canale viene ormai utilizzato per lo più gadget e dispositivi IoT che non necessitano di prestazioni elevate.
Discorso diverso per chi fosse alla ricerca di soluzioni che integrano multi-Gigabit Ethernet, connettività USB arzigogolate o compatibilità con i più recenti dispositivi Wi-Fi 6E: sotto questa lente ve lo diciamo subito, D-Link R15 Eagle Pro AI non è ahimè il prodotto più indicato. Per quanto concerne le reti cablate o il wireless tradizionale, è giusto sottolineare che il funzionamento del device riesce a soddisfare senza intoppi gran parte delle esigenze primarie, aggiungendo anche alcune funzionalità esclusive come controlli QoS flessibili e un server VPN in entrata.
A poco meno di 50€, il D-Link R15 Eagle Pro AI è uno dei router Wi-Fi 6 più economici che abbiamo mai testato. Su quella linea di mercato non mancano di certo alternative comparabili in tutto e per tutto, laddove è possibile portarsi a casa una porta extra USB 3.0 investendo qualche euro in più in prodotti come TP-Link Archer AX53 o il Linksys MR7350 – il che, nell’ottica di creazione di NAS o condivisione di file, potrebbe far pendere in modo drammatico l’ago della bilancia. Poi sia chiaro, come per tutto il mondo dell’hardware di gioco in generale esistono soluzioni all’avanguardia (vedasi i recenti prodotti ROG, con cartellini che arrivano a 400€) con una lista di feature impressionante: ma non è questo l’obiettivo di D-Link, che cerca di trovare il perfetto rapporto qualità/prezzo mantenendo quest’ultimo ben al di sotto della media di mercato.
Design e caratteristiche
Sul versante estetico, il D-Link R15 Eagle Pro AI ha una forma piacevolmente compatta, con ingombro complessivo di soli 195 x 139 mm e un design angolare futuristico che, nel complesso, convince al primo sguardo. L’altezza delle quattro antenne altera in parte l’equilibrio visivo del dispositivo (diciamo che sì, rispetto al corpo principale del router si fanno notare subito), ma assumendo che antenne più grandi possano garantire una copertura migliore, riteniamo che di poter chiudere un occhio sulla scelta stilistica di D-Link.
La parte anteriore dell’R15 Eagle Pro AI ospita quattro LED, che mostra lo stato dell’alimentazione e delle connessioni Internet, oltre alle due bande wireless. Sul retro si trovano quattro prese Gigabit Ethernet – vale la pena ricordare che una di queste si collega al modem Internet, quindi solo tre porte sono disponibili per i client cablati. Chiudono la lista l’immancabile pulsante WPS e un tasto di ripristino incassato, per il reset ai default di fabbrica. Se dunque in termini di design la parola d’ordine è essenzialità, è comunque utile ricordare che le dimensioni e il design “basilare” di questo router lo rendono adatto per essere montato a parete – non a caso, D-Link ha previsto due fori di montaggio sul retro de dispositivo, fattore che rende il montaggio verticale un gioco da ragazzi.
Sebbene l’hardware sia piuttosto tradizionale, il software offre un set di funzionalità interessanti. D-Link utilizza una piattaforma firmware standard su tutti i suoi router, quindi anche i modelli economici (come quello oggi in esame) offrono gran parte delle feature di quelli più costosi. Nel caso dell’R15 Eagle Pro AI stiamo parlando di un firewall SPI configurabile e di un server VPN in entrata, che consente un accesso facile e sicuro alla propria rete domestica da Internet. A questi si aggiunge poi un visual manager, grazie a cui aumentare temporaneamente la priorità di un dispositivo per un determinato periodo di tempo, e il supporto mesh per la gestione degli extender D-Link Wi-Fi plug-in E15 o altri dispositivi compatibili.
Purtroppo, e questo è il primo tasto davvero dolente, il set di caratteristiche “AI” tanto decantate è meno intelligente di quanto sembri. Le funzioni offerte sono sin troppo tradizionali, al punto che ci risulta un po’ difficile capire l’apporto effettivo delle routine di intelligenza artificiale nell’economia complessiva del dispositivo. L’ottimizzatore Wi-Fi automatico si occupa semplicemente di selezionare il canale migliore per la connessione senza fili, mentre l’assistente AI si limita a generare rapporti sull’utilizzo medio di Internet. L’ottimizzatore di traffico applica una leggera limitazione al consumo overall della banda disponibile, agendo sui client più voraci in modo che anche i restanti dispositivi connessi possano comunque navigare in modo accettabile.
