Sony Digital Audio Disc Corporation o Sony DADC ha da poco annunciato che con 375 lettere di licenziamento chiuderà gli ultimi impianti di fabbricazione di Compact Disc presenti sul suolo statunitense. La prima ondata di licenziamenti avverrà il 23 marzo, mentre ad agosto ci saranno i rimanenti. La compagnia inoltre tende a sottolineare che le separazioni in questione saranno permanenti.
Anche se era già chiaro, il portavoce Lisa Gephart ha spiegato a WTHI-TV come si sia tratta di un’operazione necessaria e dovuta all’alta competizione che si è venuta a creare negli ultimi tempi con numerosi servizi di streaming online come i più noti Amazon Music, Apple Music e Spotify. Il presidente della compagnia David Rubenstein infatti, ha spiegato che dopo l’enorme declino del mercato dei compact disc e le eccessive politiche di taglio dei costi per rendere efficiente la filiera, si è raggiunto ora un punto di non ritorno in cui non ha più senso andare oltre.
Il primo CD stampato dallo storico stabile di Terre Haute in Indiana, che vedrà chiudere così gli impianti di fabbricazione di CD, fu Born in the USA dell’artista Bruce Springsteen, disco importantissimo che fece aumentare enormemente il successo della carriera del Boss.
Lo stabile però, continuerà a ospitare i rimanenti 300 dipendenti che continueranno a supportare il business dei Blu-Ray soprattutto per le console di gioco PlayStation e i mini dischi UHD-100 per impianti di proiezione. A questo punto, dopo tutte queste misure di tagli e outsourcing per quanto riguarda i compact disc, viene da chiedersi se la naturale evoluzione della situazione preveda in futuro anche la fine della produzione dei dischi Blu-Ray, in favore del mercato digitale.
Voi cosa ne pensate?