Non è passato molto tempo da quando abbiamo parlato di The Mageseeker: A League of Legends Story, l’ultima produzione di Riot Forge, progetto parallelo di Riot Games con lo scopo di produrre videogiochi incentrati sulla lore dei campioni di Runeterra sviluppati da case di sviluppo indipendenti. Come scritto nella recensione, il gioco dedicato a Sylas fu un successo sia sul fronte narrativo sia del gameplay, andando anche a trattare temi di un certo livello.
Oggi vedremo un nuovo gioco prodotto da Riot Forge, Convergence: A League of Legends story. Il gioco ha come protagonista Ekko, uno dei personaggi più amati dai giocatori di LoL nonché personaggio molto importante della serie targata Neflix Arcane (sul quale esiste un mio approfondimento riguardo il suo successo).
Dietro a questa opera abbiamo Double Stallion, una software house canadese con base a Montreal conosciuta per i suoi due giochi categorizzati action in 2D a scorrimento, Speed Brawler e Big Action Mega Fight.
Indipendentemente dal loro successo economico, Riot Forge ha premiato il cavallo di battaglia dello studio e che difatti è un elemento portante di Convergence: lo stile grafico applicato al gameplay frenetico. Esistono milioni di action in 2D e di tutte le salse, ma Convergence, come gli altri giochi di Double Stallion, brillano sul fronte grafico con una direzione artistica sublime, originale e molto accattivante agli occhi di chiunque. Se poi questo stile lo si affida a un personaggio come Ekko, l’accoppiata risulta vincente.
Detto questo, preparatevi cari lettori perché dovremmo esplorare le profondità di Zaun, scoprire cosa sta accadendo nel sottosuolo e comprendere cosa centrano i Piltoveriani con il futuro di Zaun, benvenuti alla recensione di Convergence: A League of Legends Story.
La storia: una Zaun con due Ekko e tanti rimandi ad Arcane
Lo svolgimento della narrazione è molto lineare e nonostante l’esperienza duri sulle 10 ore di gioco lascia a molte soprese inaspettate, quindi mi limiterò a raccontarvi quello che è l’incipit di trama: mentre il nostro Ekko stava cercando di sventare il piano di un Barone Chimico, un visitatore dal futuro interrompe la missione rivelandosi poi come la sua versione di un futuro devastato. Ekko del futuro ha viaggiato nel passato per impedire che una catastrofe accada nel presente, così i due cercheranno di evitare questo disastro collegato alla produzione di un certo materiale legato a una potente famiglia di Pilltover.
I legami tra Pilltover e Zaun porteranno alla rivelazione di molti campioni di League of Legends appartenenti a queste regioni, alcuni come boss fight e altre come semplici apparizioni o citazioni. Su questa cosa c’è un pregevole compendio con le note di Ekko su ognuno di essi, una chicca che tanti fan della lore di LoL apprezzeranno.
Un elemento su cui sicuramente bisogna far chiarezza è il collegamento con Arcane. La serie tv di Netflix ha avuto un successo globale grazie alla sua narrazione di alto livello e una qualità visiva incredibile, ma quella storia di Vi e Jinx non è canonica nella lore di League of Legends. Questo perché tanti fatti e avvenimenti sono diversi rispetto alle storie ufficiali dei campioni, scontrandosi appunto con gli eventi canonici dell’universo di Runeterra. Perciò i riferimenti alla serie tv, seppur molto alla lontana, sono semplici easter eggs per i fan della serie.
Ma sul fronte di canonicità della narrazione, i fatti che avvengono in tutti i giochi di Riot Forge sono ufficiali nella trama… quindi cari appassionati vi posso dire che la storia di Ekko in Convergence vi regalerà grandi emozioni.
Un Gameplay… senza tempo!
Il titolo del capitolo è più che azzeccato perché Ekko potrà usare le sue abilità temporali per saltare da una parte all’altra della mappa o eseguire un riavvolgimento del tempo (in gergo inglese “rewind”) per ripetere le sue azioni ed evitare il Game Over. Ma andando più nello specifico, il gameplay di Convergence è identificato come un action in 2D a scorrimento con elementi metroidvania essenziali.