Un po’ deludente, invece, la funzionalità AI Parental Control. Ci aspettavamo una soluzione basata su filtri intelligenti in grado di identificare e classificare i contenuti online, ma i controlli a disposizione sono sin troppo semplicistici. Sarà possibile impostare orari e limiti di tempo per i dispositivi dell’utenza sensibile, ma l’eventuale blocco dei siti web inappropriati è possibile solo tramite configurazioni che l’utente deve inserire a mano. Considerando che potremo inserire un massimo di 24 keyword, capirete da soli che il contenuto potenzialmente bloccabile è soltanto un piccolo angolo del web “pericoloso”.
Oltre alla console Web standard, sarà possibile utilizzare l’app mobile Eagle Pro AI di D-Link per gestire la rete personale. L’app permette di effettuare il check-in sul router via Internet, accedere al Parental Control o alle funzioni QoS, abilitare i comandi vocali di base tramite Alexa o Google Assistant.
La prova sul campo
Uno dei punti di forza del D-Link R15 Eagle Pro AI è sicuramente la sua configurazione, che ad un utente con un minimo di esperienza non richiederà più di qualche minuto per essere del tutto operativi. Dopo aver aggiornato il dispositivo con l’ultimo firmware e effettuato le immancabili configurazioni per wi-fi, firewall e quant’altro, abbiamo voluto verificare il comportamento del dispositivo sia per quanto concerne il gioco online, sia per la fruizione di contenuti audio-video in streaming (Netflix e Spotify).
Il risultato, nel complesso, è in linea con quanto ci aspettavamo dal dispositivo. Non abbiamo avuto problemi di alcuna sorta nello streaming di contenuti ad alta risoluzione (4K HDR 10 su Disney Plus, ad esempio), grazie ad una connessione complessivamente stabile che ha evitato l’evenienza di buffering improvvisi o fastidiosi blocchi della riproduzione. Nel gioco online abbiamo riscontrato alcune difficoltà nell’ottenere un ping basso, nonostante la gestione della NAT fosse stata effettuata a puntino. Tanto su PS5 come su Series X (dove abbiamo provato, rispettivamente, Call of Duty Vanguard e Forza Horizon 5), il D-Link R15 Eagle Pro AI ci ha sì permesso di giocare in modo tranquillo, ma abbiamo riscontrato – oltre a dei ping più alti della media – anche delle perdite improvvise di connessione, forse in parte legate all’ottimizzazione (stavolta un po’ discutibile) svolta dall’AI nel riassegnare degna quantità di banda a tutti i dispositivi connessi.
Per quanto riguarda infine la copertura del segnale, abbiamo notato come – rispetto ad altri prodotti da noi testati – la qualità del segnale tenda a calare in modo sensibile all’aumentare della distanza del client rispetto al router. Certo, stiamo parlando di condizioni limite che, in una normale fruizione del dispositivo, difficilmente si realizzano: tuttavia, il nostro consiglio è quello di posizionare il D-Link R15 Eagle Pro AI in una posizione strategica in modo che la distanza dei vari dispositivi da quest’ultimo sia quanto più contenuta possibile. Nel caso di abitazioni su più piani o uffici più complessi, con più pareti che potenzialmente possono bloccare il segnale, diventa fondamentale l’utilizzo di range extender. O, qualora il budget giochi dalla vostra parte, di dispositivi con prestazioni più spinte.
La recensione in breve
In termini di funzionalità o prestazioni, difficilmente questo D-Link R15 Eagle Pro AI riuscirà a portare a casa il titolo di primo della classe. L’hardware di D-Link soffre di una concorrenza spietata non solo sulla fascia high-end, ma anche all’interno di quel segmento consumer a cui esso si rivolge – basta investire una manciata di euro in più per poter godere di una porta USB 3.0 o di funzionalità di sicurezza e Parental Control indubbiamente più evolute. Tuttavia, è giusto sottolinearlo, saremmo disonesti se affermassimo che il device D-Link non mantenga le promesse che stringe in sede di rapporto qualità/prezzo. Il suo obiettivo è fornire una connessione internet wireless funzionante, e lo fa on the fly senza richiedere sforzi in termini di configurazione. Una “minima spesa, massima resa” nel panorama delle feature base del networking, che stringe l’occhio alle soluzioni micro (come piccoli studi o uffici di dimensioni contenute) offrendo quel set basilare di funzionalità con cui essere immediatamente connessi. Viene da sé, tuttavia, che chiunque fosse alla ricerca di prestazioni elevate o feature avanzate farebbe bene a guardare da altre parti.
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Voto Game-Experience