Prendete i Guardiani della Galassia, togliete tutti i personaggi originali della saga e sostituiteli con 16 improbabili eroi mantenendo il medesimo mood. Ed ecco che otterrete Concord, l’ultima fatica di Firewolk Studios e SONY. Il colosso nipponico mantiene la sua promessa, sfornando il secondo live service dei famosi 12 annunciati. Nonostante il rinvio di 6 questi titoli, la mano di Bungie si inizia a vedere. Una solidità lato server che non ha mai ingenerato alcun episodio di lag e disconnessione, un gameplay che – seppur a tratti potenzialmente derivativo – possiede dei margini di originalità enormi e personaggi con dei meta ben bilanciati (ma con delle prospettive di miglioramento).
2 mappe e 2 modalità di gioco, numeri modesti ma pur sempre efficaci che permettono di assaporare al meglio il meta dei 16 personaggi del roster di partenza. La prima delle due modalità prevede il rubare il trofeo del nemico, perduto dopo una kill, con la vittoria che viene decretata al raggiungimento dei 30 premi accumulati. La seconda, invece, è quella più competitiva con l’assenza di ritorni dopo una kill. Bene, vi lasciamo alle nostre prime impressioni sulla closed beta di Concord, provata nella sua versione per console PS5.
Competitivo e non: le due facce del divertimento
Troppo spesso ci dimentichiamo come, alla base di tutto, ci sia sempre il divertimento. Quello vero e spensierato, quello che non si attiva solo quando vedi il tuo avversario schiattare a colpi di kill. Il divertimento si cela anche nel solo condividere un paio d’ore della giornata assieme ad altri giocatori e farsi qualche run, al di la del fatto che si vinca o si perda. Concord ci ricorda che questo concetto può essere anche relativo, al netto di un’esperienza che profuma (semi) originalità.
Tranquilli, quel “semi” non vuole essere provocatorio. Il filmato introduttivo non lascia alcuna ombra di dubbio circa la matrice derivativa rispetto alla trasposizione cinematografica dei Guardiani della Galassia. Ad una certa eravamo pronti ad accogliere un irruzione a sorpresa di Star Lord e della sua combriccola, complice il medesimo mood del capolavoro dei Marvel Studios. Ma così, purtroppo, non è stato. Portata a casa questa magra sconsolazione, quelli di Firewalk Studios avevano già catturato ampiamente la nostra attenzione. L’idea di sfruttare il fanboyismo marveliano è da tanto di cappello, un aspetto che va sicuramente riconosciuto.
Sotto il profilo narrativo non abbiamo moltissimi elementi da mettere sul tavolo. Sappiamo che esistono degli eroi, i FreeGunners, che vagano per la galassia in attesa di una chiamata. Una competizione che vede i migliori eroi dello spazio senza sapere però a cosa si ambisce a fronte della vittoria finale. Alla fine la chiamata arriva ed ecco e con una semplice “botta” di iperspazio si arriva subito sul luogo del match.
Incontri 5vs5, molto veloci e in mappe piuttosto contenute che si sviluppano in altezza. Ah sì, dimenticavamo, i paragoni: c’è chi ci vede Destiny, altri invocano Valorant, e i più audaci si spingono anche verso Call of Duty. Bungie ci ha messo lo zampino, questo è poco ma sicuro. Non dimentichiamo che SONY ha stretto un accordo con la software house che va ben oltre il semplice realizzare il gioco di turno, è un vero e proprio consulente specializzato nella componente multigiocatore. E il suo “tocco” si vede (e meno male, aggiungiamo).
Un nuovo PvP Hero Shooter? Boh, e non ci interessa
Bene, entriamo nel vivo del gameplay, che ricordiamo essere ancora in una fase embrionale. Il senso di questa closed beta di Concord è appunto quello di raccogliere un bel carico di feedback da parte dei giocatori impegnati in questa sessione esclusiva per indirizzare il tiro in ottica proseguimento dello sviluppo. In verità ci aspettavamo un gioco ben più “grezzo” di quello che abbiamo avuto modo di constatare, che è sembrato molto più vicino ad una fase Gold che ad una Beta. Graficamente parlando, il livello di pulizia delle texture ci ha lasciato interdetti, con un livello di qualità che è andato ben oltre le nostre aspettative.
Tra l’altro il fastidioso compromesso grafica/prestazioni che affligge questa generazione è stato aggirato alla grande, con i 60fps a braccetto con una risoluzione grafica che a nostro avviso si aggirava dalle parti dei 1600p. Dello stile grafico abbiamo già parlato prima, anche se abbiamo “buttato” un occhio a tutte le varie skin dei personaggi. E che dire, un lavoro magistrale. I 16 personaggi presenti in questo roster sono uno più stiloso dell’altro. È chiaro il fatto che gli sviluppatori hanno investito molto sulla caratterizzazione dei vari personaggi, come il fatto che sulle skin aggiuntive ci sarà ancora un mondo da scoprire. E questo diventerà sicuramente un buon catalizzatore in ottica microtransazioni.
Entrando nel vivo del giocato, il sistema di combattimento prevede – oltre all’arma primaria – la possibilità di sfruttare 3 abilità, di cui 1 passiva (sempre attiva, senza cooldown) e 2 attive (limitate e con cooldown). Al momento in cui scriviamo il presente articolo, non ci sono super-abilità e non ci è dato sapere se la loro introduzione rientri o meno nei piani futuri degli sviluppatori. Ogni eroe rientra in una classe ben specifica – ne abbiamo contate 6 – che caratterizza il meta di ogni personaggio.
La nostra preferita Bazz, si muoveva veloce come un ninja, con una passiva che le permetteva di vedere i nemici attraverso i muri ma solo da posizione accovacciata. Lanciava le lame con una precisione millimetrica, e le sue abilità comunque votavano il personaggio al combattimento “corpo a corpo”. Voi direte, “Cavolo, ma è una cosa impari visto che gli altri ingaggiano con armi a medio/lungo raggio”. E invece vi possiamo assicurare che la sua velocità compensa tutte le sue pseudo lacune offensive. Abbiamo sì avuto modo di provare anche altri personaggi con gameplay eccentrici, ma Bazz ci ha conquistato sin da subito e non vediamo l’ora di ritornare assieme a lei sul campo di battaglia nel corso della open beta.
VERSIONE TESTATA: PS5