Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, quando Fortnite, Cod e compagnia cantante erano ancora ben lungi dal venire, noi appassionati di PC gaming ci sollazzavamo con strategici, gestionali e, dulcis in fundo, avventure grafiche. Per chi poi, come il sottoscritto, ha passato l’infanzia tra un Monkey Island, un Legend of Kyrandia ed un King’s Quest, l’annuncio e la seguente pubblicazione di questa remaster ha causato qualche scompenso cardiaco di troppo, unitamente ad un sorriso ebete dipinto sul viso. Parallelismi anagrafici e sentimentalismi a parte, il ritorno di Broken Sword su console di nuova generazione e PC mette a disposizione dei gamer contemporanei una delle avventure grafiche più belle di sempre. Ci troviamo dunque di fronte ad una mera e commerciale operazione nostalgia o alla realizzazione di un prodotto di buona caratura, rispettoso dell’originale? Scopriamolo insieme grazie alla nostra recensione di Broken Sword: il Segreto dei Templari – Reforged.
Una storia lunga trenta anni
Il nome Revolution Software è uno di quelli capace di aprire cassetti della memoria talmente grandi da sembrare irreali. Avventure grafiche come Lure of the Temptress e Beneath a Steel Sky furono veri e propri precursori, apripista per quelli che, di li a poco, sarebbero diventati prodotti di culto per tutti gli amanti delle avventure grafiche.
Ed è cosi che, nell’oramai lontanissimo 1996. in un periodo storico in cui il dualismo SIERRA / LucasArts si contendeva il dominio di questo ambitissimo segmento, un piccolo studio indie britannico rilasciò un prodotto destinato a divenire seminale, oltre che uno dei franchise più longevi della storia videoludica contemporanea. Stiamo parlando, ovviamente, di Broken Sword: il Segreto dei Templari che torna oggi, in versione rimasterizzata, nella sua versione definitiva, fantasiosamente denominata Broken Sword: il Segreto dei Templari – Reforged.
Che le avventure grafiche punta e clicca siano un genere vetusto, che porta su di se tutti i segni degli anni passati, è verissimo. Lo è altrettanto però che, quando si ha a che fare con capolavori quali i primi Monkey Island, Syberia (di cui è uscito da poco il quarto episodio) o, per l’appunto, Broken Sword: il Segreto dei templari, il tempo passato non fa altro che evidenziare la grande qualità realizzativa di questi capostipiti, rendendoci ancor più palese il perchè del loro successo, a svariati decenni dal loro day one originale.
Un successo senza fine
Le avventure di George Stobbard e di Nico Collard tornano, in alta risoluzione, forti di oltre un milione di copie vendute tra metà anni novanta e metà della decade successiva, momento del rilascio della versione Director’s Cut. Quelli che, oggi, potrebbero sembrarvi numeri bassissimi, erano una enormità per il periodo ed attestano, da soli, la caratura e l’importanza del titolo nell’ambito delle avventure grafiche.
Il ritorno di George e Nico ci porta, nuovamente, in una parigi degli anni 90, in cui George si troverà, suo malgrado, incastrato in un caso di furto – omicidio, mettendosi alle calcagna di un misterioso clown assassino in compagnia di Nico, una giornalista conosciuta sul luogo del delitto. Da qui partiranno una serie di eventi che ci metteranno in contatto con un prodotto finemente realizzato, esteticamente armonico e con un gameplay old school, basato su enigmi spesso e volentieri probanti.
Quello che è, a tutti gli effetti, un tuffo nella golden age delle avventure grafiche, si presenta sulle macchine di nuova generazione immutato ma “ripulito” o, per meglio dire, tirato a lucido grazie ad un comparto grafico di tutto rispetto, capace di attualizare il già affascinante colpo di insieme datato 1996.
Tradizione ammodernata
Broken Sword: il Segreto dei Templari – Reforged si presenta dunque con un comparto gameplay immutato rispetto al (già perfetto) sistema conosciuto nel lontano 1996. Il passaggio su console ha portato in dote un aggiornamento del sistema di controllo, un filo macchinoso all’inizio, per chi era abituato al dualismo tastiera – mouse, ma che viene facilmente assorbito con l’incedere del tempo.
Ci troveremo dunque ad esplorare ogni singolo pixel dello schermo di gioco, interagendo con oggetti e comprimari al fine di raccogliere il maggior numero possibile di indizi e permettere a George di scoprire cosa si nasconde dietro l’inquietante clown omicida di cui ha fatto, suo malgrado, conoscenza. La prima novità di questa versione Reforged sta, appunto, nella gestione delle dinamiche di gameplay.
Sarà infatti possibile selezionare tra due differenti modalità. classica e semplificata, l’una specchio della concezione originaria made in Revolution Software, l’altra progettata specificamente per abbassare il livello di difficoltà a standard “odierni”, per mettendo dunque anche agli avventurieri meno smaliziati di incedere senza problemi nella narrazione. Va detto, però, che selezionare la seconda di queste modalità toglierà quasi completamente il gusto della sfida ad un titolo che, al tempo, divenne noto anche per la cerebralità degli enigmi proposti.
Nostalgia a palate
Non staremmo parlando di una remaster, se non ci fosse stato anche un overhaul grafico. Ebbene, Broken Sword: il Segreto dei Templari – Reforged, a tal riguardo, si comporta egregiamente, donando un comparto grafico all’avanguardia, con un occhio di rispettoso riguardo nei confronti di una versione originale tanto ingombrante quanto valida.
Potremo dunque lanciarci nelle avventure di George e Nico in 4K, tanto su console quanto su PC, godendo di una versione dannatamente cartoonesca, capace di rendere giustizia alla grandeur del titolo originale. Alla stessa maniera, ci viene data possibilità, con la semplice pressione di un tasto, di tuffarci appieno in quella nostalgia canaglia che tanto ci tiene legati ai ricordi della nostra infanzia. Broken Sword: il Segreto dei Templari – Reforged è infatti fruibile anche in modalità “old school”, con il medesimo comparto grafico, cartoonesco ma pixelloso, che nel 1996 fece il successo del titolo Revolution.
La possibilità dell’hot swap tra grafica moderna ed originale mette ancora di più in risalto, qualora ce ne fosse bisogno, tanto la bontà dell’attualizzazione, quanto quella della versione originaria che risulta, stranamente per un gioco con quasi sei lustri sulle spalle, essere assolutamente non anacronistica e completamente godibile, pur con qualche “difetto” anche ai giorni d’oggi.
La recensione in breve
Broken Sword: il Segreto dei Templari - Reforged porta su PC e console di nuova generazione uno dei titoli seminali del suo genere, capace di mantenere intatto il suo fascino ed il suo appeal a quasi trenta anni dal day one originario. Una attualizzazione grafica degna di nota, coadiuvata da una piccola revisione del sistema di controllo, ci consegnano un prodotto di ottima fattura, che vede il suo unico difetto, nel suo più grande pregio: essere una esperienza identica a quella di 28 anni fa.
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Voto Game-Experience