Il backtracking presente in questo gioco è principalmente opzionale in quanto si applicherebbe per raccogliere gli oggetti da collezione lasciati indietro. Per il resto lo svolgimento è molto lineare seppur gli elementi platform lasciano qualche briciolo di sfida. Mentre per il combattimento è tutta un’altra storia: i poteri di Ekko ci serviranno anche per eseguire delle mosse spettacolari in aggiunta a un moveset di base molto azzeccato e che tiene in vivo l’azione in quel momento.
Pochi saranno i momenti di pausa tra uno scontro e l’altro perché Ekko sarà sempre braccato dai suoi nemici, sia gli sgherri dei Baroni sia… da un lupo antropomorfo. La manipolazione temporale e il platforming presente in Convergence rappresentano il punto forte del gioco, assieme al suo stile grafico che approfondiremo dopo, che definiscono il titolo di Double Stallion una piccola perla videoludica. Il modo in cui Convergence intrattiene il giocatore è unico, e nonostante la sua durata piuttosto contenuta, alla fine dell’esperienza chiunque ne rimarrebbe colpito.
Ma manca un elemento molto importante: le boss fights. I boss presenti in questo gioco sono molto riconoscibili per i fan di LoL e qui vale lo stesso concetto che ho espresso nella recensione di The Mageseeker: A League of Legends Story i campioni che vedremo nel gioco mostreranno le loro abilità derivanti dal MOBA ma in maniera più spettacolare, oltre a qualche aggiunta per motivi di gameplay.
Ammetto che ci sono stati degli scontri con boss e miniboss che mi hanno lasciato abbastanza amareggiato, in particolar modo alcuni nemici hanno un hitbox poco comprensibile che mi hanno portato spesso a perdere la partita. Questo mi accadde anche ad alcuni nemici minori, facendomi appesantire non poco la mia esperienza. Nonostante questo, l’errore si può risolvere con una semplice patch perciò non mi allarmerei più di tanto.
Giocare un fumetto, ma di League of Legends
Raramente affido il termine “perfetto” a un comparto tecnico o un elemento nelle mie recensioni, in quanto per me rappresenta una parola molto forte, ma lo stile grafico di Convergence è perfetto. Questo stile fumettoso caricaturale, reso vivo da personaggi estremamente caratterizzati e un mondo che si evolve al nostro passaggio, è qualcosa di estremamente affascinante.
La difficoltà tecnica per realizzare questo stile è molto alta, considerando che Double Stallion doveva renderlo anche coerente con un universo narrativo già esistente e affermato in milioni di giocatori nel mondo. Quello che potrà sembrare incredibile è che giocandoci sembra di scorrere un fumetto interattivo e i combattimenti sono resi talmente dinamici e intrattenenti, come se dal fumetto fossi passato a una scena d’animazione di un anime.
Bello da vedere, ma anche da sentire? Assolutamente si! Le musiche sono idonee al contesto e “Space and Time”, il video musicale di lancio per il gioco, è l’esempio perfetto del mood che di trova dentro in Convergence.
Anche il doppiaggio rimane di alto livello con interazioni molto interessanti e talvolta pure comiche.
Sul lato dell’ottimizzazione non c’è nulla da segnalare. La versione giocata è quella Xbox su Xbox Series X e durante l’intera esperienza non c’è stato nessun problema di sorta sul quel fronte.
La recensione in breve
Convergence: A League of Legends Story è sicuramente una piccola perla videoludica che nella sua contenuta esperienza di 10 ore riesce a offrire un'ottima esperienza di gioco. Il gameplay, super frenetico, reso più spettacolare grazie alle abilità speciali legate al tempo, risulta sempre divertente pad alla mano, riuscendo ad intrattenere fino ai titoli di coda. Seppur vi sono altri campioni di League of Legends come boss fight, questi e anche altre mini boss fight inciampano sulle hitbox che risultano a sfavore del giocatore. Tralasciando questo triste dettaglio, il comparto artistico invece rappresenta l'elemento trainante del gioco risultando bello da vedersi per tutta la durata del gioco. Tutto ciò accompagnata da una musica di alto livello e idonea al mood del gioco di Double Stallions.
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Voto Game-Experience