Chris Avellone, figura chiave del panorama videoludico negli anni novanta, nonché co-fondatore di Obsidian Entertainment, è finito nel recente passato nel mirino di due accuse per molestie sessuali e comportamento predatorio mosse da Karissa Barrows e Kelly Bristol. In mancanza di un chiaro verdetto espresso da una corte, è presto per dire se sia colpevole o innocente, fatto sta che il noto sviluppatore ha deciso di rispondere alle accuse con un lungo post nel quale ha spiegato la propria versione dei fatti e, per finire, ha a sua volta deciso di muovere accusa contro le due donne per diffamazione.
Non solo le due donne sono finite in causa per diffamazione per opera di Chris Avellone ma, nello stato della California, dove l’accusa è stata depositata, sono state coinvolte altre cento persone. Tutte colpevoli, secondo lo sviluppatore, di averlo diffamato producendo false accuse o condividendole. Il testo della causa, aperto al pubblico e consultabile al seguente link, egli nega con decisione ogni accusa e le definisce infamanti. I cento accusati, al di la delle due protagoniste, sono tutti utenti dei social network che non è stato possibile identificare.
Il testo della causa ricostruisce tutte le accuse mosse a Chris Avellone e quindi le invalida con delle prove che ne dimostrerebbero l’infondatezza. La convinzione dello sviluppatore e dei suoi legali è che le due donne abbiano cospirato assieme al fine di gettare discredito sulla sua persona, con l’effetto di avergli fatto perdere diverse opportunità di lavoro e, di fatto, mettendolo agli angoli del settore videoludico. La sua risposta giunge a un anno dalle accuse perché prima voleva che le accusatrici avessero tempo di farsi ascoltare cosi da capire, intanto, se le stesse accuse avessero delle solide fondamenta – questo perché pare che il suo rapporto con una delle donne, una tale Jackie, sia stato chiuso da lui stesso, finendo con il ferirla.
Alla fine, però, Chris Avellone si è deciso a rispondere, specialmente dopo il comportamento sospetto di Karissa Barrows (una delle accusatrici), che nel giro di poco tempo avrebbe eliminato una grande quantità di messaggi dai social network, incluse alcune testimonianze che avrebbero reso più chiara la situazione tra loro. Alcune di queste testimonianze, recuperate dagli archivi dei social, sono incluse nel testo della sua accusa di diffamazione.
La vicenda è molto lunga e parecchio intricata, se desiderate saperne qualcosa di più, nel dettaglio, v’invitiamo a leggere il lungo post scritto da Chris Avellone, che potete trovare al seguente link.